Trent'anni e non sentirli. La storica e adorata icona di Namco tenta nuovamente la strada dei platform. Pac Man sarà riuscito nella mirabolante impresa o...
Sapevate che la nascita di Pac-Man è scaturita da una cena a base di pizza? Beh, anni fa nemmeno chi vi scrive, ma a Tohru Iwatani, creatore del brand, deve esser piaciuta molto quella serata visti i grandi risultati ottenuti successivamente. Forse è stato uno dei primi coin-op con cui mi sono cimentato durante la mia infanzia e ricordo ancora benissimo quei fantastici momenti davanti ai titoli che hanno reso così importante nel tempo Namco – oggi Bandai Namco -.
Era impossibile nei primi anni ’80 non conoscere Pac-Man. Il labirintico arcade a lui dedicato e a cui sono seguite alcune varianti, è rimasto impresso per decenni nella mente dei giocatori più anziani, segnando un passo molto importante nella storia dei videogames. Un’ulteriore e importante traguardo fu raggiunto con Pac-Man Land, a conti fatti uno dei primi platform della storia, ricordato dal sottoscritto per l’enorme difficoltà nel gestire i salti attraverso i trampolini. Era anche l’epoca del “niente tutorial”, in cui l’amicizia con altri videogiocatori locali poteva fare la differenza sull’esito della partita. Nostalgia dite? Per un “anzianotto” come me… sicuramente, ed è quindi con piacere che stiamo per presentarvi il nuovo Pac-Man e le Avventure Mostruose in versione Wii U, un videogioco che segna a tutti gli effetti il ritorno dell’icona Namco nel genere dei platform 3D, in un’epoca ormai sempre più concentrata sul genere FPS e action/adventure.
Il nuovo titolo Bandai Namco ha veramente poco a che fare con il vecchio ed eterno Pac-Man, se non per alcuni elementi tipici della serie, come le palline da mangiare e i fastidiosissimi fantasmi pronti ad inseguirci per danneggiare le nostre scorte di energia. Essendo un titolo di nuova generazione, anche le meccaniche di gioco sono evolute rispetto al passato, se pur apparentemente legate a quei giochi di piattaforme visti ai tempi di Nintendo 64 e la prima PlayStation. Da questi ha sicuramente ripreso sia i punti di forza, che i difetti e limitazioni, dando vita ad un platform discutibile, ma dalle idee piuttosto interessanti.
Pac-Man e le avventure mostruose è un videogioco basato sulla serie TV animata, in cui gli eventi porteranno il nostro eroe, Spiral e Cylindra, a salvare PacWorld dall’invasione di alcuni fantasmi evasi da NetherWorld. Sarà quindi nostro compito masticare – nel vero senso della parola – i cattivi, lungo le cinque ambientazioni principali, ognuna contenente diversi stage nei quali sarà possibile potenziare i nostri attacchi attraverso alcune bacche speciali. Con esse il nostro eroe acquisirà diversi poteri, come ad esempio quello del fuoco, del ghiaccio o la possibilità di trasformarsi in una roccia o in un camaleonte, aggiungendo al gameplay quel sano tocco di varietà che non guasta mai. Gli stage avranno diverse strade percorribili, ma più o meno seguiranno una certa linearità per permetterci di giungere al frutto che segnalerà la fine del livello. Raccogliendo una determinata tipologia e numero di frutti, si potranno attivare dei coin-op presenti in quella che si può definire la lobby della nostra avventura. Questi ci permetteranno di affrontare alcuni minigiochi e variare ulteriormente l’esperienza, che a causa della ripetitività delle azioni e situazioni, purtroppo risulterà piuttosto monotona, se pur arricchita da un incremento della difficoltà ben bilanciato. Saltando di piattaforma in piattaforma, masticando fantasmi e raccogliendo le ben conosciute palline, il nostro Pac-Man si farà strada lungo i livelli attraverso il comunissimo schema dei platform tridimensionali: salta di piattaforma in piattaforma, abbatti i nemici e sfrutta i power-up per superare determinati ostacoli… ma la “magagna”, purtroppo, è sempre dietro l’angolo.
Abbiamo accennato alla “magagna” semplicemente perché il livello tecnico di Pac-Man e le Avventure Mostruose sembra essersi fermato a qualche anno fa. Benché si voglia pur passare sopra a delle texture e un numero di poligoni decisamente basso rispetto la media delle produzioni, non è assolutamente concepibile la gestione della telecamera, completamente lasciata nelle mani dell’utente attraverso l’ausilio della leva analogica di destra. Non è previsto un tasto per posizionarla alle spalle del protagonista, non c’è il minimo automatismo durante le sessioni di salto, ai quali potrebbe susseguirsi la perdita di una preziosa vita a causa della telecamera mal posizionata. Questo fattore porta anche al rallentamento dell’azione, costringendoci quasi sempre a sistemarla ogni qual volta si effettueranno dei salti; una soluzione veramente sgradevole per i giorni nostri, ma soprattutto per gli amanti del genere.
Anche la soundtrack e gli effetti sonori non resteranno a lungo nella nostra mente, così come la modalità multigiocatore che risulta essere tranquillamente trascurabile per via di scelte veramente incomprensibili. Controllare un massimo di quattro fantasmi per inseguire Pac-Man può anche essere divertente, ma non può certo essere questa, l’unica possibilità presente. Infine non si può che tirare in causa il GamePad di Wii U, praticamente inutilizzato se non per la sempre comoda modalità Off-TV.
Chi vi ha parlato di le Avventure Mostruose è un giocatore veterano, per questo, mi sarei aspettato qualcosa in più dal caro e vecchio Pac-Man. L’approccio al videogioco firmato Bandai Namco è stato di puro interesse, ma il trasporto a portarlo avanti è risultato decisamente basso. Sarà stato anche a causa di aver precedentemente recensito dei veri pesi massimi del genere su Wii U, come Donkey Kong Country: Tropical Freeze, Sonic Lost World e New Super Luigi U, ma questo Pac-Man e le Avventure Mostruose non ci ha trasmesso lo stesso entusiasmo e la voglia di accendere la console per prendere il GamePad in mano. Giudicandolo con un certo distacco e pensando come farebbe un utente che acquista un platform per la prima volta, forse si potrebbe pensare al nuovo Pac-Man come un titolo pienamente sufficiente; discorso ben diverso per gli amanti del genere, che potrebbero tranquillamente farne a meno, magari dedicandosi ad altri prodotti già disponibili sulla console casalinga di Nintendo. Con questo, non si può certo dire che Bandai Namco abbia preso una vera cantonata con il nuovo titolo dedicato alla storica icona degli anni ’80, ma una sbandata è sicuramente il termine più appropriato.