Avete un torneo e volete portare la vostra amata tastiera con voi? Detto fatto.
Ozone ci ha pensato: e se un videogiocatore avesse bisogno di andare in battaglia lontano da casa? Così nasce Strike Battle, una tastiera compatta, leggera e resistente.
Recentemente abbiamo visto la Logitech G610 Orion Red e neanche lei scherza in compattezza. Dall’altro lato la GXT 850 di Trust, enorme e pesante, difficile da schiodare dalla scrivania. Da quale parte schierarvi è scelta vostra, ma la Strike Battle di Ozone di schiera dalla prima, riducendo ancora di più lo spazio occupato e meritando un posto d’onore tra le tastiere da gaming più piccole in commercio.
Anche la scatola che contiene la tastiera si presenta davvero minuta. Davanti trova posto il disegno che la rappresenta con i led rossi accesi, in basso a sinistra le sue caratteristiche:
Su retro poi ci vengono illustrate altre caratteristiche classiche delle tastiere gaming come l’anti ghosting e il blocco del tasto Windows, oltre ai tasti di accesso alle funzioni multimediali e alla possibilità di regolare polling rate e il tempo di risposta direttamente da essa, senza accedere al software dedicato.
Apriamo la scatola come se fosse un forziere, ma non possiamo ancora ammirare la Strike Battle. È infatti avvolta in un nylon e incastrata nel suo alloggio con tanto di scritta “Ozone” e “Strike Battle” in trasparenza.
Tirandola fuori dalla confezione noto con piacere il cavo anti strappo utilizzato, non così comune nelle tastiere.
Tolta la protezione che la nascondeva dalla mia vista, è impossibile trattenersi dallo stupore. Il primo impatto con la Ozone Strike Battle è semplicemente incredibile, memorabile. Il rosso scuro del metallo, in contrasto con i tasti e con la parte inferiore in plastica lucida è una gioia per gli occhi. Non solo, ma anche presa in mano le sensazioni sono positive, si sente come sia un prodotto di qualità, robusto e solido.
Non pesante come la GXT 850, ma un’ottima via di mezzo: abbastanza leggera da spostare comodamente, abbastanza pesante da farla rimanere ferma sul posto anche durante le sessioni di gioco più movimentate.
Oltre al suo lato estetico, ciò che spicca all’occhio è quanto sia piccola e compatta. Nessuno spreco di spazio: i tasti presenti sono quelli essenziali per la scrittura e per il gioco. Nessun tasto multimediale dedicato – posizionati invece sui tasti function ed attivabili in combinazione con il tasto Fn – e nessun tastierino numerico.
Per chi, come me, è abituato alle tastiere “full”, il cambiamento si fa sentire eccome. L’assenza del tastierino è una comodità che va a perdersi, ma dopo non troppo tempo è una mancanza di cui ci ho preso abitudine. Grazie a questo abbiamo però anche un lato positivo: lo spazio maggiore a disposizione sulla scrivania permette al mouse di avere una notevole libertà di movimento, questo vuol dire che lo spostamento sarà più fluido, senza bisogno di “riposizionarlo” perché troppo vicino alla tastiera.
Questo comporta anche un miglior posizionamento del nostro braccio destro – per i destrosi – che lo troviamo così in linea retta e più vicino al nostro corpo.
Avendo passato svariate settimane con la Trust GXT 850 – una tastiera a membrana – per scriverne la recensione, passare ad una meccanica è un piacere che si nota alla prima pressione dei MX Cherry Red montati dalla versione in prova.
Il feedback tattile dovuto dalla resistenza degli MX Cherry è inarrivabile, i Red ci mettono del loro per ridurre la pressione necessaria affinché l’input venga registrato. Bastano infatti pochi millimetri per registrare l’azione. Comodissimi in gioco, non immediati nella scrittura.
Nei primi utilizzi, la vicinanza dei tasti non ha agevolato la scrittura veloce e senza guardare la tastiera, con errori frequenti. Con il tempo però, si riescono a ridurre, anche se non del tutto.
Grazie alle lettere in trasparenza ed i quattro livelli di intensità – più un effetto pulsante – giocare al buio è una passeggiata. Il rosso è ormai il colore simbolo del gaming, molte aziende lo hanno adottato come proprio, ma magari, per chi ha scelto di colorare la propria postazione con altre tonalità, avrebbe gradito la possibilità di scegliere altre gradazioni.
Seppure la Ozone Strike Battle sia plug and play, è possibile scaricare tramite il sito ufficiale il software di gestione. Una volta avviato troviamo tre pagine e cinque profili diversi dove salvare le nostre impostazioni da poter caricare a piacimento.
Nella prima pagina troviamo la possibilità di riassegnare la maggior parte dei tasti, ad esclusione di quelli “essenziali” come i tasti function ed Fn.
In quella successiva possiamo assegnare una funzione ad i tasti macro – da M1 a M6 – per esempio, possiamo far gestire il multimedia da questi, oppure le funzioni Windows.
Nei settaggi avanzati invece, possiamo regolare polling rate, tempo di risposta, attivare o meno il tasto Windows e regolare la luminosità. Tutto ciò possiamo farlo anche direttamente dalla tastiera in combinazione con il tasto Fn.
La Ozone Strike Battle è una tastiera incredibilmente compatta, robusta e con un’estetica fantastica. Si sente al primo utilizzo che è un prodotto di qualità che difficilmente andrete a rompere, anche grazie al filo antistrappo. I Cherry MX Red sono ottimi in gaming, molto meno in scrittura. Concorrenziale anche il prezzo che si aggira intorno agli 80€, tenendo conto di quanto costano le tastiere meccaniche, è decisamente abbordabile.