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Recensione

Onechambara Z2 Chaos – Recensione, ragazze mezze nude e zombie

Basteranno delle ragazze mezze nude per salvare il mondo (e la serie)?

Gli zombie, li abbiamo visti diffondersi ovunque, dai film ai videogiochi. Sono stati i protagonisti di pietre miliari, tanto da diventare addirittura di moda. Ricordate anni fa dove ogni singolo titolo aveva i non morti come principale minaccia? Oppure un contenuto scaricabile dedicato, od una modalità.

A combatterli soldati, unità speciali create appositamente, oppure sopravvissuti all’apocalisse che si arrangiano come possono. Ciò che non vediamo spesso sono ragazzine mezze nude che imbracciano katane e si sporcano di sangue. Onechambara non è una serie giovanissima, nasce nel 2004 su PS2, ma non ha mai ricevuto particolari attenzioni. D3 prova ad ampliare il suo pubblico portando il nuovo capitolo di Onechambara su PS4, spogliando – incredibilmente – ancora di più le sue protagoniste.

Cacciatrici di zombie

La serie di Onechambara vede protagoniste due fazioni: i Vampiric clan e i Baneful Bloodline. Mentre questi ultimi sono in grado di sfruttare il loro sangue per far uso di incredibili poteri, i Vampiric sfruttano quello degli altri allo stesso scopo. Kagura con sua sorella Saaya continuano l’eterna battaglia contro Aya e Saki. Fino agli eventi di Onechambara Z2 Chaos, i quali vede le acerrime nemiche doversi alleare combattendo fianco a fianco per sventare una nuova minaccia.

Onechambara Z2 Caos Come non fosse già successo in passato, le quattro protagoniste si sorprendono quando scoprono che la terra sta vivendo un’apocalisse zombie. Per loro non può essere una coincidenza, qualcuno sta guidando l’armata di non morti, sta alle ragazze scoprire il mastro burattinaio e fermare i burattini.

Tranne nel momento in cui possiamo scegliere l’ordine in cui disinfestare gli stati presi di mira dall’apocalisse, il tutto prosegue in modo lineare. La narrazione prosegue in modo elementare, senza mai proporre momenti memorabili o alcun tipo di colpo di scena, giungendo alla fine in circa sei ore per poi rimanere senza risposte alle domande che ci siamo posti durante le vicende.

Bikini e katane

Per una pulizia come si deve dobbiamo buttarci in mezzo all’orda di non morti muniti con gli attrezzi del mestiere. Come detto, le protagonista sono quattro ed esse saranno presenti insieme sul capo di battaglia. O meglio, una alla volta, ma selezionabili quando vogliamo a piacimento.

L’idea è tanto ottima quanto funzionale, cambiando personaggio al momento giusto non solo eseguiremo una mossa speciale, ma inanelleremo perfettamente la serie di attacchi, continuando con la combo.

Onechambara ricorda un po’ i musou di Koei, non è infatti difficile buttare un occhio sul contatore delle combo per vedere le tre cifre aumentare sempre più. Per fare ciò abbiamo diversi modi disponibili. Innanzitutto gli attacchi standard, che se incatenati in modo corretto permettono di fare delle vere e proprie carneficine. L’importante è usare il personaggio giusto al momento giusto e anche l’arma adatta in base alla situazione.Onechambara Z2 Caos Per esempio, io usavo Kagura e le sue spade quando accerchiato da decine di nemici, in modo che i suoi attacchi circolari ne prendessero il più possibile, per poi passare a Saaya e alla sua devastante motosega, adatta quando ci si deve dedicare ad un singolo nemico.

Attenzione però: il sangue dei nostri nemici che schizza ovunque non è d’aiuto, soprattutto quando sporca le nostre armi. Una volta completamente ricoperte di rosse la nostra offensiva sarà più lenta e il danno inflitto diminuirà. Il così detto “Refreshing Weapon” torna anche in questo capitolo e consiste nel ripulire l’arma premendo un tasto.

Il sistema di combattimento è davvero piacevole, abbiamo già visto diverse meccaniche, ma non è finita qui. Ho detto che è possibile cambiare personaggio a piacimento, quando vogliamo, ma non vi ho ancora svelato che è possibile avere tutte e quattro le “zombie player” contemporaneamente. Una volta riempita la barra dedicata sarà infatti possibile chiamarle in campo, diventando sostanzialmente la nostra ombra, ripetendo i nostri attacchi quadruplicando in questo modo la nostra devastazione.

Se davvero vogliamo annientare una volta per tutte la minaccia zombie, l’arma definitiva è una: la trasformazione. Annientando e soddisfacendo la nostra voglia di sangue potremo trasformarci in un noi con attacchi più potenti e veloci, a costo però della nostra vita, che calerà gradualmente quando saremo in questa forma.

Mh, déjà vu?

Fino ad’ora ho parlato di Onechambara per chi la serie non la conosce, ne ho parlato in modo positivo, definendo il sistema di combattimento divertente. Per chi Onechambara invece lo conosce, inizia la parte che divertente certo non è.

Per chi ha giocato lo Z (versione Xbox 360 o PS3 che sia) si ritroverà ad avere a che fare con fin troppi déjà vu. Se posso passare avanti al menu e al sistema di personalizzazione, è davvero difficile non storcere il naso vedendo location, eventi e boss identici a quelli di due anni fa.  Questo è sicuramente il tallone d’Achille della produzione che gli costa una valutazione che sarebbe potuta essere decisamente più alta.Onechambara Z2 Caos

Della grafica spartana e degli ambienti spogli non mi interessa più di tanto, avrei chiuso un occhio: il gameplay funziona, annientare decine e decine di non morti è piacevole, ma gli sviluppatori hanno voluto (o dovuto?) facilitarsi troppo il lavoro.

Peccato, peccato anche per la mancanza di momenti memorabili o di qualche istante di vera inventiva. Le protagoniste e i loro distinti caratteri funzionano nella messa in scena di scenette simpatiche, peccato non averle sfruttate meglio. 

I pro

  • Combat system divertente
  • Annientare decine e decine di zombie è sempre piacevole

I Contro

  • Il riciclo dal precedente capitolo è esagerato
  • Progressione e storyline lineari
  • Mancanza di momenti interessanti

Voto Globale 6

Onechambara è uno di quei giochi dove mi piace dire: “non mi interessa della grafica, il combat system è divertente, funziona bene, mi basta questo”. Ed è vero, lo dico, ma faccio davvero fatica passare oltre al riciclo estremo di elementi come le location e i boss. A prescindere se si parla di mancanza di budget o di lavoro volutamente facilitato, questo grava pesantemente sulla qualità complessiva finale, anche grazie alla mancanza di momenti memorabili. 

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