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Recensione

Never Alone – Recensione, il destino di Nuna

Tra tradizione, storie e leggende. Un'avventura davvero speciale nell'Alaska settentrionale in compagnia della inupiat Nuna e di una volpe artica davvero molto speciale...

In un periodo in cui le grandi software house faticano a creare qualcosa di nuovo, i team cosiddetti indie per la loro natura indipendente, riescono a stupire e a portare quell’aria di novità di cui necessita il settore, anche senza proporre gameplay particolari o innovativi. Interessantissima è la prima produzione realizzata da Upper One Games, in collaborazione con alcune persone native dell’Alaska Settentrionale. L’acquisto del team da parte di E-Line Media ha fatto sì che Never Alone, il primo gioco prodotto e pubblicato dal team emergente, disponesse degli strumenti e software necessari affinché diventasse una vera e propria realtà. Finalmente ciò è avvenuto, infatti, Never Alone è attualmente disponibile per PC, PlayStation 4 e Xbox One.

 Un’avventura educativa ed istruttiva

Negli ultimi tempi, alcuni sviluppatori si sono prefissati un obiettivo: quello di rendere le proprie produzioni videoludiche istruttive ed in grado di raccontare alcune vicende. Due casi emblematici sono rappresentati da due proprietà intellettuali di Ubisoft di diversa caratura, ovvero Valiant Hearts The Great War e Assassin’s Creed Unity. Il primo ha raccontato per la prima volta la Grande Guerra, senza però adottare una narrazione nuda e cruda, propria dei vari Call of Duty, ma cercando – al contrario – di sensibilizzare l’argomento agli occhi di tutti, grazie ad uno stile cartoons. Assassin’s Creed Unity, invece, ci ha raccontato – con l’introduzione annessa di personalità mai esistite ed altre invece reali – i fatti più importanti che hanno portato alla Rivoluzione francese, andando di pari passo a descrivere i personaggi incontrati e i luoghi osservati nell’intero arco dell’avventura, fornendo informazioni utili all’apprendimento.

Nel caso di Never Alone, il modo di raccontare e di imparare cambia notevolmente. Il racconto che abbiamo giocato fonde informazioni realistiche con quelle relative alle “leggende” enunciate dagli abitanti del posto. La storia – come evidenziato nel sottotitolo della recensione – ci fa vestire i panni di Nuna, una piccola fanciulla appartenente alla tribù degli Inupiat, in cerca delle cause che hanno portato alla distruzione del suo villaggio e all’improvviso cambiamento climatico, capace di generare temibili vortici di vento. L’incontro casuale con una volpe artica del posto, le salverà la morte certa da parte di un immenso orso polare. Da quel momento tutto cambierà, dato che la volpe si rivelerà più che un aiuto, grazie alla sua capacità di colloquiare con il mondo rappresentato dagli spiriti sospesi tra l’aldilà e la vita terrena.

Un platform come documentario

La grande forza di Never Alone è, quindi, la dote di unire il genere platform a due dimensioni con una trama raccontata mediante un narratore esterno (come avviene nelle più belle e fantasiose favole) con la presenza fondamentale di una serie di video documentari, utilissimi per immergersi completamente nell’avventura. Questi ultimi sono delle interviste in stile documentario, perché coloro che hanno collaborato allo sviluppo del titolo, raccontano tutte le abitudini della tribù degli Inupiat, andando a descrivere anche gli oggetti più vicini alla tradizione. E chi meglio di loro può spiegare per filo e per segno informazioni di questo tipo? Descrivere la propria vita, risulta decisamente facile a tutti e ricordare i tempi passati non può che scatenare nei propri animi un velo denso di malinconia.

Parlando del gioco in sé, non ci sono novità particolari da evidenziare nel gameplay. È un 2D caratterizzato da una formula di comandi piuttosto basilare. Il tasto X, nella versione PS4 da noi testata, serve per saltare, mentre con quadrato si può interagire con gli oggetti. Come più volte segnalato dagli sviluppatori, l’avventura è stata realizzata anche per essere giocata in compagnia di massimo due giocatori. Ovviamente potrà essere anche giocata in singolo con la possibilità di controllare i due personaggi in modo alternato, passando dall’uno all’altro con la pressione del tasto triangolo. In alcuni casi, inoltre, Never Alone ci metterà davanti a rompicapi ben architettati, capaci di farci spremere le meningi per più di qualche minuto. La volpe artica può ricevere aiuto da alcune entità spiritiche per superare ostacoli altrimenti insormontabili. Detto questo, la collaborazione tra Nuna e la volpe non sarà necessaria, ma addirittura fondamentale.

Realizzazione tecnica semplice ed ispirata

Il manto nevoso raffigurato, gli orizzonti appena visibili e la forza inarrestabile del vento, rendono questa produzione bellissima da vedere e da giocare. La caratterizzazione è semplice e minimale, ma sentire il rumore del vento e vedere questa grafica incantata è uno spettacolo. Sul comparto tecnico c’è poco da dire, magari l’unico rammarico che ci sentiamo di poter esprimere è quello di non aver notato grande varietà tra le location iniziali e quelle successive, ma nelle zone dell’Alaska è proprio il tempo il vero protagonista, in questo caso rappresentato dalla neve. Il motore grafico utilizzato è Unity, diventato oramai quello prediletto per lo sviluppo delle produzioni indipendenti.

L’audio, invece, non offre ciò che avrebbe dovuto, ma si limita a trasmettere gli effetti meteorologici e un doppiaggio in inglese – per molti tratti assente – del narratore della storia. Per coloro che non sono molto ferrati con l’inglese, lo sviluppatore ha inserito dei sottotitoli tradotti perfettamente in italiano.

Per quanto riguarda l’intelligenza amica, c’è da dire che ogni tanto vacilla, ma nel complesso si comporta decisamente bene. Stessa menzione non vale per la l’IA nemica che – francamente – lascia un po’ a desiderare. Ultima menzione, va fatta per la longevità che si attesta sulle appena quattro ore di gioco. L’avventura non offre elementi differenti, necessari per rigiocarla una seconda volta. In compagnia di un amico/a, invece, ci potrebbe essere più interesse a giocarla nuovamente.

I pro

  • Avventura interessante ed ispirata...
  • Ambienti di gioco e caratterizzazione dei personaggi ben realizzati
  • È presenta una modalità cooperativa a due giocatori
  • Realtà come il videogioco e il documentario si uniscono in questa produzione

I Contro

  • ... la durata è di pochissime ore
  • Assenza di collezionabili, a parte le poche sequenze di documentari da trovare nel corso dell'avventura
  • Il livello di sfida è piuttosto basso

Voto Globale 7.5

Never Alone si dimostra una produzione ben ispirata grazie al buonissimo lavoro del team. Potremmo definirlo una sorta di platform documentario, in quanto chi lo gioca oltre a divertirsi riesce persino ad imparare gli elementi della cultura di un popolo lontano, rappresentato dagli Inupiat. Inoltre vi è la possibilità di vivere l'avventura in compagnia di un amico, giocando sulla stessa console o PC. Purtroppo, l'avventura terminerà dopo pochissime ore e per la bassa difficoltà unita a nessun collezionabile, non sarete invogliati a intraprenderla nuovamente se non in compagnia di un'altra persona.

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