Continua il periodo florido degli RPG, questa volta tocca al bizzarro...
Quasi due anni dopo l’arrivo del primo capitolo, Compile Heart torna in Europa con il secondo titolo della serie Mugen Souls, chiamato Mugen Souls Z. Anche questa volta ci ritroviamo davanti un JRPG esclusivo per PlayStation 3 e pubblicato da NIS America. E non mancheranno anche i protagonisti del capitolo precedente, insieme a nuovi volti. Anche il gameplay rimarrà tutto sommato molto simile al suo predecessore, ma andiamo avanti e iniziamo ad analizzare i punti principali di Mugen Souls Z.
La trama vede ancora una volta come protagonista Chou-Chou, l’indiscussa dea che insieme ai suoi aiutanti ha intenzione di conquistare tutti i nove mondi del sistema solare. Appena messo piede sul primo di questi però, l’incontro con la dea Syrma la porta a perdere tutti i suoi poteri. Per riuscire a tornare come prima, le due sono costrette a sconfiggere non solo gli altri dodici dei, ma anche a stare attente dagli attacchi del demone chiamato Ace. Riusciranno i nostri eroi a completare la loro missione? È questo il pretesto che spinge la compagnia ad iniziare una nuova avventura.
Il gameplay di Mugen Souls Z è molto simile a quello del suo predecessore, nei combattimenti infatti il giocatore muove liberamente il personaggio in un area delimitata. Una volta vicini al nemico, potete decidere un’azione, ogni arma ha un area d’effetto diversa e anche le abilità, ma queste possono anche avere effetti secondari o colpire più volte o più nemici insieme. Durante le lotte sono anche presenti dei cristalli, questi sono molto importanti, perché donano effetti diversi e si applicano sia ai nemici che agli alleati. Anche questi hanno un’area d’effetto e potete anche distruggerli se volete, cosa che torna utile durante le battaglie contro i boss.
La dea Syrma ad un certo punto avrà a disposizione un’abilità che vi permette di ammaliare i nemici e trasformarli in “Peons”, una sorta di conigli schiavi di Chou-Chou. Questa skill utilizza una combinazione di parole diverse per aumentare la probabilità di cattura. Questi Peons sono indispensabili per potenziare il G-Castle, che durante i combattimenti contro altri castelli si trasforma in un mech gigante. Queste battaglie sono diverse da quelle normali, visto che sono a turni. Ma non è tutto, utilizzano un sistema tipo “sasso-carta-forbici”, infatti alcuni attacchi sono efficaci contro altri e viceversa. Nei dungeons sono anche presenti dei “Plant Energy” delle zone dove, dopo aver completato un determinato compito (come uccidere dei nemici o ottenere un oggetto specifico) potete accedere a nuove parti del labirinto e ottenere nuove abilità.
La grafica del titolo si divide in due, durante l’esplorazione e i combattimenti gli ambienti saranno in 3D come i personaggi, anche se i membri del parti saranno in stile “super deformed”, con il corpo piccolo e la testa grande. Durante i dialoghi invece vengono rappresentati in stile anime, come accade spesso in molti giochi giapponesi. Il comparto audio se la cava bene, le OST sono buone e potete scegliere tra le voci inglesi e giapponesi.
La longevità di Mugen Souls Z è buona, la storia principale dura abbastanza e le ore di gioco aumentano se si cerca di completare le quest secondarie e tutti gli extra presenti come le Plant Energy presenti nei dungeon. La difficoltà è invece media, alcuni combattimenti saranno più ardui di altri, ma nulla che non si è in grado di superare.
In conclusione possiamo dire che Mugen Souls Z si presenta come un titolo discreto, i personaggi non hanno un gran carisma, cosa che si ripercuote sui dialoghi che non sono memorabili. Anche la storia non è molto appassionante, cosa che potrebbe portare alcuni ad abbandonare il gioco per noia. Il gameplay, nonostante non sia rivoluzionario, è ben fatto, soprattutto per quanto riguarda il sistema dei cristalli, che rende tutto più interessante. Anche le battaglie tra G-Castle sono strutturate bene. In definitiva, non possiamo che consigliare il titolo a due persone: coloro che hanno gradito il primo capitolo e ai fan dei JRPG. Gli altri probabilmente non riusciranno a farselo piacere.