Il team di sviluppo italiano propone dei cambiamenti piuttosto sostanziosi per il nuovo MotoGP 17.
Milestone non vuole più fermarsi, ma preme ancor di più sull’acceleratore. Le sue ultime due produzioni, MXGP 3 e questo nuovo MotoGP 17, hanno infatti potuto beneficiare di una cosa non da poco: il supporto dell’Unreal Engine 4, uno dei migliori motori grafici attualmente in circolazione.
Un’aggiunta da non prendere sottogamba, che ha permesso ad entrambi i titoli del team italiano di presentare dei notevoli miglioramenti dal punto di vista tecnico. Ciononostante, Milestone con le ultime opere videoludiche ci ha dimostrato di voler offrire alla propria utenza un numero considerevole di contenuti, così da renderle il più longeve possibili. Questo nuovo capitolo del videogame ufficiale del Motomondiale presenta la carriera manageriale, che costituisce – senza ombra di dubbio – la punta di diamante dell’edizione.
Come scritto poc’anzi, la modalità manageriale dà la possibilità al giocatore di diventare inizialmente il proprietario di un team di Moto 3 e, allo stesso tempo, di diventarne un pilota ufficiale. Fatta questa precisazione, gli utenti si ritroveranno ad effettuare una duplice mansione:
Prendere parte alle prove di qualifica e alla relativa gara, cercando di ottenere i risultati migliori possibili e di adattare la moto al proprio stile di guida;
Gestire tutte le task del team, come ingaggiare tecnici vari, procedere allo studio e alla ricerca per potenziare i componenti della moto e siglare contratti con gli sponsor.
La vita manageriale, quindi, non sarà affatto semplice e non dovrà essere presa alla leggera. Migliorare gli aspetti della propria scuderia comporterà a rendere più competitiva la moto ufficiale e – di conseguenza – a trovare nuove attività per aumentare gli introiti e la popolarità del proprio team.
Affiancata a questa modalità, c’è quella carriera. A proposito di quest’ultima non c’è molto altro da aggiungere, nel senso che è simile a quella sopra descritta tranne che per l’assenza dei compiti manageriali. In quel caso, dovremo dedicare tutte le nostre energie nelle vesti di pilota, al fine di accendere i riflettori su noi stessi per farci notare ed ottenere così qualche offerta importante da un team competitivo.
A concludere il reparto delle modalità sono presenti:
Dal punto di vista delle impostazioni, come ci ha da sempre abituati Milestone, viene lasciata completamente carta bianca ai giocatori. Si parte infatti da configurazioni adatte ai neofiti, come ad esempio la presenza della frenata assistita, di una simulazione arcade, l’assenza del consumo delle gomme e i danni delle moto ridotti al minimo sindacale. Ovviamente, gli utenti potranno adattare a piacimento l’esperienza di MotoGP 17, cercando di dare sfoggio alle loro abilità e ottenendo una percentuale bonus dal sistema.
Andando più nel concreto, c’è da dire che il gameplay è rimasto il medesimo della passata edizione. Non c’è stato un vero e proprio stravolgimento in tal senso, ma ci si è portati avanti con la strada intrapresa qualche capitolo fa. Certamente a livello di contenuti, anche quest’anno si è cercato di fare il possibile! Tuttavia, è risultato davvero complicato riuscire ad offrirne di pari numero o superiore rispetto a quelli proposti dalla Valentino Rossi: The Game, l’edizione speciale dello scorso anno dedicata al nove volte campione del mondo originario di Urbino. Non si tratta necessariamente di un contro, ma è solo una constatazione che vale la pena fare e sottolineare.
Ciò non mette in dubbio la qualità del prodotto in sé, visto un comparto tecnico notevolmente migliorato grazie al nuovo motore grafico utilizzato per l’occasione, ma non solo… E’ soprattutto merito della dedizione del team di Milestone, sempre attento e meticoloso nel rendere il proprio videogame appetibile e di un certo spessore, curando in una maniera che oserei definire maniacale i modelli delle moto, al punto da renderli identici a quelli reali: sia per quanto concerne il loro aspetto grafico che per le caratteristiche e il suono provocato dal motore. I circuiti sono poi riprodotti fedelmente e il loro sfondo regala quel pizzico di emozione in più che solo i veri piloti e appassionati possono veramente provare.
La giocabilità di MotoGP 17, nello specifico, è diversa a seconda dei parametri scelti relativi alla difficoltà di guida, all’intelligenza artificiale, al valore della moto e, non per ultimo, alle condizioni atmosferiche. E’ inutile dire che sarà decisamente più semplice gareggiare sul terreno asciutto, rispetto a quello bagnato dalla pioggia.
Un errore sarà in grado di compromettere tutta la prestazione data in pista, a meno che non abbiate disabilitato i magici rewind, in grado di riportarvi indietro di alcuni secondi per rettificare una scelta avventata o per evitare un incidente commesso con uno dei piloti controllati dall’intelligenza artificiale avversaria. Quest’ultima, al contrario delle premesse, si è dimostrata più efficiente e funzionale rispetto agli episodi passati, anche se in alcuni frangenti permane la sensazione che gli avversari controllati dal computer debbano necessariamente seguire una strada circoscritta. Alle difficoltà più elevate, poi, non commettono quasi mai errori, rendendo la sfida fin troppo complicata e addirittura snervante. Questo non è un difetto, ma rafforza di netto il titolo che ho deciso di dare a questo paragrafo. In poche parole: “La simulazione di MotoGP 17 non perdona”.
Concludendo, MotoGP 17 risulta essere una versione migliorata del precedente (Valentino Rossi: The Game) sotto il profilo tecnico, ma non dal punto di vista dei contenuti, decisamente più poveri e standard. Infine è stato fatto un ottimo lavoro con il comparto audio, che riesce a differenziarsi a seconda della categoria della moto (MotoGP, Moto2 e Moto3) e, ovviamente, al modello. E stato poi riproposto anche il commento pre gara MotoGP del grande Guido Meda, storico commentatore attualmente sotto contratto con Sky Sport.