Vecchie abitudini, nuove generazioni, spettacolo assicurato.
Sin dagli esordi della serie, nell’ormai lontano 1992, era chiaro che ci trovavamo di fronte a qualcosa di importante, destinato a durare nel tempo. Il fatto che, dopo ben ventitre anni, siamo ancora qui ad elogiarla ne è la prova. Perché, signore e signori, Mortal Kombat X è una gioia per gli occhi. Che il nuovo capitolo sviluppato da NetherRealm Studios, e pubblicato da Warner Bros. il 14 aprile scorso per Playstation 4, Xbox One e PC, fosse di alto livello lo si era capito fin dal primo giorno di annuncio. Nei mesi successivi si sono susseguiti trailer cinematografici e video gameplay che non hanno fatto altro che accrescere queste ottime, seppur timide, impressioni. Vedere poi, a una settimana dal rilascio ufficiale, lo spettacolare trailer di lancio sulle note di “Chop Suey!” dei System Of A Down, ci ha convinti appieno e abbiamo aspettato con ansia una copia per la console Sony di Mortal Kombat X, per mettervi le mani sopra e poter dire la nostra sul nuovo titolo della saga picchiaduro tanto violenta quanto amata dai fan.
Prima di immergerci in questa recensione, vi ricordiamo che le versioni per console old gen del titolo saranno pubblicate questa estate, Warner Bros. ha intanto rilasciato Mortal Kombat X anche sui dispositivi mobili Android e Apple una settimana prima del lancio su console e PC, precisamente l’8 aprile 2015.
La trama di Mortal Kombat X riprende più o meno da dove ci eravamo lasciati con il nono episodio, narrando una storia collocata venticinque anni dopo: il Dio anziano Shinnok imprigionato, il perfido Quan Chi alla finestra per conquistare la Terra e la disputa tra Kotal Kahn e Mileena per il trono del Regno Esterno sono alcuni degli elementi principali che fanno da sfondo. Al risveglio del malvagio Shinnok, intenzionato ad annientare la Terra, le varie fazioni si troveranno a dover fare fronte comune per sconfiggere il demone, affiancato da Quan Chi e la sua orda di non-morti. In questo scenario la famiglia Cage, composta dal buon vecchio Johnny, la sua ormai ex moglie Sonya Blade e la irriverente figlia dei due Cassie, si ritroverà ad essere protagonista nella battaglia contro Shinnok. Le vecchie generazioni, rappresentate dai vari Johnny Cage, Kenshi, Sub-Zero, Scorpion e compagni, si intrecciano quindi con le nuove, che vedono in Cassie, Takeda Takahashi (il figlio di Kenshi), Jaqui Briggs (la figlia di Jackson “Jax” Briggs) e Kung Jin (il cugino più giovane di Kung Lao) i baluardi principali.
È una storia che non brilla in originalità pur discostandosi dalla classica struttura delle iterazioni precedenti, nei quali la trama era focalizzata sul torneo e su storyline lineari. È una storia, nonostante questa premessa, da elogiare per regia e sceneggiatura pressoché perfette: le vicende di ogni personaggio vengono approfondite ed esplorate da più punti di vista, poiché la trama alterna eventi narrati nel presente a ciò che è successo venticinque anni prima, permettendoci quindi di capire le motivazioni che spingono alcuni dei protagonisti (come il rapporto fra Takeda e suo padre Kenshi). Aggiungiamo a queste caratteristiche anche l’ottima qualità dei dialoghi (finalmente, ci verrebbe da dire!).
Un taglio, quindi, decisamente spettacolare e cinematografico, degno dei migliori film d’azione, per questa modalità Storia, che nel corso dei suoi dodici capitoli (ognuno dei quali composto da tre o quattro scontri per ogni personaggio principale) ci propone sequenze video alternate a classici scontri 1 vs 1 e Quick Time Events divertenti, ma un pelino troppo facili. L’unica vera nota storta è che, a conti fatti, la trama di Mortal Kombat X è tanto bella quanto breve: ci sono bastate pochissime ore (non più di quattro o cinque) per portare a termine questa campagna. Certo è che, per gli standard di un videogioco picchiaduro a incontri e per una trama come quella proposta, non potevamo aspettarci chissà quale longevità, ma non avremmo disdegnato qualche capitolo in più.
Ma non temete, perché una volta portata a termine la storia c’è ancora tanto da giocare: tra modalità alternative e sbloccabili, il tutto rigorosamente diviso tra single player/multigiocatore e locale/online, Mortal Kombat X propone un ottimo livello di rigiocabilità, poiché saremo costretti a cimentarci in scontri e sfide sempre maggiori per acquisire gettoni da spendere nella Kripta e ottenere così costumi alternativi, Fatality, Brutality, biografie e tanto altro.
Torna la modalità dedicata alle Torri, ma con una interessante novità: alle classiche sfide, già proposte nelle iterazioni precedenti, sono state aggiunte le Torri Viventi. Queste ultime consistono nelle solite serie di battaglie 1 vs 1 dalla base fino alla cima; la differenza sta nel fatto che, rispetto alle Torri normali, esse si muovono a seconda delle ore, dei giorni o delle settimane, cambiando continuamente le condizioni di battaglia, gli avversari da affrontare e da controllare. Alcune di queste Torri Viventi, infatti, danno la possibilità ai giocatori di utilizzare personaggi disponibili solo successivamente come DLC o come esclusive al Day One, come ad esempio il mostruoso e potente Goro.
Un’altra, intrigante aggiunta in Mortal Kombat X è il sistema delle Fazioni, una modalità definita dagli stessi sviluppatori “metagame online”: all’inizio del gioco si ha la possibilità di scegliere un clan di appartenenza tra Lin Kuei, Loto Bianco, Dragone Nero, Forze Speciali e Confraternita dell’Ombra. Durante le vostre sessioni di scazzottate, tra una Fatality e l’altra, degli avvisi vi informeranno sullo stato della vostra fazione: se si trova sotto attacco, infatti, potrete rispondere affrontando un boss speciale oppure potete tentare voi stessi di attaccare un’altra fazione scalando una torre. In più, selezionando questa modalità avrete a disposizione una serie di sfide e obiettivi per ottenere gettoni ed esperienza. Alla fine della settimana la Fazione con più punti viene decretata la vincitrice e i giocatori appartenenti al clan incoronato riceverà ulteriori punti esperienza e gettoni. Al termine della premiazione, i valori vengono azzerati e si ricomincia da capo. Va detto, comunque, che si tratta di un sistema facoltativo che potrete liberamente scegliere di ignorare.
Tutte queste modalità, divise equamente tra locale e online, nel caso giochiate in rete vi faranno accumulare un certo numero di punti (in base ovviamente ai vostri risultati) per scalare le classifiche online.
Nella nostra anteprima dedicata a Mortal Kombat X vi avevamo parlato di “rinnovamento nel segno della tradizione”. Tra il nono e il decimo capitolo della saga, NetherRealm Studios non ha fatto sentire la sua mancanza, proponendo ai propri fan titoli di pregevole fattura come Injustice: Gods Among Us nel 2013, dedicato esclusivamente ai personaggi dell’universo DC Comics ma che, praticamente, in comune con Mortal Kombat aveva solo il sistema di combattimento. Il picchiaduro basato su Batman, Superman, Flash e compagnia propose infatti un gameplay meno violento, ma molto più veloce e frenetico. Con Mortal Kombat X lo sviluppatore ha optato sì per un ritorno alle origini, ma con una serie di cambiamenti. Non pensate però che il brand abbia compiuto un passo indietro, perché questa volta il gameplay ha abbandonato quella sensazione di “lentezza’” che il giocatore avvertiva pad alla mano: i movimenti sono stati resi molto più fluidi e i tempi di reazione dei “kombattenti” alla pressione delle nostre dita sui tasti è pressoché simultanea.
Altra novità è rappresentata dalla possibilità di scegliere, prima di iniziare lo scontro, lo stile di combattimento del proprio personaggio. Ogni lottatore ha infatti tre selezioni, ognuna delle quali corrisponde a un’abilità peculiare. Prendiamo come esempio Scorpion: lo stile “Ninjutsu” vi permetterà di sfoderare potenti mosse di arti marziali e utilizzare le katane; lo stile “Fuoco Infernale” vi permetterà invece di accedere alle abilità di fuoco tipiche del guerriero; lo stile “Inferno”, infine, vi consentirà di evocare cloni infernali con i quali combattere in combo.
Il tutto andrà ad aumentare la varietà di scelta e renderà i vostri scontri un pelino più tattici. Il roster dei personaggi è composto da ventitre “kombattenti” (ventiquattro con Goro, se avete acquistato il gioco al day one): potranno sembrarvi pochi, ma la possibilità di scelta fra i tre stili sopra citati e l’ottima caratterizzazione di ogni lottatore, tra abilità utilizzabili e skin alternative, vi soddisferà comunque. È da aggiungere, in ogni caso, che il numero di personaggi giocabili è destinato ad aumentare, visto che dal giorno di rilascio del titolo è disponibile sugli store digitali il Kombat Pack, contenente altri lottatori (tra i quali il cacciatore alieno Predator, tratto dall’omonimo film, l’icona horror del film “Venerdì 13” Jasoon Voorhees e due “kombattenti klassici”) e un corposo numero di costumi secondari.
Il comparto grafico di Mortal Kombat X ha confermato quanto di buono vi avevamo accennato nell’anteprima. Il lavoro svolto da NetherRealm è eccelso: dagli scenari ai volti dei personaggi, passando per i dettagli dei costumi, dei lineamenti muscolari e delle ferite, per non parlare delle mosse a raggi X. Vedere ossa frantumate e organi spappolati a 1080p è qualcosa di unico! Ogni arena selezionabile contiene oggetti interattivi da lanciare addosso al nostro avversario, oppure aggrapparvici e schivare alcune mosse. L’unica pecca che abbiamo notato è che gli elementi che fanno da sfondo ai vari livelli non sono tutti curati nei dettagli alla stessa maniera, ma si tratta di una caratteristica che non salta subito all’occhio, occupati come sarete a sbudellare i vostri nemici: dovrete strizzare gli occhi per notarlo.
Il comparto sonoro, infine, ci ha soddisfatti appieno: ottime le musiche, sia negli scenari che durante le sequenze video della Modalità Storia, come pure perfetti sono i suoni di interazione tra i combattenti: sentirete chiaramente e nitidamente la differenza sonora tra lo schianto di un pugno contro una corazza o contro la pelle nuda, come pure il rumore provocato da ossa spezzate. Inoltre, per la prima volta Mortal Kombat X propone un doppiaggio degno di questo nome, con poche sbavature anche nelle frasi pre-impostate di uno scontro libero.
Mortal Kombat X è un titolo imperdibile per i fan della saga e gli amanti dei picchiaduro, una perla per l’attuale generazione di videogiochi. La nuova fatica di NetherRealm ha unito novità e tradizione in un mix che, nelle varie modalità, risulta vincente in ogni suo aspetto. Un gameplay dinamico e veloce, una storia che, seppur breve, è eccezionalmente narrata, comparto grafico e sonoro spettacolari, sfide (sia online che offline) divertenti e un numero impressionante di collezionabili renderanno quella di Mortal Kombat X un’esperienza da giocare e rigiocare fino all’ultimo elemento sbloccabile. Il nostro consiglio è, assolutamente, di acquistarlo, gustarlo, viverlo e, per la decima volta… Finish It!