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Recensione

Mortal Kombat: Recensione e analisi

Correva l’anno 1992 quando Midway immetteva sul mercato un coin-op che avrebbe suscitato scalpore, polemiche e censure da una parte e contemporaneamente meraviglia, acclamazione e imitazioni dall’altra. Parliamo di Mortal Kombat, picchiaduro bidimensionale che invase le sale giochi ai tempi d’oro di Street Fighter II e con il quale, è proprio il caso di dirlo, si batté ad armi pari, dividendo le folte schiere di fan in 2 ideologie di pensiero diverse. Mentre il capolavoro Capcom incantava i giocatori con una grafica quasi cartoonesca e con la bellezza di animazioni e prese, Mortal Kombat stupiva per il fotorealismo dell’allora nuova tecnica del motion-capture, per la presenza del sangue sullo schermo del cabinato e per la violenza delle fatality, mosse finali, al limite del gore e assolutamente fuori di testa, che è possibile eseguire al termine dello scontro per uccidere definitivamente l’avversario. Tutti marchi di fabbrica che avrebbe conservato in ogni suo seguito.
Da allora di acqua sotto i ponti ne è passata parecchia (o meglio: di sangue sugli schermi), l’ormai ex Midway Games si è evoluta in NetherRealm Studios e di versioni di MK ne sono uscite addirittura 9. Lo scorso anno ha visto la luce l’ultimo capitolo per console HD, riscuotendo un grande successo sia tra i giocatori che da parte della critica specializzata. Quest’oggi analizziamo la sua trasposizione per la nuova console portatile di Sony, che, ve lo anticipiamo subito, conserva tutta la spettacolarità, la cruenza e la giocabilità al top della serie.

Che il torneo abbia inizio: è ora di kombattere!

Ciò che salta subito all’occhio del giocatore è la gran quantità di scelte che offre il menu offerto dai ragazzi di NetherRealm. Sotto la voce KOMBATTIMENTO troveremo la Skalata e la Skalata a Due, ovvero una serie di 10 incontri senza sosta (se non per i brevi caricamenti) da affrontare con un personaggio oppure in tag-team alternando 2 combattenti, elencati sotto forma di una torre, contro 10 avversari differenti in 10 arene diverse, l’ultimo dei quali contro Shao Kahn, il signore del male e padrone dell’Outworld.

Troviamo poi i vari test della fortuna, della forza, dei riflessi e dell’attacco, che sono dei veloci mini giochi in cui non si combatte ma si deve cercare di trovare, ad esempio, sotto quale testa mozzata si cela la moneta, oppure si deve premere velocemente i tasti per far salire una barra e al momento giusto premerne un altro per eseguire il colpo perfetto per rompere una serie di mattoni, e via di questo passo. A questi 4 test se ne affiancano altri 2 creati apposta per sfruttare le caratteristiche di Vita, che sono il test dell’equilibrio e il test del taglio.
Nel primo useremo il giroscopio della console per tenere appunto in equilibrio un personaggio sopra una sottile asse di legno sospesa su un baratro, sul fondo del quale si trovano lame rotanti o altri oggetti contundenti appositamente congeniati per maciullare il corpo del malcapitato equilibrista che non ce la farà a restare perfettamente bilanciato sul suo corpo per i secondi necessari a terminare la prova.

Nel test del taglio, invece, sfrutteremo il touch screen per disegnare il movimento che compie una spada immaginaria per tagliare varie parti del corpo che volano per pochi secondi sullo schermo ed evitare di tagliare invece le bombe che anch’esse compariranno all’improvviso, facendole invece detonare scuotendo PS Vita. Una specie di macabro Fruit Ninja, famoso giochino per cellulari.
Tutti questi test sono mostrati sempre sotto forma di torri composte di 10 o 15 parti e servono tutti per guadagnare monete MK, così come anche nella modalità Storia o nelle altre 2 voci del menu principale: la Torre delle Sfide e la Torre delle Sfide Bonus. La prima ci chiede di affrontare incontri con condizioni particolari, tipo 1 contro 2, oppure dove i nostri colpi risultano essere del 50% meno potenti, altri dove non è possibile parare gli attacchi e via dicendo. Ce ne sono veramente un’infinità e per tutti i gusti.
La Torre delle Sfide Bonus è un’altra aggiunta per PS Vita dove vengono utilizzate meglio le peculiarità touch e del giroscopio, dove bisogna per esempio impedire che il corpo di Scorpion tocchi terra, facendo partire dei missili toccando alcuni cannoni in basso allo schermo, che colpiranno il povero ninja facendolo rimbalzare a destra o a sinistra, fino a farlo esplodere a fine prova se riusciremo a completarla; oppure bisogna scuotere la console per far tornare nella giusta posizione un match che si era letteralmente ribaltato sotto-sopra. Tutte cose fuori di testa che hanno tirato fuori dal cappello gli sviluppatori e che bisogna dargliene atto: han fatto veramente un gran lavoro, 150 sfide per ognuna delle 2 torri.

Accennata poco sopra, la modalità Storia ci farà vivere la trama dietro al gioco, il motivo cioè di questi combattimenti mortali. E lo farà mettendoci nei panni di ogni “guerriero”, costringendoci quindi ad imparare le mosse di tutti i 32 combattenti. E sì, avete letto bene: i personaggi presenti sono veramente tanti e tutti giocabili fin da subito, compresi quelli dei DLC rilasciati in seguito sulle console hd come ad esempio Kratos o Nightmare. Inoltre selezionando i lottatori con il tasto Start anziché con il classico tasto X, potremo sceglierne i costumi alternativi, quelli cioè delle precedenti edizioni di Mortal Kombat che saremo riusciti a sbloccare, fino ad arrivare alle skin dei primi due capitoli, quelle originali. Anche da questo si evince come questa versione per la neonata console Sony sia veramente la più corposa e completa di sempre: veramente un bel regalo per i fan di vecchia data!

Vi è poi la voce Allenamento, che comprende il tutorial utile per imparare tutte le mosse che è bene sapere prima di affrontare gli incontri: cioè i colpi base, le combo, le mosse per interrompere quelle avversarie, le prese, la parata, le mosse speciali, l’uso della barra super e le mosse X-Ray. Un tutorial a parte permette di imparare meglio le fatality di ogni personaggio, con bene in vista l’elenco dei movimenti giusti da fare.
Sempre nella sezione Allenamento vi sono le pratica e la pratica a squadre, cioè match dalla durata infinita in cui si possono impostare vari parametri per gli avversari controllati dalla cpu, che possono ad esempio non rispondere mai ai colpi, oppure eseguire una mossa a sorpresa solo quando atterrati, oppure possono restare sempre in parata, e via di questo passo.

L’opzione multiplayer si chiama semplicemente Sfida e offre la possibilità di giocare in rete tramite Wi-Fi per partite classificate e non, oppure creare degli scontri in modalità Ad-Hoc utilizzando la funzione Near. Tutte le opzioni suddivise sempre per incontri 1 contro 1, oppure in tag team 2 contro 2. Dobbiamo dire che durante i nostri test i match sono risultati veramente incredibili, veloci e precisi, senza mai attimi di lag. Un ottimo codice network, quindi, che per un gioco come questo non dovrebbe mai mancare. Pollice su!

L’ultima voce riguarda gli Extra, che sono rappresentate dalla Kripta e dalla Nekropoli. La prima è una sorta di cimitero diviso in 5 zone, pieni di tombe e cadaveri che nascondono un sacco di bonus che è possibile sbloccare spendendo le monete MK guadagnate. Si va da tutta una serie di bozzetti legati ai personaggi, alle loro mosse e agli stages, passando poi per nuove musiche di sottofondo oppure nuove modalità di giochi sfida (tipo avere i combattenti a modi caricatura con testoni enormi e corpi piccolissimi), per finire in bellezza con le 2° fatalità per ogni personaggio (sono presenti anche le Babality e le Stage Fatality!) o i nuovi set di costumi alternativi. Una volta sbloccate nella Kripta sarà possibile visionarle ed attivarle nella Nekropoli. In definitiva, veramente una gran quantità di extra che è possibile aggiungere al gioco.

Ma in fin dei conti come si comporta questo Mortal Kombat?

Console alla mano abbiamo potuto constatare come il gameplay del gioco non solo sia rimasto quello di sempre, ma abbia raggiunto addirittura vette incredibili. La risposta dei comandi è veramente eccezionale. La croce direzionale non perde un colpo ed è veramente il non plus ultra per eseguire le fatality o alcune mosse speciali, tipo quelle di Liu Kang. Anche l’analogico sinistro, delegato al movimento, si comporta molto bene, soprattutto per le mezzelune tipiche degli attacchi di certi personaggi. Purtroppo capita a volte che, usando l’analogico, il movimento sinistra-destra causi inavvertitamente un salto in avanti o indietro non voluto, ma ci si prende presto la mano. Quello di destra invece viene usato negli scontri a squadre per dare il cambio ai lottatori del team, cercando possibilmente di coordinare un attacco insieme. I 4 tasti principali sono affidati ai 4 arti, cioè pugni e calci destri e sinistri. Combinando insieme quadrato e X è possibile eseguire le prese (a terra o in aria), ma è anche possibile farlo usando il grilletto sinistro, che risulta molto più comodo e veloce. Mentre usando contemporaneamente X e cerchio si cambia la postura del combattente, cioè mostrandosi di petto o di spalle rispetto alla visuale del giocatore. Il grilletto destro serve per le parate (alte e basse) e per interrompere le combo avversarie. E’ possibile, infine, scegliere se eseguire le fatality in modo classico, cioè eseguendo la giusta combinazione di tasti e movimenti, oppure se farlo usando il touch screen, che risulta a dire il vero un po’ più semplificato e quindi meno appagante. Di certo non per i puristi della serie.

All’inizio di ogni match, se si riesce per primi a mettere a segno un colpo, si riempiranno subito 2 delle 3 tacche che compongono la Barra del Super. Altri modi per riempirla sono per esempio parando o interrompendo una combo avversaria, concatenando combo, riuscendo ad eseguire colpi speciali o anche subendo attacchi. Una volta riempita tutta la barra sarà possibile usare i famigerati attacchi X-Ray, colpi speciali in grado di far diminuire l’energia vitale dell’avversario di un bel 30% e che attivano una speciale camera che mostra il danno provocato all’interno del corpo del malcapitato che la subisce, visualizzando quindi ossa che si spezzano, muscoli tranciati e organi ridotti in poltiglia. Altamente spettacolare e in grado di cambiare drasticamente le sorti di un incontro. Starà al giocatore capire quando sarà il momento migliore per attuarle e cercare di mandarle a segno (poiché, come ogni attacco, è anche possibile evitarle).

Tutta questa serie di mosse e contro mosse fa sì che il gioco risulti più tecnico, ma non è mai snervante, poiché le esecuzioni sono state semplificate. Quindi abbiamo uno stile di gioco variegato e adatto a tutti, dai neofiti, che magari premeranno tasti a caso riuscendo talvolta anche in poderose combinazioni, agli esperti che mostreranno come si “interpreta” un personaggio e come si gioca da veri professionisti.

 

 

Tecnicamente parlando

A rendere il tutto ancor più piacevole è la velocità delle animazioni, supportata dalla fluidità dei 60 fps che gli sviluppatori sono riusciti a mantenere: fattore questo molto importante per un picchiaduro. La nuova portatile Sony infatti non perderà un colpo e metterà in scena scontri sempre adrenalinici. Tutto questo, però, è doveroso dirlo, lo si è ottenuto a scapito di parte della bellezza grafica.
Sullo schermo da 5 pollici OLED di PlayStation Vita, infatti, si alternano grandi meraviglie e piccole bruttezze. Avremo ad esempio scenari curati e ben rifiniti con tanto di animazioni effetti luce in tempo reale ed ottimi effetti particellari, uniti però a personaggi con un numero di poligoni medio rivestiti da textures un filino troppo slavate e prive di dettagli, che nelle inquadrature ravvicinate stonano veramente troppo.
C’è da dire, però, che durante gli incontri, vuoi per la lontananza della telecamera, vuoi per la velocità dei combattimenti, non ci si fa davvero caso, e probabilmente questa scelta è stata fatta per mantenere quell’elevato numero di fotogrammi al secondo: scelta che condividiamo ma rimane comunque l’amaro in bocca soprattutto se si pensa che altri giochi usciti per Vita, non solo picchiaduro come Marvel vs Capcom 3, ma anche di altri generi tipo Virtua Tennis 4 ETM o Uncharted: l’Abisso d’Oro, mostrano personaggi di ben altro calibro tecnico.
Tornando alle note positive, è bello notare come durante gli scontri i personaggi mostrano i segni della lotta, con costumi strappati (soprattutto i corpetti delle combattenti femmine…yuhm!) e sangue a sporcare il corpo e i capelli e a rendere tutto più convincente.

Passando al lato sonoro, le musiche che accompagnano menu e scontri sono ben diversificate fra loro, andando dall’epico al ritmato e non annoia riascoltarle. Gli effetti sonori la fanno da padrone, anche perché sono uno dei marchi di fabbrica della serie. Certe frasi come il “Come Here” di Scorpion o il “Finish Him” al termine del match, sono ricordi inossidabili nella mente dei giocatori, e il sentire le ossa spezzarsi e altri effetti splatter sono piacevoli chicche che si amalgamano perfettamente al contesto.
L’unica nota dolente, anche qui, è dovuto al doppiaggio in italiano che si sente nella modalità Storia.
Purtroppo infatti, durante i dialoghi delle scene d’intermezzo che fanno da preludio agli scontri, solo pochi personaggi risultano avere delle voci appropriate. Per altri invece, e lo si nota soprattutto per Johnny Cage, il doppiaggio è qualcosa di completamente inadatto, con una voce affidata ad un ragazzetto (nel caso dell’attore combattente) e che non dà la giusta intonazione alla frase. Un vero pugno nello stomaco (per restare in tema) che ci ritroviamo nella versione italiana. Sì perché non appena si passa agli scontri e i personaggi non fanno più parte di un video pre-renderizzato, ma si muovono con il motore del gioco e si scambiano un’ultima frase prima di lottare, il parlato in inglese risulta meglio intonato. Pollice verso.

Ultime due note in calce: la prima riguarda il fatto che non è possibile saltare i filmati di mezzo nella modalità Storia, che bisogna quindi riguardare ogni volta che si vuole riprendere da dove si era lasciata: speriamo venga corretto con una prossima patch. La seconda invece è che non è nemmeno menzionata la possibilità di giocare in Augmented Reality, usando cioè la fotocamera posteriore per riprendere in tempo reale uno scenario da usare come sfondo per i combattenti, come invece si vedeva durante un famoso trailer promozionale rilasciato da Warner Bros. nei giorni prima del lancio del gioco…

I pro

  • Il capitolo più completo della serie
  • Extra e modalità aggiuntive per Vita
  • Gameplay soldio e appagante
  • Network stabile e veloce

 

I Contro

  • Tecnicamente si poteva fare di più
  • Doppiaggio in italiano da dimenticare

Voto Globale 8.5

Mortal Kombat approda sullo schermo di PSVita e lo fa in grande stile. Completo di tutti i personaggi, i costumi, con un infinità di sbloccabili e modalità esclusive, di ore di gioco ne passeranno veramente tante.La giocabilità si attesta al top grazie alla completezza delle mosse e alla velocità degli scontri. I caricamenti sono molto veloci! Il multiplayer gode di un codice solido che permette di giocare fluidamente in ogni circostanza. Purtroppo il comparto tecnico non è il meglio che potrebbe offrire PS Vita, ed il pessimo doppiaggio italiano fa sì che non raggiunga il top assoluto. Ma rimane un picchiaduro assolutamente da avere soprattutto se siete fan di MK, perché con una giocabilità così si può chiudere tranquillamente un occhio e se questa era la prima prova per NetherRealm Studios sulla console Sony, beh il futuro non può che essere roseo. Un must-have!

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