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Recensione

Mass Effect: Andromeda – Recensione, una nuova galassia vi aspetta

La nuova epopea nello spazio targata Bioware ha finalmente inizio. Gli sviluppatori saranno stati capaci di surclassare il successo della prima trilogia?

Se si volesse stilare una lista delle IP più iconiche che si sono susseguite nel corso dell’ormai passata generazione Playstation 3/Xbox 360, risulterebbe impossibile non citare l’apprezzatissimo brand di Mass Effect. Sviluppato da un’esperta Bioware che fino a quel momento aveva inanellato un successo dietro l’altro ed originariamente uscito in esclusiva sull’home console di casa Microsoft, il titolo riuscì a conquistarsi le lodi di pubblico e critica specializzata grazie alle sue indubbie qualità, con una narrativa incalzante e personaggi incredibilmente carismatici a formare le basi di un’opera mastodontica e curata in ogni minimo dettaglio.

Il successo fu talmente eclatante che, una volta acquisita da Electronic Arts, Bioware avrebbe successivamente fatto uscire altri due capitoli della sua fortunata creatura in modo tale da andare a creare una trilogia unica nel suo genere, in grado di appassionare ed esaltare videogiocatori di tutte le età nel suo meraviglioso universo, seppur ovviamente le critiche non siano mancate, in particolar modo per un episodio conclusivo che, seppur capace di riscuotere un enorme successo, fece discutere non poco a causa del suo finale piuttosto confusionario e con qualche buco logico di troppo. Nonostante ciò, però, quello di Mass Effect è un brand che i videogiocatori ricordano con estrema gioia, un’IP che è stata capace di sconvolgere un intero genere, ai tempi fossilizzatosi su numerosi crismi dai quali difficilmente risultava possibile divincolarsi.

Mass Effect: Andromeda - Ambientazione

Visto l’enorme successo che la serie ottenne, era quindi scontato che, presto o tardi, anche le console d’attuale generazione si sarebbero aggiudicate un capitolo di questa mastodontica opera, titolo che alla fine si concretizzò in Mass Effect: Andromeda, nuova creatura targata Bioware che avrebbe dovuto sostenere sulle sue sole spalle le aspettative di milioni di videogiocatori speranzosi e pronti a cantare le lodi di un nuovo successo epocale. Una storia inedita, una galassia inesplorata, razze aliene mai viste prima; gli sviluppatori saranno riusciti a fondere il tutto in un’opera capace di surclassare il successo della trilogia originale? Scopriamolo insieme.

Spazio, ultima frontiera

Siamo nel cuore del 2185, l’umanità si è ormai guadagnata un posto di rilievo all’interno del Consiglio della Cittadella ed i passi tecnologici fatti nel campo spaziale sono sempre più incoraggianti. Rassicurati da tali premesse, tutte le specie della Via Lattea, alleatesi nel corso di lunghi e faticosi anni di trattative, decidono di puntare a realizzare l’impossibile, inviare delle enormi arche nello spazio profondo alla volta di Andromeda, una galassia inesplorata e ricca di pianeti adatti alla vita, rinominati Eden per l’occasione. Dopo un viaggio durato ben 600 anni, l’Arca umana giunge finalmente a destinazione ma, al suo arrivo, il panorama che le si para davanti si rivela essere ben diverso da quello inizialmente pronosticato, tra razze aliene bellicose e pianeti tutt’altro che ospitali; è proprio a questo punto che anche il nostro protagonista, Scott o Sarah Ryder a seconda delle vostre preferenze, verrà quindi risvegliato dalla criostasi per partecipare alla missione del Pionere Alec Ryder e scoprire se il pianeta inizialmente pensato per essere popolato dalla nostra razza sia effettivamente una scelta plausibile.

Mass Effect: Andromeda - Nemico

Sarà a partire da questo momento che avranno quindi inizio le vicende del nostro alter-ego digitale, il cui compito sarà quello di trovare un vero Eden per il suo popolo tentando, al contempo, di scoprire quanto più possibile sui pericolosi e violenti nemici che sembrano popolare queste stelle ricche d’insidie. Ovviamente, però, non saremo i soli a dover svolgere questo gravoso compito e, man mano che proseguiremo nelle vicende narrate, faremo la conoscenza con un elevato numero di comprimari che ci accompagneranno nel corso delle nostre scorribande in giro per lo spazio. Queste sono le premesse narrative di Mass Effect: Andromeda, delle interessantissime basi dalle quali poter andare a creare un’avventura sfaccettata e arricchita da colpi di scena che si susseguono uno dopo l’altro in rapida successione, una possibilità che si è però concretizzata solo in parte.

Di fatto, le vicende raccontate in Andromeda risultano decisamente interessanti e gli sviluppatori sono stati capaci di sviluppare un intreccio narrativo indubbiamente intrigante e particolareggiato, capace di opprimere costantemente il videogiocatore man mano che i problemi e le difficoltà si fanno sempre più grandi ed apparentemente insuperabili; un’odissea alla ricerca di una casa mai trovata, insomma, un viaggio che non sembra prospettare altro che morte e dolore. Al contempo, però, molte tematiche e questioni dal ricco fascino non sono state adeguatamente ampliate, quasi fossero state messe in stan by in previsione di futuri capitoli del brand che sicuramente verranno annunciati, presto o tardi. Non fraintendeteci, la narrativa di Mass Effect: Andromeda ha un inizio ed una fine tangibili, rivelandosi capace di appagare qualsiasi videogiocatore desideroso di lanciarsi nei meandri di questo nuovo universo ricco di personaggi e segreti ad ogni angolo, ma è evidente che parecchie vicende secondarie (e non) con le quali è possibile imbattersi nel corso del proprio viaggio non siano state trattate con sufficiente attenzione, seppur cariche di fascino e potenzialmente capaci di conquistare l’utenza.

Mass Effect: Andromeda - Compagni

In tal senso, è curioso notare che una situazione sostanzialmente opposta sia avvenuta nei confronti dei diversi comprimari che incontreremo e che andranno a costituire la nostra squadra. Di base, il nostro equipaggio sarà composto da tutta una serie di curiosi membri sfaccettati ed indubbiamente carichi di fascino e carisma, volti che impareremo ad apprezzare e a sentire come parte integrante della nostra strana “famiglia” via via che impareremo a conoscerli e ad approfondirli dialogo dopo dialogo, missione dopo missione. Gli sviluppatori hanno però cercato di velocizzare troppo le cose, in un certo senso tentando di ricreare in un singolo titolo quello che i giocatori riuscirono a provare nel corso di ben tre capitoli del brand. Fermo restando che, sicuramente, molte delle critiche ricevute possono essere ricondotte al semplice ma anche comprensibile fatto che Peebee non è Liara e Vetra non è Garrus, è comunque indubbio che i personaggi di questo Andromeda si aprano forse troppo velocemente a noi, rivelandoci sentimenti ed aspetti del loro passato che, con i personaggi della vecchia trilogia, riuscimmo ad ottenere solo dopo aver sudato parecchio.

Garrus non lo si riusciva ad amare già dal primo capitolo del brand, ma dopo tre avventure cariche di tensioni e rivelazioni, tra momenti esaltanti ed altri terribilmente malinconici che ci avrebbero permesso di comprenderne più approfonditamente paure, desideri, speranze e timori, ecco che difronte ai nostri occhi non si sarebbe più palesato un semplice alieno proveniente da un altro mondo, bensì un vero e proprio fratello acquisito su cui poter fare affidamento anche nei momenti più difficili. Chiaramente questo non rovina il legame relazionale che il titolo è in grado di andare a creare tra noi, videogiocatori, ed i compagni al nostro seguito, ma se Bioware avesse tentato di renderli un poco più riservati e, se vogliamo, diffidenti nei nostri confronti, senza ovviamente perdere in termini di caratterizzazione, ora starei sicuramente attendendo un nuovo capitolo dell’IP con ancor maggior impazienza, anche solo per poter nuovamente incontrare i membri del gruppo così da conoscerli ancora più approfonditamente.

Una galassia da esplorare

Volendoci concentrare sul gameplay che il titolo sfoggia con orgoglio, potremmo andare a definire Mass Effect: Andromeda come un Open-World che mescola sapientemente elementi da sparatutto action in terza persona con caratteristiche proprie dei GDR. Anche in questo caso, Bioware ha voluto unire in un unico titolo gli elementi che contraddistinsero i vecchi capitoli del brand, il tutto al fine di andare a creare un’opera ricca e longeva, capace di migliorare in toto i numerosi elementi ludici che hanno reso tanto celebre quella che, ad oggi, viene definita come una delle saghe fantascientifiche più amate in ambito videoludico. In maniera non dissimile da quanto accadeva nel primo Mass Effect, infatti, in Andromeda avrete la possibilità di esplorare diverse superfici planetarie a piedi o a bordo del Nomad, un enorme mezzo da trasporto simile al caro vecchio Mako che vi permetterà di spostarvi velocemente sulle enormi distese che vi si pareranno davanti ogni qual volta che incontrerete un nuovo pianeta da poter esplorare.

Mass Effect: Andromeda - Avamposto

Gli sviluppatori hanno infatti puntato a ricreare pianeti ricchi di cose da fare e luoghi da vedere, ognuno con i suoi segreti, i suoi collezionabili e le sue missioni principali e secondarie. Tutti coloro che vorranno dedicarsi all’esplorazione totale dei mondi di gioco possono quindi prepararsi a decine e decine d’ore di sano divertimento videoludico, seppur il rischio di ripetitività non sia poi così remoto. Nell’andare a creare le numerosissime missioni secondarie che potrete intraprendere, infatti, gli sviluppatori si sono visti costretti a sacrificare la varietà in favore della quantità, con numerose quest che vi richiederanno semplicemente di andare da un punto all’altro della mappa per trovare un qualche oggetto o che, ancora, vi porteranno ad affrontare l’ennesima base nemica piena zeppa di avversari.

In diverse occasioni vi imbatterete anche in incontri casuali decisamente interessanti e in missioni opzionali ricche e variegate sia in termini ludici che narrativi, con alcune di queste che finiranno addirittura con l’andarsi a ricollegare con la quest principale, ma al contempo dispiace un po’ constatare come Bioware abbia nuovamente calcato la mano in termini di fetch quest piuttosto scialbe e ripetitive, un male da cui il mondo dei GDR non sembra essere capace di venire a capo. Ciò detto, i momenti memorabili non mancheranno e saranno numerose le situazioni in cui sarà l’adrenalina a farla da padrone, soprattutto per quanto riguarderà le missioni Lealtà per migliorare i rapporti con la propria squadra, tutte molto varie e coinvolgenti. Uno degli aspetti più interessanti ed intriganti della componente esplorativa di cui si compone il titolo, però, riguarda la cosiddetta “vivibilità” di Andromeda.

Mass Effect: Andromeda - Galassia Andromeda

Ogni qual volta che entrerete in contatto con un nuovo pianeta in cui poter effettivamente atterrare, infatti, vi ritroverete a dover fare i conti con una vera e propria trappola mortale capace di farvi incappare in un repentino game-over dopo pochi secondi di gioco. Le condizioni atmosferiche di ogni pianeta che esplorerete saranno infatti sfavorevoli alla vita e, dividendosi in più livelli di pericolo che indicheranno la velocità con cui sopraggiungerà la morte, vi costringeranno ad utilizzare il Nomad (anch’esso però non immune agli agenti atmosferici) per muovervi velocemente tra le tante istallazioni spaziali che il Nexus, base stellare rappresentante il punto di ritrovo di tutte le Arche, avrà inviato. Per poter migliorare le condizioni di vita di Andromeda e permettere l’effettiva colonizzazione dei suoi pianeti in sicurezza, sarà quindi necessario occuparsi proprio di tutti quei compiti secondari che il gioco ci offrirà, dal distruggere enormi basi nemiche al completare le tante richieste dei coloni che incontreremo sul nostro cammino.

Inoltre, così facendo, oltre ad ottenere punti esperienza attraverso i quali aumentare di livello e migliorare le proprie abilità, riceverete anche i cosiddetti “punti vivibilità Andromeda”, i quali vi permetteranno di ottenere degli utili bonus aggiuntivi che il Nexus vi invierà ad intervalli regolari. Il tutto rende la progressione di gioco estremamente stimolante e piacevole, con il videogiocatore che sarà continuamente invogliato ad esplorare con sempre maggior dedizione i diversi pianeti visitabili al fine di scoprirne ogni curiosità ed ottenendo continuamente nuove informazioni sull’enorme universo sviluppato dai ragazzi di Bioware. Ciò è in parte dovuto anche all’ottima struttura da sparatutto in terza persona che il gioco possiede, decisamente migliorata rispetto ai titoli passati ed ora decisamente più varia e dinamica, in particolar modo grazie all’introduzione del jetpack, capace di velocizzare enormemente gli scontri.

Mass Effect: Andromeda - Alieno

In tal senso, è quindi davvero un peccato dover constatare che l’intelligenza artificiale dei nemici sia a dir poco insufficiente, con avversari che fin troppo spesso ci correranno incontro in cariche suicide totalmente inutili, incapaci di sfruttare qualsivoglia tattica d’accerchiamento che possa realmente metterci in difficoltà e puntando piuttosto sul mero vantaggio dei numeri. A chiudere il tutto ci pensano infine i dialoghi, da sempre colonna portante di tutte le opere targate Bioware e che con Mass Effect: Andromeda hanno finalmente compiuto un enormemente richiesto passo in avanti. Gli sviluppatori hanno infatti deciso di eliminare totalmente la suddivisione tra Eroe/Rinnegato, da sempre motivo di dure proteste da parte dei fan, in favore di un sistema più similare a quanto visto in The Witcher 3, dove il bianco ed il nero faranno posto ad una lunga scala di grigi; nessuna scelta sarà mai quella giusta al cento percento, nessun’opzione vi darà mai l’idea di aver fatto la cosa più giusta e le conseguenze delle vostre azioni saranno tutt’altro che prevedibili, un insperato ed apprezzato salto di qualità in avanti per un brand che, sotto questo specifico aspetto, ha sempre mostrato il fianco a qualche criticità di troppo.

Sorry, my face is tired

Da un punto di vista puramente tecnico, Mass Effect: Andromeda vive di alti e bassi che restituiscono un opera decisamente piacevole da vedere ma che soffre di alcune problematiche imperfezioni che minano il risultato finale. Giocato ad impostazioni alte su di un PC con all’interno una GTX 970, 16GB di RAM ed un i7 4790k, il titolo riesce a mantenere agilmente i 60 frame per secondo anche nelle situazioni più caotiche vantando texture rifinite, ambientazioni estremamente vaste e ricche di dettagli, effetti di luci ed ombre di ottima fattura e modelli poligonali ottimamente realizzati, soprattutto per quanto riguarda il protagonista ed i suoi comprimari.

mass-effect-andromeda - Bug

Al contempo, però, bisogna purtroppo ammettere che anche i problemi non mancheranno di farsi sentire, tra animazioni spesso legnose ed espressioni facciali a volte al limite del tragicomico. Sia chiaro, l’esperienza di gioco finale non ne risente eccessivamente, ma è un vero peccato che un titolo di così importante caratura non sia stato curato in tal senso con maggior impegno, un forte rammarico che si fa ancora più drammatico se si pensa ai numerosi bug che è stato impossibile non incontrare nel corso dell’avventura, nessuno dei quali fortunatamente troppo grave ma tutti capaci di smorzare un poco il senso d’epicità che il titolo punta a riproporre.

In ultima istanza però, merita di essere menzionato il lavoro di rifinitura e pulizia che il team di sviluppo sta portando avanti, con numerose patch che si sono susseguite nel corso di questi ultimi giorni. Molti problemi, infatti, stanno venendo rapidamente risolti, con le espressioni facciali in primis su cui si è denotato un netto miglioramento rispetto i primi giorni dal Day One, ma proprio ciò dimostra in maniera chiara e netta come Bioware si sarebbe dovuta decisamente prendere qualche settimana in più prima di rilasciare la sua opera, una mossa che avrebbe portato decisamente meno critiche e più soddisfazioni da parte dei videogiocatori. Di ottima fattura si è rivelata essere invece la componente audio, grazie ad una colonna sonora di grande spessore e capace di accompagnare ben più che degnamente il videogiocatore unita ad un doppiaggio inglese di altissimo livello.

I pro

  • Trama principale intrigante e ricca di spunti interessanti interessanti…
  • Un gran numero di missioni secondarie ed incarichi da poter intraprendere…
  • Combattimenti notevolmente migliorati rispetto al passato
  • L’eliminazione della componente Eroe/Rinnegato è un grande passo in avanti per il brand
  • Esplorazione dei pianeti stimolante e divertente
  • Gioco ben ottimizzato e ricco di scorci mozzafiato 

I Contro

  • …ma numerose questioni più o meno secondarie rimarranno irrisolte
  • …ma preparatevi anche a molte fetch quest
  • Intelligenza artificiale da rivedere completamente
  • Qualche bug e problematica nelle espressioni facciali di troppo

Voto Globale 8

Mass Effect: Andromeda rappresenta a tutti gli effetti un’ottima base per quella che potrebbe essere una nuova storia ricca di fascino per il brand videoludico sci-fi forse più importante di questi ultimi dieci e passa anni. Gli sviluppatori sono riusciti a ricreare un mondo di gioco vivo e credibile, ricco di segreti ed insidie ad ogni angolo che saprà conquistare chiunque deciderà d’imbarcarsi in questo grande viaggio, il tutto impreziosito da una componente ludica di spessore che migliora in toto fasi esplorative, combat-system e scelte morali. Ciò detto, il titolo soffre di una narrativa intrigante per tutta la sua durata ma che non riesce mai realmente ad esplodere, mettendo sul piatto ottime premesse che però non vengono sufficientemente ampliate, unita ad una certa monotonia di fondo e ad un’intelligenza artificiale fin troppo deficitaria. A chiudere il tutto ci pensa infine un lavoro grafico di buona fattura ma che soffre per diversi problemi in termini di bug, animazioni ed espressioni facciali, seppur vada ripetuto che gli sviluppatori si stanno muovendo con impegno al fine di risolvere tale situazione.

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