Il platform PlayStation per eccellenza, approda per la prima volta su PlayStation 4 – oltre che su PlayStation 3 – con il terzo capitolo della serie.
Per una multinazionale come Sony, le serie PlayStation hanno una valenza straordinaria e di vitale importanza e devono essere quindi sviluppate al meglio, sfruttando il massimo potenziale di cui necessitano. In questo caso, il colosso nipponico ha dimostrato di riporre un’assoluta fiducia nei confronti del team Sumo Digital, che ha – inaspettatamente – preso le redini dello sviluppo di Little Big Planet 3, il nuovo capitolo del platform gaming esclusivo per le console PlayStation. Un abbandono da parte di Media Molecule dettato non da divergenze con Sony, ma per concentrarsi attentamente al nuovo Tearaway Unfolded, in arrivo su PlayStation 4 e, probabilmente, per dedicarsi ad altri progetti videoludici non ancora annunciati.
Poco male, perché nonostante questo cambio di guardia, Sumo Digital ha dimostrato fin dal principio di avere le idee chiare su come lavorare al nuovo fantastico mondo di Little Big Planet. Nessun cambio della struttura di gioco, con l’obiettivo di rinvigorirla grazie all’inserimento di nuovi strumenti speciali da utilizzare e novità varie, allo scopo di aumentarne il divertimento.
Il mondo dell’immagisfera ha sempre avuto un punto di riferimento: Sackboy. Il fantastico omino di pezza, personaggio muto caratterizzato da espressioni assolutamente carismatiche, ha sempre cercato di impedire l’avvento dei cattivi. In questo episodio, l’ingenuo ma coraggioso Sackboy sarà messo a dura prova: salvare la cittadina di Bunkum dalle grinfie di Newton, influenzato da presenze al dir poco sinistre. Ovvero da tre spiriti chiamati Titani. Chi ha seguito le vicende del gioco, dal suo annuncio fino ad oggi, sicuramente conoscerà questo piccolo incip iniziale che ci introduce – senza troppe pretese ed inventiva – nel mondo della creatività. Quest’ultima verrà messa a rischio proprio da Newton. Sackboy, ovviamente, non potrà competere da solo a questa spiacevole situazione, ma in suo soccorso arriveranno i tre nuovi personaggi di pezza, introdotti in questo mondo dall’aspirante team Sumo Digital.
Dunque, parliamo di Oddsock, Toggle e Swoop. Il primo è una quadrupede (un carinissimo cagnolino), capace di saltare da una sporgenza all’altra grazie al supporto delle pareti. Inoltre, Oddsock può vantare una velocità davvero niente male. Toogle, invece, è caratterizzato da due identità, nel senso che potrà assumere una stazza grande o al contrario piccola, in base ad una certa situazione, e il tutto tramite la semplice pressione di un tasto. La grandezza ci porterà ad essere lenti, ma d’altro canto in grado di spostare le varie strutture. Quella piccola, ovviamente, garantirà una velocità invidiabile con un’ottima capacità di salto. Infine l’ultimo personaggio utilizzabile è Swoop, carissimo uccellino, in grado di svolazzare ed effettuare delle operazioni in picchiata mediante la pressione distinta di due tasti. A detta degli sviluppatori, è stato proprio questo il personaggio più arduo da realizzare, per via dell’adattamento dei livelli e cercando di non influenzarne la godibilità.
Nonostante le novità introdotte e i livelli capaci di garantire un ottimo tasso di divertimento, Little Big Planet 3 non presenta quelle novità o comunque quella ventata di aria fresca che in molti, noi compresi, ci saremmo aspettati. Un franchise che dopo ben sei anni dalla sua esistenza non è stato assolutamente rinnovato, se non per le novità sopracitate. L’introduzione dei tre eroi di Bunkum è senz’altro una novità gradita, ma l’impressione iniziale era quella di poterli utilizzare decisamente di più, invece, i livelli dove potremo vestirne i panni sono davvero pochi. L’attenzione è sempre focalizzata su Sackboy che è supportato – fortunatamente – da nuovi tipi di strumenti che variano l’azione di gioco.
L’impatto grafico della produzione non è più quello di qualche anno fa. Stilisticamente è valido ma tira aria di monotonia e di già visto. Purtroppo non possono essere lasciati innoversati alcuni bug alquanto vistosi e – in certi casi – il caricamento lento delle texture, che vanno ad inficiare la qualità della produzione. Si tratta di piccoli problemi che potranno essere risolti con il rilascio di patch correttive. Su questo ci sarebbe anche da discutere, perché non è possibile al giorno d’oggi vedere prodotti afflitti da problemi e di conseguenza sviluppatori usare la scappatoia con la realizzazione di patch correttive last minutes in seconda battuta. Un prodotto deve tornare ad essere commercializzato, dopo un’attenta analisi da parte dei testing e degli sviluppatori, altrimenti il lavoro dei primi risulta – francamente – inutile.
Tornando al discorso precedente, c’è da dire che la serie ha davvero bisogno di novità e altra carne al fuoco per assumere un nuovo appeal, almeno per coloro che la giocano fin dal primo episodio. Certamente i novizi apprezzeranno notevolmente la produzione perché diverte, soprattutto se giocata in compagnia dei propri amici in locale oppure online.
Sul lato delle novità, Sumo Digital ha peccato di coraggio e ha preferito lasciare inalterato lo stile di gioco del nuovo Little Big Planet, piuttosto che azzardare a cambiare qualche punto di equilibrio per tentare di stupire e affascinare tutti coloro che da tempo seguono, giocano e amano il platform esclusivo di PlayStation. La storyline, poi, è composta da appena tre capitoli, caratterizzati da pochissimi livelli e l’attenuante di poter ursufruire di quelli creati dai pazienti e abili videogiocatori non può essere accolta. Ciò non giustifica nemmeno il fatto che Little Big Planet 3 venga venduto a prezzo pieno.
Questo perché il titolo offre anche i livelli creati dagli utenti nei precedenti capitoli, utilizzando un editor fin troppo simile – a livello di funzioni – a quello dei precedenti episodi. Si spera quindi nel rilascio di update gratuiti, che vadano ad aggiungere nuovi esaltanti livelli, creati dagli sviluppatori di Sumo Digital, allo scopo di ampliarne la striminzita longevità. Ci riferiamo, ovviamente, ai livelli creati dagli addetti ai lavori. Il doppiaggio del titolo è completamente in italiano e le musiche di accompagnamento si legano davvero bene al contesto. Infine, il nostro consiglio è quello di intraprendere l’avventura in cooperativa, perché il titolo se giocato da soli, perde inevitabilmente quel divertimento e quella magia affascinante e inconfondibile che ha da sempre contraddistinto il creativo mondo di Little Big Planet.
Sumo Digital ha intrapreso una strada piuttosto conservatrice per Little Big Planet 3. La struttura di gioco non è stata mutata, se non per l'aggiunta di novità come i tre nuovi personaggi e per l'implementazione di nuovi strumenti per il mitico Sackboy. La pochezza dei livelli creati dagli sviluppatori non giustifica il prezzo pieno attribuito al gioco, visto che l'editor di creazione e i livelli creati dagli utenti sono ripresi dai precedenti capitoli di Media Molecule. Nel complesso, si tratta di un buon episodio che non presenta varianti, tali da affascinare gli appassionati come in passato. Per i novizi, invece, rappresenterà un'ottima occasione per giocare una serie platform dal tocco creativo e speciale.