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Recensione

Lego Marvel Super Heroes: recensione

TT Games fa a mattoncini l’universo Marvel con una produzione ricca di contenuti.

Era il 2005 quando TT Games fece uscire Lego Star Wars: The Video Game, lo sviluppatore britannico ancora non sapeva che quello sarebbe stato il primo di una serie di videogiochi apprezzati da grandi e piccini. Indiana Jones, Harry Potter e I Pirati dei Caraibi sono solo alcuni dei film che hanno ricevuto la loro versione a blocchi digitali. Dopo Lego Batman, i fumetti vogliono essere di nuovo i protagonisti. E chi, se non “La Casa delle Idee”, Marvel, poteva adempiere al compito di prestare i suoi supereroi al team di Traveller’s Tales? Spiderman, Hulk, i Vendicatori e molti altri hanno subito la trasformazione a mattoncini e fanno parte del mondo di Lego Marvel Super Heroes.

Hulk pulisce sabbia!

Galactus è affamato ed è quindi compito del suo servitore, Silver Surfer trovargli qualche altro pianeta da divorare. La sua ricerca viene interrotta poco dopo quando un elicottero lo abbatte con i suoi missili, la tavola viene distrutta in mille pezzi. Si scopre il responsabile della malefatta, è stata opera di Dottor Destino, lo vediamo nella sua magione mentre parla con un suo non identificato braccio destro riguardo un piano malefico. Destino vuole completare la sua ultima opera il “Doctor Doom’s doom ray of doom”. Quello che sembra un scioglilingua è il realtà il nome dell’arma definitiva che gli permetterà di conquistare il mondo. Per completarla gli servono i mattoncini cosmici che componevano la tavola di Silver Surfer, per questo forma una squadra di super cattivi per recuperarli. Proseguendo nella storia dovremo vedercela faccia a faccia con i villains che stanno collaborando alla messa in atto di questo piano malvagio. Magneto, M.O.D.O.K., Venom e molti altri. Ed è proprio l’ingente numero di personaggi a sorprendere maggiormente, ben centocinquanta in totale. Tra buoni, cattivi, personaggi extra e addirittura un certo Stan Lee. La trama intrattiene, non eccelle mai ma qualche colpo di scena la rende godibile dall’inizio fino alla fine delle circa 10 ore necessarie per completare le sole missioni primarie. La narrazione è riposta nelle sempre esilaranti cutscene, fiore all’occhiello della serie Lego e che, grazie alle semplici ma efficaci battute, ci strapperanno non pochi sorrisi. Non è raro vedere per esempio, un Hulk pulire la sabbia lasciata da Sand Man con scopa e paletta.

L'incontro sabbioso con Sand Man

True Believers

La progressione e le meccaniche di gioco sono le medesime che ci accompagnano fin dal primo videogioco della serie Lego, ed è questa la critica maggiore che vogliamo muovere al titolo. I quindici livelli che compongono la campagna principale vedono due o più eroi muoversi in diverse ambientazioni dell’universo Marvel – la Stark Tower o il QG dei Fantastici 4, per citarne due – proseguendo dritti fino alla boss fight. A spezzare il cammino ci pensano i puzzle ambientali, questi vanno completati sfruttando le capacità dei personaggi disponibili. Ad esempio, nel primo livello con Iron Man dobbiamo distruggere dei mattoncini argentati per scoprire delle maniglie, a questo punto selezioniamo Hulk per aggrapparci a queste e scaraventare via un camion che ci bloccava la strada. Si alternano ai combattimenti, dove, seppur il gameplay è rimasto semplicistico, la variazione deriva dalle peculiarità di ogni eroe o cattivo che sia. Hulk è possente ed incredibilmente forte, lui fa parte delle “maxi-figure”, una nuova categoria di personaggi di cui fanno parte quei colossi particolarmente portati a menare le mani. A differenza di altri sono in grado di raccogliere e scaraventare oggetti pesanti. Oltre ad un attacco speciale differente per ognuno, possono effettuare una schiacciata che è la conclusione di un salto. Con Iron Man il gameplay è più orientato agli attacchi a distanza rispetto a quelli fisici di Abominio, possiamo sfruttare i raggi della tuta di Tony Stark per uccidere i nemici da lontano. O dall’alto, possiamo infatti spostarci in aria con i personaggi che lo permettono. Insomma, seppur si è cercato di differenziare il combat system, la monotonia si fa sentire proseguendo nell’avventura. Le boss fight non alleggeriscono la situazione, si tratta infatti di scoprire il modo di danneggiare il nemico con la risoluzione di puzzle ambientali, ripetendo lo svolgimento più volte durante uno scontro. Purtroppo a questo aggiungiamo svariati problemi che ci sono capitati durante la nostra prova, in diverse occasioni siamo rimasti bloccati nello scenario, oppure, dopo aver attivato un interruttore non potevamo muoverci. Lo stesso combat system soffre di qualche imprecisione con il puntamento dei nemici, invece i controlli risultano poco precisi durante lo spostamento in aria.

Super liberi di girovagare

Per rifocillarci e fare una pausa tra una missione e l’altra possiamo passare il tempo sull’elivelivolo dello S.H.I.E.L.D. Questo è il nostro hub centrale, possiamo rigiocare i livelli completati in precedenza, parlare con Deadpool nella sua stanza segreta oppure costruirci il nostro super personaggio. Infatti, se non vi bastasse il roster presente di base nel titolo, potete crearne di altri a piacimento. Seppur piuttosto limitato, l’editor ci permette di combinare le caratteristiche di due eroi. Noi per esempio abbiamo assemblato un misto tra Wolverine, quindi con i suoi attacchi fisici, e Ciclope, utile per pulirci il cammino da lontano. Le utilità del velivolo futuristico dello S.H.I.E.L.D. non finiscono qui, esso ci fa anche da base di lancio per raggiungere la sottostante Manhattan. Seppur di dimensioni decisamente ridotte rispetto alla New York vista in altri titoli del genere, quella Marvel che troviamo qui offre centinaia di attività secondarie. Il free roaming in Lego Marvel Super Heroes non è in primo piano, è inserito come contenitore per farci girovagare e cercare di raggiungere il 100% di completamento. Tutta la città è infatti disseminata di collezionabili, che sommati raggiungono la non irrisoria cifra di cinquecento. Tra mattoncini dorati, Stan Lee da salvare, personaggi e veicoli da sbloccare le ore necessarie per diventare dei “true believers” sono molte. Inoltre, come i livelli della storia ci insegnano, questi collezionabili vanno guadagnati completando dei puzzle ambientali. Se questo non bastasse ad aumentare la durata del titolo, ci vengono in soccorso anche le missioni secondarie. Gli abitanti della Lego New York hanno bisogno del nostro aiuto, che si tratti di andare a recuperare il caffè del capo o di sfamare le papere di Central Park. Seppur siano presenti le classiche “riportami indietro quell’oggetto”, c’è spazio anche per i compiti più originali. Uno di questi ci mette nei panni dell’alter ego di Spiderman, Peter Parker viene ingaggiato dal direttore del Daily Bugle per scattare delle foto da prima pagina. Le ricompense al completamento di queste si limitano ai mattoncini dorati, che se al completista fanno gola, all’utente a cui non interessa raggiungere il 100% troverà poco soddisfacente portarle a termine.

Il livello ad Asgard

Mattoncini scintillanti

Ed è per questo motivo un peccato la mancanza, ancora una volta, di una qualsiasi componente online. Si percepisce l’assenza soprattutto di una cooperativa, limitata al solo split screen. Visivamente il titolo è reso moderno, la serie si arricchisce ora di effettistica diventata uno standard nel suo anno di uscita. Almeno in alcuni livelli, troviamo infatti che solo un numero ristretto siano stati curati a dovere, La maggior parte risultano stilisticamente piatti. Da citare Asgard, una volta sul ponte arcobaleno i lens flare ci abbagliano mentre sul fondo scorgiamo il regno e le sue strutture che si riflettono sul nostro percorso. L’ottimo orizzonte visivo lo notiamo soprattutto quando solchiamo i cieli di Manhattan, essa la troviamo strutturata seguendo quanto ideato dall’universo Marvel. Ciò che ci aiuta ad immedesimarci maggiormente in quello che è in tutto e per tutto un fan service per gli amanti dei super eroi, è la colonna sonora composta da pezzi atti a sottolineare l’epicità del momento. Oltre a questo ci pensa l’eccellente doppiaggio inglese, soprattutto per la presenza di Stan Lee che ci delizia con i suoi cavalli di battaglia come “excelsior!” o “true believers”.

I pro

  • Centinaia di personaggi giocabili
  • Un enorme numero di compiti secondari e collezionabili
  • Ottimo il doppiaggio, così come la soundtrack
  • Il solito, esilarante, humour dei giochi Lego

I Contro

  • La medesima progressione di sempre…
  • …che diventa presto monotona.
  • Diversi bug
  • Controlli imprecisi
  • Continua a mancare la cooperativa online

Voto Globale 7.5

Lego Marvel Super Heroes è croce e delizia, un fan service per chi mastica pane, fumetti e supereroi. Ore ed ore possono essere spese per sbloccare tutti i personaggi e i veicoli, così come trovare tutti i collezionabili. La Manhattan di Marvel è zeppa di attività secondarie, con cui ci siamo divertiti maggiormente rispetto alle missioni principali. Seppur l'ironia delle cutscene made in Lego ci fanno sempre sorridere, non possiamo non ridire riguardo la progressione, la medesima vista in ogni capitolo della serie e che risulta ormai monotona dopo pochi livelli. I diversi bug e l'imprecisione dei controlli ne minano ulteriormente l'esperienza.

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