Il nuovo lavoro di Traveller's Tales soddisfa grandemente le aspettative con un titolo validissimo.
La nostra storia con Lego Dimensions ha inizio qualche settimana fa: eravamo riusciti ad infilarci tra le fila della stampa specializzata per parlare da vicino con i leggendari Traveller’s Tales, una software-house tanto piccola quanto capace di creare un franchise di incredibile ed enorme successo come quello dei videogiochi Lego, che tutt’ora continuano in maniera imperterrita a soddisfare pubblico e critica grazie a titoli di alta qualità, accessibili a tutti ma sempre ben studiati in termini di game design.
È quindi perfettamente comprensibile come trovarsi tra le mani un titolo del genere così nuovo e diverso susciti curiosità, domande e anche qualche perplessità. Vengono introdotti elementi nuovi, inusuali rispetto a molti dei titolo precedenti di questa saga, quindi è giusto e più che lecito chiedersi: questo titolo soddisferà le aspettative degli appassionati e sarà capace di imporsi come un altro, grande titolo di questa prolifica serie? È arrivato il momento di scoprirlo assieme.
Ebbene sì, prima di addentrarci e sviscerare il nuovo titolo di TT è fondamentale riservare una grossa parentesi per quanto concerne un elemento particolare: in questo gioco viene introdotto l’utilizzo del toys-to-life, tipologia di gioco già ampiamente vista in brand come Skylanders e Disney Infinity, che qui fa il suo debutto per la prima volta e che più avanti andremo ad analizzare per bene.
Insomma, qui l’approccio iniziale a questa componente di gioco è quanto di più logico, ma allo stesso tempo geniale, mai visto in tempi recenti: dovremo costruire pezzo per pezzo la nostra Toy Box, con veri pezzi in Lego minuziosamente confezionati per il giocatore.
Inutile dire quanto questo sia un incredibile tuffo al cuore, un piccolo dettaglio che ci fa tornare bambini e ci permette, in una maniera altrimenti inconcepibile, di riacquistare quel senso di manualità che per ovvie ragioni manca completamente all’interno del mondo videoludico.
La possibilità di assemblare in ogni piccolo dettaglio la nostra mini-postazione di gioco è incredibile, quasi nuova per gli occhi di un adulto, e dona una sensazione di grande soddisfazione, complice anche la grande cura riposta da Traveller’s Tales nel fornire anche i pezzi più piccoli ed insignificanti, che nell’insieme sono fondamentali alla buona riuscita della nostra piccola opera. Una trovata che soddisferà ogni amante dei giochi originali Lego.
Dopo esserci improvvisati costruttori, si parte con il gioco vero e proprio. La trama del gioco, come da tradizione, risulta semplice, diretta, ma molto coinvolgente nei suoi meccanismi: il multiverso Lego viene completamente sconvolto a causa di un essere malvagio di nome Lord Vortech che, durante la sua bramosa ricerca del centro del multiverso e degli Elementi Primari atti ad aprirlo per acquisire il potere assoluto su di esso, inconsapevolmente, crea delle fratture spazio-temporali che uniranno quelli che saranno i nostri improbabili protagonisti: Batman con la sua immancabile Bat-mobile, Gandalf e WildStyle. Dalla base centrale, decidono di collaborare per mettere fine a tutto questo e riunirsi ai propri amici.
Da qui, ciò che vedremo più avanti sarà un’avventura rocambolesca e colorata, piena di mondi da scoprire e risvolti narrativi inaspettati. La storia che viene messa in campo da Jon Burton e James MacLoughlin è spettacolare, riuscendo nella sua irriverente comicità a coinvolgere il giocatore dall’inizio alla fine, mantenendo alta la curiosità sul suo sviluppo e il ritmo narrativo.
I dialoghi, le interazioni e la caratterizzazione di ogni personaggio sono scritti divinamente, dando largo spazio a momenti di ineguagliabile comicità e capacità di scrittura altissimi, che rimarranno impressi nella memoria del giocatore. Anche la storia conserva le sue sorprese, perché riesce di tanto in tanto a dare una sterzata inaspettata che cambia completamente le sorti della narrazione, un cattivo immaturo ed impulsivo che risulta a tratti inquietante e ridicolo detta legge sullo svolgimento del gioco, catapultandoci ora in un mondo, ora in un altro, in un roller-coaster senza sosta ma molto divertente e pieno di genuina suspense e fasi d’azione concitate.
Un perfetto mix di intrattenimento per i più giovani e riferimenti per i più grandi, vista l’enorme quantità intrinseca di citazioni culturali, cinematografiche e videoludiche al suo interno. Unico, grosso problema in questo senso è proprio il fatto imprescindibile che, essendo presenti altri mondi e altri personaggi che verranno rilasciati in futuro, per averli a disposizione tutti si dovranno sostenere ulteriori spese; questo meccanismo è improrogabile nei mondi in continua espansione dei toys-to-life, ma ad alcuni ciò potrebbe dare fastidio, visto soprattutto il prezzo di lancio del gioco di circa 80 Euro.
All’interno del titolo avremo due modalità principali: la campagna principale e la modalità open-world. La prima è sicuramente la più riuscita e quella su cui Traveller’s Tales ha riservato il maggior impegno; al di là di una storia ottima e citazioni gustose, parlando degli aspetti meramente di gameplay, troviamo una perfetta commistione tra elementi classici e importanti innovazioni, che permetteranno sia ai giocatori più navigati che quelli neofiti di trovarsi a casa propria.
Al solito, ritroviamo quella classica struttura da action-adventure che ha da sempre caratterizzato questa serie, grazie alla presenza di fasi di combattimento, alternate a fasi più esplorative ed enigmi ambientali, la cui risoluzione è basata sulla fondamentale collaborazione tra i membri del gruppo. Inutile quindi sottolineare quanto anche qui ritorni in maniera forte ed importante la componente cooperativa, che permetterà ancora una volta di affrontare l’avventura in compagnia di un amico, grazie ad un design studiato proprio per questa modalità, in cui il titolo da davvero il meglio di sé.
Anche la struttura di gioco rimane la stessa, in quanto ci sarà la possibilità di trovare tesori nascosti e collezionabili sparsi per le mappe, in cui spesso dovremo richiamare un eroe esterno che per un tempo limitato ci aiuterà nell’impresa di raccoglierli grazie ai suoi poteri e la difficoltà generale del gioco si attesta su livelli molto equilibrati, consegnandoci fasi di gioco non troppo complesse ma abbastanza da stimolare il giocatore. Avremo inoltre modo di personalizzare la Bat-mobile dalla nostra base, cambiandone la struttura, aggiungendo armi e gadget da poter usare in-game; peccato che questo mezzo sia poco più che superfluo, in quanto utilizzabile come mero mezzo di trasporto e poco integrato con le meccaniche di gameplay, se non per qualche enigma: una vera occasione sprecata.
Le innovazioni, anzi, l’innovazione più importante, è data dall’utilizzo del Toy-Box, una piattaforma di gioco completamente inedita per questa serie che sarà fondamentale per il progresso all’interno del gioco. Grazie ad essa, infatti, potremo utilizzare i nostri eroi, posizionandoli nelle rispettive pedane – divise tra due laterali ed una centrale – e usandoli per affrontare determinate fasi di gioco.
Capiterà spesso, infatti, di dover risolvere enigmi ambientali, usare particolari poteri elementali o di diversa natura, modificare le proprie dimensioni o addirittura scampare agli attacchi nemici. I cambiamenti al gameplay creano di fatto una seconda identità di gioco, molto più interattiva e stimolante, sicuramente uno dei punti forti di questa ambiziosa produzione.
Se a ciò aggiungiamo un equilibrio ed un incastro perfetti tra classico e nuovo, ci troviamo davanti ad uno dei game design meglio riusciti degli ultimi anni, in un’esperienza che si evolve e stupisce ogni volta. Non finisce qui, perché gli aspetti positivi della campagna culminano, al di là di una leggerissima ripetitività delle interazioni di gioco nella lunga distanza, in alcune delle boss-fight più belle e divertenti che abbia mai affrontato, sia concettualmente che visivamente; sempre variegate e con soluzioni di gioco imprevedibili, aggiungendo un tocco in più al titolo.
La modalità open-world offre un’alternativa alla storia in cui ci viene concessa la possibilità di esplorare mappe aperte e molto grandi, con all’interno alcune missioni e attività da poter affrontare, oltre ai classici collezionabili. Per quanto interessante, questa è la modalità con minor mordente, in quanto la varietà di attività è decisamente ristretta, risultando quindi più un riempitivo ad una longevità già molto buona che non una vera e proprià modalità secondaria fatta e finita. Risulta comunque interessante per l’ampiezza e il dettaglio delle mappe al suo interno.
Anche in questa occasione assistiamo ad una vera e propria opera d’arte visiva, capace di destreggiarsi abilmente attraverso numerose e diverse ambientazioni riuscendo comunque a dare ad ognuna il proprio stile visivo, pur rispettando le proprietà intellettuali da cui esse sono tratte e costruendo dei mondi davvero affascinanti, senza cali di tono o di design, premendo l’accelaratore sulla fantasia, sulla cura maniacale per i dettagli e su una stilistica cartoonesca molto caratteristica.
È un vero e proprio piacere per gli occhi che, oltre ad offrirci un impianto visivo pulito e senza sbavature, eccelle anche nelle prestazioni: granitiche e senza alcun calo di framerate neanche nelle fasi più concitate, riuscendo a gestire perfettamente anche una grossa mole di contenuti a schermo e una buona fisica; di rilievo anche le animazioni e gli effetti visivi, perfettamente caricaturali e bellissimi da vedere.
Il sonoro non è assolutamente da meno, tutto è eseguito e gestito alla perfezione; il doppiaggio, sia in inglese che in italiano, è di livello altissimo, con voci azzeccate per tutti i personaggi e che donano loro una tridimensionalità ancora maggiore, andando spesso a ripescare dai doppiatori originali degli stessi per restituire un forte livello di fedeltà e di legame con la loro caratterizzazione.
Gli effetti sonori sono perfetti, ogni singolo suono o rumore sembra provenire direttamente da un grande film d’animazione, restituendo al giocatore la sensazione di un mondo vivo e palpabile, sensazione amplificata ulteriormente dalla meravigliosa colonna sonora, che alterna brani originali delle varie IP messe in campo a dei bellissimi accompagnamenti orchestrali di Ian Livingstone, già creatore della soundtrack di Valiant Hearts: The Great War, creando un mix spettacolare che accentua ulteriormente le scene di azione pura come quelle più narrative e chiudendo in definitiva la creazione di un universo meraviglioso e tutto da scoprire.
Lego Dimensions è il titolo che tutti gli amanti del brand aspettavano. Traveller's Tales si dimostra ancora una volta abile nel confezionare un grande prodotto introducendo anche elementi nuovi, ma offrendo esperienze di gioco elettrizzanti, spassose e divertenti. Gli unici grossi nei sono il prezzo di lancio eccessivo e le spese da sostenere che potrebbero frenare molti dall'acquisto, ma se riuscite a soprassedere su questi difetti, vi ritroverete davanti ad un'esperienza grandiosa e forse il titolo Lego più bello in assoluto, per ambizione e forza degli elementi in gioco.