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Recensione

Lara Croft e il Tempio di Osiride – Recensione, un’avventura per quattro giocatori

Lara Croft torna a profanare tombe in questo secondo spin-off della serie sviluppato dai ragazzi di Redwood.

Impossibile non ammetterlo, Lara Croft è una delle eroine più conosciute ed amate di tutta la storia videoludica e durante la sua lunga e prosperosa vita, questa attraente cacciatrice di tesori è riuscita ad insinuarsi velocemente nel cuore di milioni di videogiocatori. Come ogni marchio che si rispetti, anche quello di Tomb Rider ne ha visti di alti è bassi, tra enormi capolavori ed indiscusse delusioni, per poi andare lentamente ma inesorabilmente a perdere interesse, almeno fino a quando i talentuosi ragazzi di Crystal Dinamics non hanno preso in mano le redini del brand dando vita ad un reboot della serie che, dopo essere stato rilasciato nel pieno del 2013 guadagnandosi un indiscusso successo, è stato in grado di rilanciare il marchio di Tomb Raider nell’immaginario collettivo. Già nel 2010, però, un altro studio aveva tentato di riportare in auge la serie con un particolare spin-off che si discostò molto da quelle che erano le caratteristiche classiche di tutti i Tomb Raider usciti fino a quel momento, ovvero Lara Croft and the Guardian of Light, un dual stick shooter con visuale isometrica dall’alto improntato sulla componente multiplayer che riuscì ad ottenere un discreto successo, facendosi apprezzare sia dalla critica che dal pubblico. Sono passati quattro anni da allora ed oggi i ragazzi di Redwood hanno finalmente rilasciato il loro secondo spin-off della serie, intitolato Lara Croft e il Tempio di Osiride. Siete curiosi di sapere se il team sia riuscito a produrre un altro titolo meritevole di attenzione? Allora non dovete far’altro che continuare a leggere la nostra recensione.

Profanatori di tombe egizie

La storia che fa da sfondo agli eventi narrati nel nuovo titolo ad opera di Redwood, vede la nostra famosa eroina Lara Croft nel cuore dell’Egitto al fine di recuperare un misterioso artefatto legato ad Osiride. Nel pieno delle sue ricerche Lara si imbatterà suo malgrado in un suo vecchio rivale, lo spericolato Carter Bell, un abile cacciatore di tesori con il quale si andrà a formare un’improbabile alleanza al fine di ottenere con più facilità il ricco bottino tanto agognato. Proprio quest’ultimo, però, commetterà un ingenuo errore che, oltre a maledirli entrambi, li rinchiuderà all’interno del tempio di Osiride, dal quale i due cacciatori dovranno cercare di fuggire tramite l’aiuto di Isis ed Horus, due potenti guardiani che avevano l’importante compito di tenere rinchiuso il potere della divinità Set all’interno del tempio, potere liberato proprio dallo sconsiderato gesto di Carter.

Lara Croft e il Tempio di Osiride Recensione

nostri quattro eroi avranno quindi un duplice compito, fuggire dal tempio ed impedire che Set possa fare altrettanto, obiettivo realizzabile solo tramite il recupero degli otto pezzi della statua di Osiride, la quale possiede il potere di riportare in vita lo stesso dio. Come avrete facilmente capito, insomma, la storia che ci introduce in Lara Croft e il Tempio di Osiride non è una delle più originali o innovative, ma si porta avanti con piacere dall’inizio alla fine, seppur senza mai riuscire a stupire veramente il videogiocatore. Esattamente come il suo predecessore, anche questo secondo spin-off si avvale di una struttura da dual stick shooter con visuale isometrica dall’alto improntata sulla componente multiplayer in un sistema di gameplay dove fino ad un massimo di quattro giocatori dovranno collaborare tra loro per risolvere numerosi enigmi.

Tutti insieme appassionatamente

I quattro personaggi presenti nell’avventura si possono dividere in due specifici gruppi, ognuno contraddistinto da peculiari caratteristiche di gameplay; da una parte abbiamo Lara e Carter, i quali possiedono un rampino per scalare le pareti, una torcia con la quale accendere le fiaccole nei percorsi meno illuminati e le tanto famose doppie pistole, mentre dall’altro lato ci sono Isis ed Horus, i quali possono utilizzare un particolare bastone magico attraverso il quale poter attivare i diversi meccanismi presenti nel tempio, da enormi bombe a piedistalli in pietra da poter alzare o abbassare. Facendo affidamento proprio su questa caratteristica di gioco, durante tutta l’avventura vi ritroverete a dover collaborare con i vostri amici per poter avanzare nei diversi enigmi da dover completare, in cui ognuno dei quattro differenti personaggi dovrà fare la sua parte per permettere a tutto il gruppo di avere la meglio sui numerosi rompicapo presenti. Stiamo parlando sicuramente di una scelta vincente nell’economia di gioco che è stata in grado di conquistarci e divertirci in maniera sorprendentemente veloce. Gli enigmi sono ben strutturati, anche grazie all’ottimo level design che riesce continuamente a sorprendere il videogiocatore ed è quindi un vero peccato dover ammettere che tutto il buono lavoro svolto dai ragazzi di Redwood diventi completamente inutile se non si gioca con qualcuno. Nel malaugurato caso in cui non doveste avere altri tre amici con cui poter giocare, infatti, vi ritroverete ad impersonare una Lara Croft che, però, possiederà anche le abilità degli altri tre protagonisti, una decisione necessaria che purtroppo andrà inevitabilmente a rovinare buona parte dell’esperienza di gioco. Altro punto a favore del gioco riguarda i potenziamenti, presenti in gran quantità ed in grado di migliorare le abilità di ogni personaggio.

Lara Croft e il Tempio di Osiride Recensione

Nel corso del gioco vi imbatterete in anelli che aumentano la vostra velocità, amuleti che infuocano i proiettili, vestiti che migliorano la difesa e, ovviamente, nuove bocche da fuoco con le quali falciare i nemici che vi si pareranno davanti, peccato solo che proprio queste ultime non siano presenti in gran quantità, e quelle poche che troverete non sono neanche molto originali, spaziando dalle più classiche pistole fino ad arrivare a mitragliatrici e fucili a pompa. Nel gioco è inoltre presente una sorta di Hub centrale nel quale sarà possibile accedere ai diversi livelli presenti, in realtà piuttosto lineari e focalizzati sulla sola necessità di sconfiggere i nemici e superare i puzzle, eccezion fatta per cinque particolari enigmi presenti nei vari dungeon che andrete ad esplorare, più difficili del normale e molto divertenti. Di buona fattura anche gli scontri con i boss, i quali offrono un buon tasso di sfida senza mai andare a frustrare il giocatore di turno.

Povertà tecnica

Tecnicamente parlando, purtroppo, il gioco presta il fianco a diversi difetti che, seppur non esageratamente problematici, fanno effettivamente storcere il naso; le texture ambientali non fanno gridare al miracolo, i giochi di luci ed ombre sono ridotti al minimo sindacale (anche se quei pochi presenti sono stati realizzati discretamente) e basta avvicinare la telecamera al proprio personaggio per notare la pochezza di dettagli presenti. Al tutto, vanno poi ad aggiungersi alcuni fastidiosi cali di frame-rate e una lunga serie di bug che, in alcuni casi, ci hanno addirittura costretto a ricaricare l’ultimo checkpoint raggiunto. Al contrario, è di buona fattura il comparto audio del titolo, caratterizzato da un doppiaggio italiano più che sufficiente e da una colonna sonora ricca di temi accattivanti che vi accompagneranno per le circa otto ore necessarie per finire il titolo, a cui se ne dovranno aggiungere diverse in più nel caso in cui si volessero trovare tutti i collezionabili nascosti in giro per i dungeon.

I pro

  • Molto divertente in compagnia...
  • Prezzo budget
  • Enigmi ben strutturati

I Contro

  • ...ma perde molto se giocato in singolo
  • Numerose magagne tecniche, insieme a qualche bug di troppo
  • Trama scontata e poco originale

Voto Globale 7.5

Lara Croft e il Tempio di Osiride è sicuramente un titolo divertente che sfoggia enigmi complessi, ben strutturati ed in grado di offrire un buon tasso di sfida, sempre ammesso che abbiate qualcuno con cui poter affrontare l'intero viaggio. Giocare a questo nuovo spin-off in solitaria, infatti, vi rovinerà buona parte dell'avventura; i puzzle perdono la loro complessità, l'intricato level design diventa totalmente inutile e, più in generale, tutta l'esperienza di gioco ne risente pesantemente. Al contrario, doversi coordinare con i propri amici per superare i diversi puzzle è un vero spasso e superare un intricato dungeon è fonte di grande soddisfazione. Vanno a chiudere il cerchio un comparto tecnico sottotono ed una componente audio di buona fattura, caratterizzata da un doppiaggio italiano soddisfacente ed una colonna sonora di buon livello.

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