kingdomgame.it
Recensione

Killer is Dead: recensione

Suda 51 firma un altro titolo eccentrico e bizzarro

Suda 51. Non possiamo iniziare la recensione del suo ultimo lavoro senza citarne l’autore. Esso è riuscito a distinguersi dalla massa grazie alla sua particolare vena creativa, trasportata nei suoi titoli a livello visivo, con uno stile unico, e concettuale, andando a proporre tematiche adulte ma con l’ironia che lo contraddistingue: Killer 7 e No More Heroes sono tra gli esempi più lampanti. Tutti i fan del game designer potranno insomma gioire: è arrivato Killer is Dead.

 Piacere Mondo, il Killer del domani

<

<

“https://www.youtube.com/embed/$1″ frameborder=”0” allowfullscreen class=”video”>

“http://www.youtube.com/embed/Cfi12qMVI6Q” frameborder=”0″ width=”425″ height=”350″>

La prima caratteristica a saltare all’occhio quando si avvia il gioco per la prima volta è proprio l’aspetto visivo. Il cell shading rispecchia lo stile di Goichi Suda, il tutto da al player l’impressione di avere dinanzi un manga animato, accompagnato da una scelta cromatica che evidenzia il rosso del sangue. Questo potrebbe infastidire gli utenti più sensibili o meno avvezzi agli standard visivi dell’autore. La scelta stilistica si rivela però essere uno dei principali elementi capace di donare carattere al titolo.

Fin da subito, Killer is Dead è capace di catturare l’attenzione del giocatore e focalizzarlo sul misterioso protagonista, Mondo Zappa. Assassino della Bryan Executiom Firm con il compito di fare piazza pulita di criminali e assassini.

Detto questo,  sorgono spontanee moltissime domande su di lui e sul suo passato, sul perchè tutto giri intorno al turismo lunare e su cosa stia realmente succedendo.
La trama, andrà effettivamente a svelare il passato di Mondo e a rivelare l’oscurità che sta avvolgendo la luna, al tutto si unisce qualche colpo di scena sparso qua e la. Uno dei punti deboli della produzione è la narrazione confusionaria che rende difficile al giocatore unire tutti i punti.

Infatti, per quanto la trama possa avere un grande potenziale ed intrigare il giocatore, è mal strutturata e piena di buchi, e non difficilmente arriveremo verso la fine del gioco senza ancora aver capito fondamentalmente il retroscena di Killer is Dead.

Il gioco va quindi portato avanti senza porsi troppe domande. Settings e protagonista vanno presi “così come sono” senza dover (e poter) trovare una spiegazione chiara a quello che sta succedendo.

Azione frenetica!

Parlando del gameplay, Killer is Dead è un action game in tutto e per tutto, e può vantare un bel sistema di combattimento frenetico e difficilmente noioso.

Una nota va fatta: l’impossibilità di saltare, combattendo, è una delle prime cose che si notano del gioco e questo potrebbe inizialmente infastidire gli abitudinari del genere.
Non ci sono particolari mosse o combinazioni di tasti da premere con precisione per eseguire qualche abilità speciale, il sistema di combattimento di Killer is Dead è molto elementare ma allo stesso tempo ben studiato ed efficace. L’arma bianca è associata ad un singolo tasto ma le combinazioni dovremo crearle con le armi istallate sul nostro braccio bionico sinistro. Queste sono quattro, diverse per ogni situazione: dal cannone lento ma devastante alla mitragliatrice a fuoco rapido ma debole.
Il gioco propone una grande varietà di nemici, ognuno con le sue particolarità e debolezze.
Le boss fight sono davvero molto avvincenti ed ogni boss è studiato per essere significativamente diverso dall’altro in modo da garantire una grande sfaccettatura di sfide per il giocatore. Durante una sessione di combattimento, provare ad attaccare semplicemente il boss senza prima studiarlo può facilmente risultare letale, soprattutto se si sta giocando ad una difficoltà più alta.

Attenzione alla barra della vita quindi, questa è contraddistinta da delle gemme verdi. Inoltre è presente una barra del sangue, contraddistinta a sua volta da delle rose rosse. Il sangue nel gioco è da considerare come “mana” utilizzabile per fare mosse speciali o per usare le nostre armi.
Le armi di cui vi abbiamo parlato poco sopra, sono sbloccabili andando avanti nel gioco e completando delle particolari sfide tra cui le “missioni gigolo”, che analizzeremo più avanti.

Classico del genere è il sistema di potenziamento delle abilità. Nel corso del gioco otterremo dei “cristalli lunari” a seconda delle nostre uccisioni, combo e modalità di uccisione del nostro nemico.
Ottenuto un numero sufficiente di cristalli lunari, potremo procedere al potenziamento di un’abilità per rendere Mondo un vero e proprio Killer.

Sexy più che mai!

Beh visto che in una recensione si deve parlare di ogni aspetto del gioco non possiamo assolutamente trascurare le “missioni gigolo”.Il team di sviluppo, o per meglio dire, Suda 51, ha una passione per i bei visini e per le belle donne, cosa che si nota subito, vista la possibilità di cambiare costumi ai personaggi femminili presenti nel titolo, in modo da sceglierne di più provocanti. Lo scopo di questo minigioco è quello di conquistare una delle “belle di Mondo”, delle provocanti ragazze facilmente conquistabili con un po’ di regali.
Ci vuole poco… pazienza, soldi (per i regali), e coraggio per guardare le parti più intime della ragazze.
Una “simpatica” aggiunta, presente come DLC nella confezione del gioco, da tenere nascosta a genitori e fidanzate, è la visione x-ray che permette di sbirciare sotto i vestiti della donna da conquistare oltre a farci capire che tipo di regalo desidererebbe.

Ma tutta questa spesa… da i suoi risultati? La risposta è sì. Oltre ad essere ricompensato come ogni uomo vorrebbe da una bella donna, Mondo riceverà oggetti speciali o armi da usare con il suo braccio sinistro. E se siete dei bravi corteggiatori al punto da prendere una “A” come valutazione, gli sviluppatori hanno deciso di ricompensarvi con una scenetta a dir poco sexy successiva alla fase di corteggiamento.

Un altro difetto del gioco è purtroppo la sua longevità. La campagna conta solo dodici missioni ed un extra. Finita la storia del gioco non si può far altro che rigiocarla a difficoltà più alte oppure dedicarsi a qualche missione secondaria. Le missioni secondarie sono più che altro dei mini-giochi all’interno del gioco stesso che si basano su compiti svolti durante la campagna.

Queste “secondarie”, per quanto alcune possano essere “riciclate” dalla campagna, senza dubbio aggiungono qualche punto in più al gioco che senza di esse sarebbe stato fin troppo “vuoto”.

I pro

- Buona soundtrack 
- Gameplay e sistema di combattimento frenetici
- Il gioco ha il suo stile

I Contro

- Apprezzabile la scelta artistica, ma può risultare fastidiosa
- Troppo corto
- La trama è un po' troppo confusionaria
- Il pubblico a cui è mirato è abbastanza ristretto.

Voto Globale 7

Killer is Dead è un gioco che ha senza dubbio il suo stile. Lascia il segno, come poche altre produzioni sanno fare, ma purtroppo resta tecnicamente (parlando della forza bruta) un po' troppo arretrato. Artisticamente parlando invece, il titolo di Suda 51 è ispirato e lo stile orientale si fa sentire. Una volta che si viene catturati dal gioco, e che la storia comincia a prendere una piega interessante,  tutti i desideri di una buona longevità vengono subito infranti e ci si ritrova in un batter di ciglio alla boss fight finale.
Ma oltre gli aspetti negativi, questa nuova opera firmata dal geniale game designer è davvero ben riuscita, con una buona soundtrack e combattimenti frenetici ed avvincenti.
I boss, i nemici, le belle ragazze, Mondo e gli altri personaggi sicuramente lasceranno il segno a chi ha giocato Killer is Dead.

Seguici su Facebook