Abbiamo passato un buon quantitativo di ore in compagnia di Innerspace, un videogame basato sull'esplorazione e sulla scoperta.
L’opera di PolyKnight Games ci fa “vestire” i panni di un drone, una specie di mini aeroplano appartenente a un mondo decisamente diverso rispetto a quello che siamo abituati a conoscere. Ci troviamo nel bel mezzo dell’inverso o – per meglio dire – a quello che ne rimane. Il mondo, infatti, è “quasi” privo di vita e, al contempo, è fitto di mistero. Le informazioni sulla popolazione del passato, rappresentata dagli antichi, sono piuttosto scarse e necessitano di essere scoperte e “rispolverate”, al fine di ricostruire la sua storia. Ecco, questa sarà la vostra missione: fare chiarezza sul passato dell’inverso, sulla popolazione degli antichi e sul come si è giunti fino a questo punto.
Fin dalle primissime battute di gioco, farete la conoscenza dell’archeologo, di fatto colui che vi ha creati per affrontare questo arduo scopo: girovagare l’inverso in cerca di antichi reperti, utili per dare un volto alla civiltà del passato, ovvero ai suoi antenati. Sarà quindi vostro compito librarvi in volo nei meravigliosi cieli e oceani abbandonati del pianeta, così da trovare le risposte alle vostre domande, oltre a scovare le tecnologie andate perdute per costruire delle fusoliere ancora più efficienti e adatte allo scopo.
Il mondo dell’Inverso di Innerspace è pieno di misteri!
Inizialmente, il gameplay non sarà affatto semplice da padroneggiare, ma si dovrà prendere familiarità con i controlli. Non ci troviamo davanti a niente di ostico, sia chiaro, ma bisognerà acquisire una certa abilità in volo per raggiungere tutti i vostri obiettivi. L’assenza di un vero game-over elimina ogni traccia di sfida. Quest’ultima sarà rappresentata, più che altro, dalla curiosità unita alla pazienza del giocatore che dovrà scovare e poi sbloccare dei meccanismi per poter proseguire l’avventura. A proposito di questo, gli sviluppatori hanno deciso volutamente di non fornire indicazioni ai giocatori, che dovranno affidarsi al proprio intuito combinato al proprio spirito d’osservazione, così da trovare i pezzi giusti da inserire nel puzzle di progressione. Il recupero strabiliante di più reperti, il ritrovamento di incredibili tecnologie andate perdute e segreti riguardanti l’Inverso, nascosti dalle sempre evocative ambientazioni e custoditi dai semidei, saranno le vostre principali attività nell’arco dell’intera avventura.
Avete presente quella sensazione quando si osserva un mistero a cui si vorrebbero trovare delle risposte? Bene, è questo ciò che si prova con Innerspace, ma non solo. Alle volte non nascondo di aver voluto chiudere il gioco per la frustrante ricerca dell’ignoto. Cercare i reperti appartenenti agli antichi non si è dimostrato essere difficile, ma in taluni casi piuttosto frustrante e alla lunga ripetitivo. Le svolte nel gioco sono piuttosto poche e – proprio per questo motivo – alcune tipologie di giocatori potrebbero non apprezzare il titolo. Le componenti da tenere a mente sono quindi la continua esplorazione, l’intuito e lo spirito di osservazione con una particolare attenzione ai particolari. Se da una parte non è difficile da padroneggiare, è anche vero che Innerspace dovrà essere giocato con una certa continuità, altrimenti si rischierà di perdere la “retta via”. Nel senso che si dimenticherà ben presto a cosa si era arrivati e – di conseguenza – rallenterà nella progressione. Non ci sono infatti indicatori di obiettivo del tipo: “Trova l’oggetto X per avanzare nel prossimo portale“, giusto per intenderci. Sotto questo punto di vista il gioco è piuttosto vago e ci farà vagare davvero nell’ignoto.
Libratevi in volo nei cieli antichi e negli oceani abbandonati di Innerspace!
Parlando nel dettaglio della grafica, devo dire di aver apprezzato la realizzazione tecnica e artistica della produzione. Gli scenari a cui vi troverete davanti, infatti, sono di grande impatto e risultano assolutamente evocativi e ben ispirati. Riguardo questo aspetto, non ho alcun dubbio e, francamente, non ci sarebbe nemmeno da discutere. La dedizione la si era vista nel lontano 2014 quando Innerspace venne lanciato su Kickstarter e la si avverte anche oggi nel momento in cui è uscita in digitale la release finale della produzione. A questo si aggiunge una colonna sonora, poco varia e alla lunga ripetitiva, ma capace di incarnare l’universo che avrete modo di esplorare da cima a fondo o da fondo a cima, visto che ci troviamo nell’Inverso!
La longevità, infine, si attesta sulle 7 ore di gioco. E’ bene precisare che in alcune occasioni ho giocato senza cavare un ragno dal buco, quindi si potrebbe terminare il gioco anche in meno tempo, a patto di essere veloci nel localizzare i punti d’interesse per avanzare con l’avventura. Un’altra cosa è poi bene farla presente; personalmente, non sono un videogiocatore alla stregua ricerca di collezionabili. In questo caso, ho virato dritto per la mia strada, cercando il percorso giusto per poter proseguire e imbattendomi “quasi per caso” nella conquista dei ben accetti, ma non indispensabili, collezionabili in-game.
PS. Ah, una buona notizia per noi italiani: il gioco è localizzato in Italiano! Innerspace è attualmente disponibile in digital download per PC, PlayStation 4 e Xbox One.