Una fanciulla al suo risveglio non ricorda più nulla. Dov'è? Cosa è successo?
In questi anni, NIS America ha dimostrato di avere “a cuore” PS Vita. Questo per via delle numerose produzioni fatte arrivare sul piccolo gioiello Sony e per la loro indubbia qualità. Questa volta NIS America è il publisher di htoL#NiQ: The Firefly Diary, titolo sviluppato da Nippon Ichi Software, un’azienda giapponese nota al pubblico per la produzione di altre proprietà intellettuali, come ad esempio Disgaea.
Abbiamo di recente giocato a htoL#NiQ: The Firefly Diary, un originale platform costituito da molti rompicapi ed alcuni elementi action, arrivato esclusivamente su PS Vita. Il titolo porta una ventata di originalità e dimostra la sua esclusività di sviluppo a partire dai controlli, focalizzati completamente sullo schermo touchscreen e il multi touch pad, riposto sulla parte posteriore della console. Scopriamo insieme come si è comportata questa interessante produzione e se è quindi riuscita a soddisfare le premesse iniziali.
Il filo narrativo della produzione si presenta semplice ma ispirato. Il giocatore prende i panni di una ragazza chiamata Mion, che dopo aver perso i sensi, si risveglia improvvisamente senza ricordare alcunché della sua vita e di come ella sia finita in quel posto. La realtà si dimostra curiosa e avvolta nel mistero. In soccorso della ragazza arrivano due lucciole, una chiamata Lumen e l’altra Umbra, capace di agire nell’ombra. Insomma, i due nomi delle due creature danno già un’idea della loro funzione. Entrambe le entità devono guidare la ragazza in questa avventura, allo scopo di fargli riprendere coscienza della propria identità e capire come può essere finita in quel luogo alquanto labirintico, costituito da rovine, entità minacciose immerse nell’ombra e tanto altro ancora.
Mion vuole poi ricongiungersi con i suoi genitori, coloro che gli hanno dato la vita. Ma essi chi sono? La ragazza perché si trova lì e non ricorda più nulla? Questi sono solamente due degli interrogativi a cui si dovrà dare una risposta in questa intrigrante avventura, costruita come una graphic novel prettamente nipponica. Insomma, la storia si basa – almeno apparentemente – su un semplice cordone di eventi, ma nasconde tante verità che meritano di essere svelate. L’esistenza di Mion è avvolta nel mistero. Riuscirà con l’aiuto delle due lucciole a trovare la smarrita via?
Mion è solamente una ragazzina e come tale appare indifesa, ma non per questo poco determinata. L’aiuto delle lucciole sarà fondamentale per difendere la sua incolumità e trovare le risposte a questo oscuro mistero. La lucciola Lumen indicherà la via da far seguire alla protagonista e questo lo si potrà fare, utilizzando il funzionale touch screen della console, mentre il trackpad posteriore se cliccato due volte, bloccherà temporaneamente il tempo, dando la possibilità a Umbra di operare nell’ombra per interagire con oggetti – quali leve e altri dispositivi da azionare – per aprirsi un varco e proseguire. È proprio questa la forza del titolo, bisogna utilizzare al meglio le due lucciole per permettere a Mion di proseguire senza intoppi, andando quindi a risolvere ogni ostacolo indesiderato. Detto questo, guiderete indirettamente Mion attraverso la lucciola luminosa, mentre con Umbra potrete attivare o al contrario disattivare dei marchingegni da lontano.
È giusto constatare che dietro a queste meccaniche piuttosto semplici e basilari di gioco, si presenta una sfida davvero elevata e inaspettata. Il numero di morti sarà altissimo e potrà generare (a seconda dei casi) una grande frustrazione. Ciò però è scongiurato dalla presenza di molti checkpoint e del sistema di autosalvataggio offerto dal titolo, che eviterà agli utenti di rigiocare lunghe sessioni di gioco. Questo avrebbe senz’altro rappresentato un duro ostacolo per la godibilità dell’avventura. È poi necessario precisare fin da subito che non esistono livelli di difficoltà, quindi l’avventura risulta già di per sé ostica. Gli utenti che amano e adorano puzzle ambientali di questo tipo, possono trovare pane per i loro denti, a patto di sapere che la sfida che gli si pone davanti è tutto fuorché facile. Ci vuole una certa padronanza e velocità nell’eseguire i controlli e un ottimo colpo d’occhio per individuare il prima possibile comandi da azionare per non compromettere il destino della piccola Mion.
Superare dure sessioni di puzzle game darà al giocatore una grande gratificazione, ma l’altra faccia della medaglia sarà rappresentata da una certa frustrazione, che potrà scaturire per il numero altissimo di morti, dovute a qualche errore. Difatti un danno per Mion sarà fatale e rappresenterà game over instantaneo. Nel corso del gioco, troverete anche alcuni varianti come un ombrello, che permetterà a Mion di sollevarsi, qualora ci fossero in prossimità delle eliche che generano aria dai condotti. Inoltre ci saranno alcuni funghi velenosi, che influiranno negativamente sulla povera ragazza che tenterà in tutti i modi di scappare dalla lucciola Lumen. Dunque, in questo caso, sarà bene indicare Lumen dalla parte opposta, rispetto a quella desiderata per spingere Mion a proseguire secondo quanto da voi stabilito. Non vi sveliamo altre varianti per non compromettere le novità che il gioco sarà in grado di regalarvi.
Il design è piacevole alla vista. La caratterizzazione di Mion, dei suoi “antagonisti” e dell’ambiente in generale, rappresenta sicuramente un buon lavoro fatto da Nippon Ichi Software. Uno sviluppo eseguito sicuramente con una certa precisione e competenza, anche se – a livello di texture – non manca qualche piccola imprecisione, comunque insufficiente per compromettere le sessioni di gioco. Gli effetti grafici, le ombreggiature, le fonti di luce e tutto il resto, ci fanno sorridere perché mettono in rilievo la potenza che il piccolo gioiello Sony è in grado presentare, senza alcun tipo di limitazione. Poi quando siamo arrivati al punto di sentire la necessità di una nuova ambientazione, rispetto a quella principale, è arrivato un inaspettato cambio di location.
Il titolo è solamente sottotitolato in lingua inglese, dunque, non è disponibile la traduzione in italiano. Questo è un aspetto che reputiamo ininfluente, visto che saranno poche le occasioni in cui dovremo leggere. Parlando del sonoro, c’è da dire che le canzoni di sottofondo accompagneranno degnamente l’esperienza fino ai titoli di coda che arriveranno dopo circa una decina e più di ore. Oltre alla durata complessiva dell’avventura, ciò andrà a variare corrispondentemente all’esperienza del gioco. In poche parole, i più bravi videogiocatori riusciranno ad arrivare ai titoli di coda a seconda del loro grado di esperienza. Coloro che magari non sono molto ferrati o che non hanno molta pazienza a provare e riprovare, invece, faticheranno o non riusciranno addirittura ad arrivare all’epilogo di questa bella storia. Proprio per questo, Nippon Ichi Software avrebbe potuto inserire anche un livello di difficoltà per i neofiti, in modo da permettere a tutti di poter godere del titolo, senza snervarsi davanti alle continue morti dettate dal requisito di avere un’ottima esperienza in campo gaming.
Chi vi scrive questa recensione è rimasto soddisfatto del lavoro di Nippon Ichi Software. htoL#NiQ: The Firefly Diary è una bella avventura condita da un gameplay divertente e da una grafica che funge da fonte di ispirazione. Abbiamo concluso l'avventura con non pochi grattacapi, anzi, forse troppi. La recensione arriva in ritardo anche per questo. In alcuni casi, la frustrazione ha raggiunto un livello massimo, tanto da spingerci a riprendere fiato e spegnere temporaneamente la console. Questo per tenere i nervi saldi e non commettere errori di altro tipo. A parte questo, il gioco si è dimostrato all'altezza e il suo costo attuale di 19,99 euro, onesto rispetto a quanto offerto, non può che portarci alla conclusione di consigliarlo a tutti coloro che possiedono PS Vita e che amano i platform con tanti enigmi ambientali, in grado di garantire un alto tasso di sfida. Per tutti gli altri non scongiuriamo un acquisto, ma è bene mettervi in guardia. htoL#NiQ: The Firefly Diary richiede una certa esperienza per essere portato a termine.