Sony Interactive Entertainment Europe ci ha dato la possibilità di giocare Horizon Zero Dawn: The Frozen Wilds in anteprima. Ecco cosa ne pensiamo della nuova espansione dell'open world di Guerrilla Games!
Fin dal suo annuncio – avvenuto all’E3 2015 – Horizon Zero Dawn riuscì nel difficile intento di incuriosirmi davvero tanto, a tal punto da generare un hype pazzesco e una curiosità totalmente fuori scala. Dopo aver concluso l’avventura principale, però, la fiamma si è in qualche modo spenta. I misteri posti all’inizio della storia erano ormai stati chiariti e trovare motivazioni valide per continuare ad esplorare il mondo di gioco stava cominciando a diventare un’impresa ardua, seppur qualche bello spiraglio per ampliare la componente narrativa fosse rimasto. Non per niente, Horizon Zero Dawn: The Frozen Wilds è di fatto una continuazione della trama, che scava in un mistero ancor più profondo rispetto a quelli in cui ci si era imbattuti nell’opera originale. Dunque, ho affrontato gli sviluppi della trama con meno entusiasmo, anche se la curiosità di vedere fin dove si sarebbe spinta la narrazione è ed era comunque alle stelle.
The Frozen Wilds non è un contenuto standalone, e può essere giocato solo se si è in possesso del gioco base. Nei panni della cacciatrice Aloy, esplorerete una nuovissima porzione di mappa, il cosiddetto “Squarcio”, appartenente a una tribù che avevamo soltanto intravisto precedentemente. Si tratta dei Banuk, popolazione antichissima che risiede in questa evocativa zona situata tra una gelida tundra e montagne stracolme di neve.
La giovane Aloy dovrà quindi conquistarsi il rispetto di questa nuova tribù, così da poter perseguire il suo fine; scoprire cosa si cela dietro l’esistenza delle nuove macchine e il responsabile che è dietro la loro creazione. Ne vale il futuro del pianeta e, al contempo, l’esistenza del genere umano.
Anche in questa occasione, come prevedibile, Horizon Zero Dawn: The Frozen Wilds mette al centro della narrazione le macchine che ne popolano il mondo di gioco e, in questo caso, i misteri che coinvolgono l’antichissima tribù dei Banuk. Quest’ultima, infatti, risulta essere molto più sudbola rispetto alle altre incontrate in passato, ossia a quella dei Nora e a quella dei Carja.
Il territorio che attraverserete sarà davvero ostile e poco accogliente. Dovrete infatti districarvi tra boschi innevati, fiumi ghiacciati (con una Aloy che non soffrirà per niente la temperatura…) con lo sguardo rivolto verso le ostili macchine animalesche. Riguardo queste ultime c’è una succosa novità; nello scenario incontrerete specie già viste ed altre completamente inedite! E non poteva essere altrimenti; allungare la lista del bestiario è sicuramente un ottimo modo per restituire nuova linfa vitale all’avventura.
Oltre a ciò, gli sviluppatori di Guerrilla Games ci hanno tenuto a estendere l’albero delle abilità con un un’inedita ramificazione. Quest’ultima, denominata “viaggiatrice”, permetterà di potenziare ancor di più la vostra Aloy, mediante i punti abilità ottenuti ogni qualvolta che salirete di livello. Ciò permetterà alla cacciatrice dai capelli rossi di eseguire nuove azioni a livello di gameplay, come ad esempio la possibilità di raccogliere risorse anche quando ci si troverà in sella a un corsiero o a una ferrariete. Questa è senz’altro un’azione di cui sentii la necessità durante la mia prima avventura e che sono felice sia stata implementata per tale occasione.
Come specificato da Sony, prima di prendere parte alle missioni e agli incarichi di The Frozen Wilds è consigliabile trovarsi a un livello superiore al 30. Questo perché le minacce presenti nello Squarcio necessitano di un livello di abilità nettamente superiore. L’action GDR di Guerrilla Games si è sempre caratterizzato per una fortissima componente di raccolta delle risorse, allo scopo di craftare continuamente l’equipaggiamento. La meccanica è il “focus” di questa produzione e richiederà quindi un grosso sforzo da parte dei videogiocatori. Ma non è tutto: il commercio con i mercati dei Banuk sarà di vitale importanza per ottenere nuovi oggetti e potenziamenti, con cui migliorare le proprie performance in battaglia.
La struttura del gameplay è rimasta inalterata ed è stata impreziosita con delle piccole novità, atte ad aggiungere un po’ di pepe al fine di rendere l’esperienza finale ancor più appetibile e divertente da giocare. Oltre a questo, però, Horizon Zero Dawn mantiene la sua formula di action GDR! I combattimenti necessitano di una certa pianificazione da parte dei videogiocatori, così da eliminare le macchine sfruttandone i punti deboli; il tutto grazie a un utilizzo adeguato del proprio focus e delle armi a propria disposizione. Ad aiutare il giocatore ci penserà poi un’intelligenza artificiale non proprio efficiente… purtroppo la situazione dell’IA non è del tutto cambiata, nemmeno a mesi di distanza dal rilascio dell’avventura originale.
Un plauso, però, va a Guerrilla per la realizzazione dei personaggi comprimari davvero ben caratterizzati e arricchiti da un doppiaggio in italiano di qualità, anche se con qualche sbavature randomica riguardo il “possibile accavallamento” tra i dialoghi e i file audio. Riguardo questi ultimi e le note scritte, sono felice dell’incredibile mole di contenuti che costituiscono la “lore” di Horizon Zero Dawn: The Frozen Wilds.
E la longevità? Detto sinceramente, è complicata da quantificare: dipende da tantissimi fattori e dalla categoria di giocatore a cui si appartiene. C’è quello sbarazzino che vuole arrivare subito alla conclusione e quello che, invece, va a ricercare ogni più piccolo particolare, senza poi parlare anche della difficoltà che si è andati a selezionare. Di sicuro, però, i contenuti proposti sono assolutamente in linea con il prezzo necessario per l’acquisto (circa 20 euro). Se avete adorato Horizon Zero Dawn apprezzerete, quasi sicuramente, questo importante contenuto scaricabile.