Scopri le avventure dello Spartan 117 e della sua fedele IA Cortana, dal primo sbarco su Halo alla rinascita dei precursori!
Nonostante gli ormai tredici anni dall’uscita del primo capitolo di Halo dal titolo Halo: Combat Evolved, il tanto amato quanto discusso Master Chief torna in salsa next gen e lo fa irrompendo con un pacchetto che più massiccio e generoso non si può. Non tutti forse sanno però che Halo inizialmente era stato presentato da Apple nel lontano 1999 ma in seguito Bill Gates, avendo visto lungo, ha dirottato Bungie sotto l’ala protettrice di Microsoft. Halo divenne poi Halo: Combat Evolved e fece il suo debutto con Xbox, la prima home console Microsoft.
Non serve raccontare come quel piccolo progetto contribui a rivoluzionare il mercato degli FPS, portandoli di fatto in una nuova dimensione, da mouse e tastiera al pad di una console. Un mondo totalmente nuovo, una storia degna da film e una vasta gamma di armi, nemici e ambientazioni contribuirono a far “evolvere” il gioco da semplice software a vero e proprio mito nonché pilastro portante della moderna cultura videoludica, affiancando di diritto l’uomo senza volto “Master Chief” a personaggi del calibro di Super Mario.
Tuttavia, per celebrare al meglio i 10 anni di Halo 2, 343 Industries ha pensato bene di rimasterizzarlo completamente in HD per poter permettere a tutti di gustare nuovamente ciò che all’epoca era poco conosciuto e che non aveva ancora la visibilità che ha oggi. Halo 2 Anniversary, lanciato ufficialmente all’E3 2014, ma vociferato già da tempo, non è un semplice porting su Xbox One o una rivisitazione grafica di ciò che già si conosce, è invece parte integrante di un pacchetto degno di esser chiamato “Collection”, in cui il fan di turno ha modo di metter le mani su tutti i primi quattro capitoli della saga con grafica next gen, che vedono Master Chief come protagonista.
Per poter racchiudere l’esperienza di ben quattro differenti titoli distanti anni di programmazione l’uno dall’altro, 343 Industries ha escogitato una unica piattaforma attraverso il quale si può accedere velocemente e ordinatamente ad ogni aspetto, dalle campagne al comparto multigiocatore, tutto ha una sua precisa localizzazione. Anche i comandi di gioco sono unificati, dover cambiare settaggi per ogni gioco avrebbe reso l’esperienza davvero di difficile approccio, ma con questo escamotage risulta immediata in qualsiasi modalità ci si inserisca. I più pignoli potranno tuttavia giocare ogni singolo capitolo e modalità con la combinazione di tasti che più preferiscono.
Nello specifico il menù principale è diviso in:
Dopo l’arrivo della versione per Xbox 360, non era così scontato l’arrivo per Xbox One ed invece grazie alla Collection, ci si ritrova di fronte al primo capitolo della saga che porta con se diverse migliorie tecniche, ma con la stessa grande emozione, giocarlo oggi è stato come giocarlo nel 2001. In questa versione si ritrova il doppio motore grafico, con la pressione di un tasto si può cambiare in tempo reale l’engine grafico passando dal classico alla versione rimasterizzata in HD. Il gioco gira ad una risoluzione nativa di 1080p e 60fps e ciò che ne consegue fa stupire il giocatore di turno in quanto ci si ritrova di fronte ad un mix generazionale in cui un vecchio prodotto è rimasto egregiamente fresco e contemporaneo ed in cui non ci sono problemi nel cambio del motore grafico e ne tanto meno nel conteggio degli fps. Solamente in rare circostanze ci si schioda dai 60 fps, anche se il gioco non scende mai sotto i 30, rimanendo quindi sempre perfettamente godile nonché fluido. Tuttavia, il cambio del motore grafico presenta alcune elementi che nella versione Xbox 360 non presentavano problemi. Durante la prova, in alcune occasioni, si sono verificati casi di compenetrazione di poligoni e nemici che durante il cambio di engine passano letteralmente attraverso le pareti, sono casi decisamente rari ma che nella versione per Xbox 360 non si sono visti. Salvo queste piccole problematiche, ci si ritrova di fronte ad un gioco graficamente e tecnicamente davvero buono, in cui anche il comparto audio ha molto da dire. Non capita di rado di fermarsi ad ascoltare la colonna sonora che ha contribuito a rendere famoso Master Chief, mentre magari si osserva qualche paesaggio. Non solo la colonna sonora è unica ma anche i dialoghi, talvolta ci si trova di fronte a dialoghi ironici che strappano un sorriso o ci si imbatte in piccoli easter eggs in cui i soldati parlano tra loro prendendosi in giro. Halo Combat Evolved Anniversary è il primo tassello che va a comporre quell’offerta che 343 Industries ha proposto a tutti i fan. Se avrete bisogno di togliere qualche anno dal vostro aspetto… chiedete ai chirurghi di 343i.
Nella versione originale del gioco non erano presenti né su console né tanto meno sulla versione PC, uscita in seguito nel 2003. Dopo il lavoro di rimasterizzazione per Xbox 360 avvenuto nel 2011 sono stati introdotti i terminali, seguendo l’esempio ed il successo avuto in Halo 3. I terminali in questo caso sono piccole cutscene, in cui veri artwork vengono narrati da Guilty Spark e hanno il compito di narrare aspetti meno conosciuti dei precursori e di introdurre i cavalieri prometeici in vista del seguente Halo 4, rilasciato nel 2012 e introdotto dai terminali di Halo Anniversary. Come per gli altri contenuti video presenti nella Collection, quando si trova un terminale si viene rimandati ad Halo Channel, applicazione gratuita inclusa nel pacchetto, nella quale è possibile trovare tutti i contenuti video ufficiali 343i, i terminali di ogni Halo, la web serie Halo Nightfall ed entrambi i capitoli di Halo: Forward unto Dawn.
Il vero perno intorno al quale ruota la collezione è Halo 2, in occasione dei suoi dieci anni gli è stato riservato un trattamento speciale. Non si tratta di un semplice porting nemmeno in questo caso, ma piuttosto di una rimasterizzazione completa in HD. Anche in questo caso ci si trova di fronte a due motori grafici in grado di cambiare l’aspetto a schermo in qualunque momento permettendoci di giocare in qualunque momento come più si preferisca. Il cambio di engine comporta anche un cambio delle tracce audio e sonore udibili. Usando il vecchio motore grafico si ha a disposizione l’audio originale del gioco mentre se si desidera giocare con la nuova veste grafica ci si trova al cospetto di una intera nuova libreria sonora, difatti ogni soundtrack e ogni rumore, dagli spari alle voci, sono state ricampionate da zero e con le attuali tecnologie, ben migliori rispetto quelle del lontano 2004.
Halo 2 Anniversary è il capitolo della saga con il gameplay più vario e ricco di missioni, in cui l’uso di Master Chief si alterna al dapprima nemico ma poi amico Arbiter. Un susseguirsi di emozioni che a tutt’oggi è difficile ritrovare nelle sceneggiature delle attuali produzioni videoludiche, il Master Chief senza volto permette ad ogni giocatore di immedesimarsi nello Spartan 117 e ciò aumenta la godibilità del prodotto. Tra una missione e l’altra sono presenti diverse cutscene, anch’esse riproposte in versione totalmente rifatta per l’occasione da Blur Studio, compagnia dedita allo sviluppo di animazioni e grafica 3D. Il lavoro svolto è davvero incantevole, ci si avvicina brutalmente al fotorealismo e, se dapprima le migliori cutscene della saga apparteneva di diritto ad Halo Wars, ad oggi lo scettro passa di diritto a Blur Studio e a ciò che ha saputo riproporre grazie alle nuove tecnologie ad un uso sapiente delle potenzialità messe in campo da Xbox One. Se le cutscene sono il fiore all’occhiello di Halo 2 Anniversary, non si può dire esattamente lo stesso per il motore grafico del gioco. Halo 2 è l’unico titolo della saga a non raggiungere il Full HD e si “ferma” a 1380x1080p ma grazie all’upscaling si raggiungono tranquillamente i 1920x1080p senza alcun problema. I veri problemi iniziano anche qui in occasione di glitch grafici o piccoli cali di frame rate, nulla che danneggi l’esperienza di gioco ma probabilmente far girare due motori grafici genera del conflitto nel codice e questo crea compenetrazioni tra poligoni e tra nemici-superfici, se vedete un Elitè batter ritirata in un muro… forse è il caso di non seguirlo.
In Halo 2 Anniversary fanno il loro debutto i terminali, i quali riprendono lo stile e le animazioni viste in Halo 4, quindi niente terminali da leggere ma piuttosto da gustare lentamente per scoprire l’universo dietro gli Arbiter e tutti i predecessori che si celano dietro Thel ‘Vadamee. Oltre ai terminali sono presenti i classici teschi, ma a questi si aggiungo delle bamboline da raccogliere e che permetteranno di sbloccare preziosi punti G. La localizzazione di questi pupazzi è studiata egregiamente e solamente chi si avventura dove non deve è in grado di trovare. Chi ha detto che si debba restare dentro la mappa di gioco?
Capitolo conclusivo della prima trilogia, Halo 3 è anche l’ultimo Halo numerato prodotto da Bungie. È senza ombra di dubbio il capitolo della rivalsa, in cui gli umani insieme agli Elite si alleano per smascherare l’ipocrisia dei Profeti e il loro insegnamento tutt’altro che veritiero. L’avventura inizia con John che si lancia da 3km d’altezza in una palla di fuoco. Il gameplay rimane invariato rispetto i capitoli precedenti, eccezione fatta per l’uso delle armi a due mani, rispetto ad Halo 2 c’è un minor numero di armi usabili a due mani e fanno la loro comparsa i power up, oggetti da raccogliere o rubare ai covenant, in grado di creare scudi a bolla, paratie energetiche o di attivare la mimetizzazione. Una serie di piccole introduzioni che danno una piccola boccata d’aria al gameplay, ma che lo rendono più attuale che mai. Halo ha una sua precisa identità e i fan non gradiscono la modifica di essa.
Halo 3 gira anch’esso a 1080p e 60 fps, tuttavia non ha subito alcuna rimasterizzazione anche se è stato potenziato il sistema d’illuminazione, il quale riesce ancora oggi a incantare il giocatore di turno, magari mentre si pilota un Hornet o un Warthog. Gli ambienti e i nemici sono più definiti e dettagliati grazie all’aumento della definizione, al contrario dei due precedenti capitoli presenti nella Collection non è possibile lo switch tra il vecchio motore grafico e il nuovo. Nonostante ciò la grafica in gioco e durante le cutscene è migliorata in maniera evidente ed i 60fps sono fissi con un minor numero di cali rispetto i precedenti capitoli, l’assenza di due differenti engine grafici da far girare in contemporanea rende il gioco più leggero. Anche i glitch grafici sono ridotti all’osso e non è scontato trovarli. Come in Halo 2 Anniversary sono presenti i terminali esattamente dove li avevano messi i ragazzi di Bungie nel 2007, a questi si uniscono i tanti easter eggs, inalterati anch’essi rispetto al passato. Al contrario di Halo 1 e 2, in Halo 3 i terminali sono nativi e non sono stati inseriti in un secondo momento. Per questo motivo la prima concezione di terminali prevedeva la comparsa di testo in apposite strutture dei precursori, al contrario di quanto si possa trovare altrove, dove invece sono inseriti anche in strutture umane e il loro ritrovamento permette di assistere a piccole cutscene. Ogni fan di Halo ha l’obbligo morale di racimolare tutti i punti G possibili, il loro ritrovamento spiega diversi retroscena della trama e aumenta l’immersione in un mondo che non si limita al semplice videogioco ma spazia nella letteratura con una vasta gamma di libri e fumetti pubblicati nel corso degli anni.
Bungie dichiarò che Halo: Reach sarebbe stato il suo ultimo Halo, così è stato! Affermazione fraintesa da tutti che videro in quelle poche parole un addio alla saga e l’abbandono di Master Chief nel suo sonno criogenico, ma fortunatamente quelle poche parole si rivelarono ben altro, Halo: Reach fu davvero l’ultimo Halo di Bungie ma a causa del passaggio di consegne a 343 Industries.
La nuova software house formata da ex membri Bungie ha avuto da sempre il carico di portare avanti un mastodontico franchise senza aver possibilità di sbagliare, pena l’odio dei fan. Sotto questo clima fu rilasciato Halo 4 a fine 2012, dove Master Chief viene risvegliato da Cortana perché la nave in cui riposava John fu assaltata da truppe Covenant. Tra colpi di scena e inaspettati nemici prende forma Halo 4, trasportato con poca fatica su Xbox One grazie all’elevata qualità grafica di cui godeva, non è da escludere che nel momento in cui venne creato non fu messa in conto una sua versione next gen, questo quarto capitolo gode tuttavia del maggior miglioramento in termini grafici grazie al passaggio dai precendenti 720p agli attuali 1080p, un’esperienza decisamente fluida con 60fps inchiodati e solamente un caso in cui si è verificato un calo di frame rate.
I miglioramenti apportati in Halo 4 sono visibili nei giochi di luce che si generano quando ci si trova di fronte a fonti luminose che vengono riflesse simulando fedelmente ciò che succederebbe nella realtà. Come in Halo 3, non essendo un vero “remastered” non è possibile modificare l’engine grafico ma non se ne sente nemmeno il bisogno vista la qualità che si presenta agli occhi del giocatore. Crollano drasticamente il numero di bug e glitch presenti in questo ultimo capitolo, il porting ha fatto bene al gioco e una pulita al codice non fa mai male.
Unico grosso difetto, presente sia nella versione Xbox 360 che su Xbox One, è rappresentato dal doppiaggio e dalla sincronizzazione voce-labbra, ma tuttavia questo non è una mancanza degli sviluppatori ma bensì un problema di chi ha provveduto a tradurre in italiano l’intero gioco, evidentemente i dialoghi non sono stati ricampionati e quindi questo aspetto non è stato limato.
In Halo 4 per Xbox 360 era presente una vera seconda campagna gratuita rilasciata settimanalmente, le Spartan Ops. Ad oggi questa particolare forma di gioco è assente all’interno del pacchetto offerto da Halo: The Master Chief Collection ma Microsoft ha annunciato l’arrivo dell’intera stagione per dicembre 2014, non è chiaro al momento se verranno rilasciate singole missioni con cadenza settimanale o se verrà rilasciato l’intero pacchetto in una sola data. Ciò che è certo è il fatto che anche le Spartan Ops. Saranno totalmente gratuite e si aggiungeranno a ciò che si ha a disposizione semplicemente con un download.
Al di fuori dei semplici glitch grafici che non generano problematiche, esiste un piccolo problema di fondo che pervade le quattro produzioni, un‘intelligenza artificiale sottotono e talvolta irrealistica. Anche in questo caso l’esperienza di gioco non viene danneggiata ma si rimane stupiti per come si comportano i nostri commilitoni piuttosto che i nemici. Ognuno fa il suo dovere sparandosi e dandosele di santa ragione ma può capitare di incrociare marines che si rifugiano dietro un angolo e inizino a sparare all’impazzata senza alcun apparente motivo o covenant che svuotano interi caricatori addosso a corpi di elite o flood morti. Sotto quest’aspetto la Collection ha bisogno di una piccola messa a punto ma alzando il livello di difficoltà ci si accorge subito come queste problematiche diventino irrisorie rispetto le tattiche che adottano i nemici, i quali cercano di aggirare i marines o trovar nuove vie per attaccarci. In breve, due lati di una stessa medaglia che impediscono ad essa di brillare ma non per questo ne limitano il valore dell’esperienza complessiva.
Halo e Master Chief sono stati in grado di saltare da una generazione all’altra con estrema eleganza mantenendo invariato lo stile e l’atmosfera che contraddistingue la serie. Dal canto suo 343 Industries ha fatto un lavoro enorme e degno di essere chiamato “collezione” e non semplice porting o rimasterizzazione. C’è molta carne al fuoco e il pericolo per il futuro è che tutto questo materiale non venga supportato a dovere dagli sviluppatori. Le piccole problematiche legate all’IA o ai glitch grafici non oscurano in alcun modo un prodotto che ogni possessore di Xbox One dovrebbe avere. Giocare l’intera avventura di Master Chief al prezzo di un classico gioco è un’occasione molto ghiotta anche per i non fan della saga. Ad aumentare il valore dell’offerta è la presenza dell’ingresso alla beta di Halo 5 che sarà lanciata il 29 dicembre e l’intero pacchetto di contenuti video presenti in Halo Channel viene ulteriormente valorizzato dalla presenza di Halo Nightfall totalmente gratuito e fruibile in qualsiasi momento.
Che siate fan o meno di Master Chief, questa collection è da prendere! Giocare a tutti i capitoli che vedono come protagonista lo Spartan 117 rientra nel curriculum di ogni buon gamer. Halo: The Master Chief Collection è una mastodontica raccolta di materiale tirato a lucido per l'occasione. Le piccole sbavature nel comparto grafico sono il prezzo da pagare per portare giochi di ben altre generazioni videoludiche su Xbox One.