Il simulatore di capre più pazzo del web è stato finalmente recensito in maniera onesta. Scoprite se "BAAAA" oppure...
Goat Simulator è il gioco del momento. Strisciando da un pubblico di nicchia verso cerchie sempre più estese di giocatori, ad oggi è indubbiamente più prodotto mediatico che vero e proprio videogame. Noi di Kingdomgame, come sempre d’altronde, abbiamo cercato di fornire ai lettori una recensione onesta e seria. Perchè l’interrogativo principale rimane sempre lo stesso: Goat Simulator è da comprare o no?
Goat Simulator nasce come scommessa, come gioco nel gioco. Prototipo pre alpha di una game jam della software house Coffee Stain Studios, il gioco deve la propria fortuna a youtube, nel quale il video di gameplay, nonostante i vistosi limiti e bug, ha spopolato. Il team svedese ha quindi colto subito l’occasione per commercializzare quello che il pubblico, spontaneamente, un po’ per goliardia, un po’ per interesse, aveva chiesto a gran voce. Sicuramente questo excursus sulla trafila affrontata dal prodotto per arrivare nel negozio steam ed essere conosciuto da una grande fetta di gamers, ci fa riflettere, tendenzialmente in positivo. A prescindere dalla bellezza del gioco, che a breve analizzeremo, il sistema di distribuzione e di diffusione odierno è capace di offrire tantissime opportunità ai prodotti indipendenti, un fattore di crescita incredibile, improbabile già solo qualche anno fa.
Goat Simulator non ha trama, non ha senso, non ha storia. Semplicemente partiremo con la nostra indomita capra, in un sobborgo cittadino soleggiato pieno di giardini, strutture e gente che fa festa. Lo stile di gioco, se proprio dobbiamo trovare qualche analogia, ricorda i vecchi prodotti arcade di skateboard della serie Tony Hawk, pieni di easter eggs ed attività strampalate. Ovviamente lì eravamo di fronte ad un gioco a livelli, ben strutturato e con un sistema di controlli e di trick molto complesso. Qui invece la caprina protagonista si muoverà per il mondo con poche abilità disponibili, accumulando punti e risolvendo piccole quest che compariranno a seconda del contesto. I controlli della capra consistono nel classico WASD, nella testata killer – che priverà di vita qualsiasi essere animato e distruggerà gran parte delle strutture -, nella capriola in aria, nel ragdoll – essenzialmente il nostro animale cadrà esanime a terra rotolando – e nella potentissima leccata, con la quale trascineremo qualsiasi cosa (auto e persone comprese).
Una volta padroneggiati i semplici comandi, nulla più ci potrà fermare: il paese sarà vittima del caos e della distruzione. Per rendere le cose più interessanti sono stati inseriti tantissimi easter eggs, tutti simpatici, ma anche piuttosto facili da trovare e di scarso riscontro ai fini del gameplay. Uniche varianti saranno le forme caprine demoniache, che aggiungeranno il potere di evocare altre capre morte e quello di attirare in una micidiale palla gravitazionale gli oggetti intorno a noi. Tendenzialmente, finire tutte le quest e gli obiettivi non sarà difficile, anche perchè la mappa di gioco è davvero piccola. Una volta trovate tutte le piccole sorprese sparse per il borgo, la rigiocabilità si abbassa drasticamente. Il sistema di punteggio in parte invoglia la caccia alla combo devastante, o alla gara tra amici, ma francamente non riesce a reggere il peso di una giocata superiore a poche scarsissime ore.
Dal punto di vista tecnico il coro è contrastante. Da un lato abbiamo un motore fisico di cui i programmatori, ridendo e scherzando, si sono in ultima battuta anche vantati. A torto. Graficamente gradevole, con qualche scorcio davvero interessante, una buona gestione delle luci e delle ombre, allo stesso tempo GS rimane carente sotto molti altri punti di vista. Innanzitutto il texture popping impazza per tutta l’esperienza di gioco, rendendo impossibile sapere cosa ci ritroveremo fatti due metri. La fisica di gioco è, come anticipavamo, bizzarra. Gli oggetti reagiscono spesso in maniera convulsa, a volte rendendo difficile fare qualsiasi cosa. E non si tratta del promesso parossismo di bug, alcuni dei quali oramai compenetrati nelle dinamiche di gioco (la lingua della capra che si incastra, il collo e la testa sempre sul punto di staccarsi e via dicendo). Parliamo di difetti tecnici che inficiano l’intera esperienza, risultando più sgradevoli che accattivanti. La sopra menzionata palla gravitazionale per esempio metterà a dura prova i migliori processori, segno evidente di un ottimizzazione che di ottimo ha ben poco. Il comparto sonoro invece piacerà molto, forse un po’ ripetitivo, ma sicuramente simpaticissimo, ben sposato con l’intero mood del prodotto, che è per l’appunto una presa in giro continua e costante.
Giungendo alla conclusione, bisogna fare un discorso che tenti di capire e riassumere ogni punto di vista. I fan del gioco, complice la simpatica protagonista, la stranezza del progetto e la comicità del risultato finale, hanno urlato subito al capolavoro. Allo stesso tempo quasi tutta la stampa, in maniera forse un po’ troppo demagogica, ha preso la cosa o sottogamba, o scordandosi di analizzare in maniera seria il software nella sua complessità. Noi di Kingdomgame non possiamo certo non menzionare sia il coraggio dell’idea, completamente fuori da ogni standard di lavoro e di pubblicizzazione. Non possiamo non ammettere la simpatia di Goat Simulator ed il suo potenziale, vista la promessa di futuri DLC gratuiti e di mod degli utenti, che potrebbero renderlo un gioco completo. Allo stesso tempo però non possiamo prescindere dalla realtà delle cose: questo simulatore ha un gameplay rozzo, una giocabilità breve, dei seri problemi tecnici camuffati da bug “divertenti” e, soprattutto, un prezzo di ben dieci euro. Considerando che siamo di fronte a qualcosa che non è neanche un gioco nel vero senso del termine, il voto non potrà che essere negativo.
Goat Simulator nasce come scherzo, come scommessa, e non si comporta in maniera diversa. Pieno di problemi e di scarsa giocabilità non nasconde una certa potenzialità, sebbene ancora piuttosto latente. Quello che bisogna ricordare ai giocatori però è il costo di dieci euro, tutt'altro che giocoso. A questo punto non possiamo che dire di aspettare aggiornamenti, DLC o mod interessanti: allo stato attuale il divertimento non vale il prezzo.