Esattamente come Halo, anche Gears of war è stata una delle poche esclusive Microsoft ad aver raccimolato oltre che una gran quantità di soldi per i creatori, anche un grandissimo numero di fan. E proprio per questo motivo, i ragazzi di People can fly, già conosciuti per il buon successo ottenuto con Bulletstorm, hanno deciso di far continuare la trilogia, ma indietro nel tempo, precisamente 15 anni prima dell’inizio della serie. All’annuncio molti hanno pensato che questo “Judgment” potesse essere solo un’operazione commerciale per far soldi….avevano ragione?
Innocenti traditori
Accendendo l’xbox 360 ho pensato: ah finalmente potrò vedermi l’inizio della guerra tra umani e locuste, da dove sono arrivate ma – con grande delusione – mi sono ritrovato un inizio quasi come il primo episodio, con la guerra già iniziata senza un motivo apparente. Il gioco inizia con la squadra Kilo composta da un giovane Damon Baird, Cole, Sofia e Paduk in manette, portati davanti al tribunale per decidere la loro sorte dopo essere stati tacciati di tradimento e furto di alcune armi del governo. Per dichiararsi innocenti, i nostri eroi racconteranno al “giudice”, il colonnello Loomis, come sono andati veramente i fatti che ripercorreremo tramite i flashback di ciascuno dei 4 personaggi. Si, in effetti non è proprio la trama che ci si aspettava ma a questo punto direte: sicuramente col passare delle ore diverrà tutto più appassionante! vorrei farvi contenti ma purtroppo non è così. La storia non presenta il benchè minimo colpo di scena…piatta, priva di emozioni e con giusto qualche filmato composto da dialoghi tra un capitolo e l’altro, risulta per nulla interessante e soprattutto non rivela nulla di nuovo sulla serie.
Visto e rivisto
Già dalle prime battute di gioco ci accorgeremo di come GOW:Judgment non abbia portato nessuna modifica al comparto grafico, identico a quello visto in GOW3. Le ambientazioni sono scarne, buie e non mettono in evidenza l’ottima grafica che comunque il titolo ha se non in qualche frangente all’aperto. Come se non bastasse molte sembrano riciclate dai capitoli precedenti ma fortunatamente si nota qualche miglioria come l’assenza del caricamento delle texture o il livello di dettaglio dei corpi maciullati dei nemici.
Anche il gameplay è rimasto invariato non proponendo nessuna novità: le armi sono sempre quelle, con alcune aggiunte che paiono solo delle varianti di quelle vecchie, stessi nemici, unico nuovo è in realtà una trasformazione delle normali locuste un po’ in stile berserker. Questo fa capire sin da subito la pochezza di idee da parte dei creatori nel produrre un titolo che andava fatto in un modo totalmente diverso….come se non bastasse molti personaggi tra cui Marcus, Dom, Anya, Sam e Adam non compaiono nemmeno come se Judgment fosse uno spin-off lontano dalla serie.
Dopo una buona mezz’ora in cui Gow: Judgment sembrerà carburare bene, cominceremo a capire che quello che abbiamo visto in quei 30 minuti verrà ripetuto per l’intera campagna! Il gioco è sviluppato in 6 atti, ognuno con 7-8 sottocapitoli che sembrano più delle mini missioni. ogni capitolo si svilupperà verticalmente portandoci a compiere le stesse due azioni: massacrare tutti i nemici dell’area, o resistere alle ondate di locuste, manco fosse la campagna basata sulla modalità orda. UNICA novità, sono delle sfide attivabili in ogni capitolo tramite il classico simbolo di Gears of War e sono una buona variante alla monotonia paurosa che ci affligge per tutta l’avventura. Queste, attiveranno dei bonus con cui ottenere stelle a fine capitolo, utili a sbloccare personaggi o skin, e modificheranno alcune opzioni di gioco come effetti atmosferici, nemici più potenti, o aree da completare in pochissimo tempo. Purtroppo anche questa nuova idea sfocia nel ripetere sempre le stesse sfide, spesso frustranti . Ad aggiungersi, un numero spropositato di nemici che infestano le varie sezioni (varie?) popolate da miriadi di boomer, arcieri e tutti i nemici più potenti che sembrano non finire mai , tra l’altro ogni capitolo non disporrà di checkpoint essendo completabile in una decina di minuti. I 6 atti della campagna non sembrano nemmeno essere collegati tra loro e si riducono a un “distruggi tutto e avanza” manco stessimo giocando ad un picchiaduro a scorrimento.
Ritorno al futuro
A fine campagna, se abbiamo ottenuto almeno 40 stelle ( senza faticare ne avevo già un centinaio) sbloccheremo un atto aggiunto svoltosi nel bel messo di Gears 3, non si sa per quale motivo, e ci vedrà sempre nei panni di Baird coi compagni Cole, Paduk e Carmine nel momento in cui si sono allontanati dal gruppo verso la fine . Questo episodio della durata di 2 ore circa sembra realizzato più decentemente ma non così tanto da migliorare il pessimo lavoro svolto da People Can Fly nel resto del gioco.
Fortunatamente qualcosa si salva: l’immancabile comparto online. Le modalità non sono cambiate: Deatmatch, Team Deathmatch e Dominazione, ma riescono a svolgere il loro lavoro egregiamente, aiutate anche da nuove mappe ottimamente realizzate. Peccato che siano solamente quattro,quando negli altri capitoli andavano dalle 10 alle 15. Si aggiunge la modalità Overrun, una modifica della modalità Orda dove anche le locuste vengono impersonate da giocatori reali. Gli obiettivi sono abbastanza ovvi: gli umani tentano di difendere la base e le locuste cercano di insediarla. I giocatori impersonanti le stesse locuste inizialmente disporranno di poche scelte per quanto concerne il personaggio, limitati a ticker o mostriciattoli di piccola taglia…ma guadagnando esperienza si può arrivare a impersonare addirittura gli enormi Mauler e e Corpser. Se tutto questo da un lato riesce a compensare la bruttezza della campagna, dall’altro con la sua pochezza di contenuti e un gameplay già visto troppe volte fa sembrare l’online di Judgment un’alternativa obbligatoria alla storia principale,ben riuscita ma alla lunga stancante per chi ha passato i mesi a giocare online agli altri 3 episodi.
Ammazza e vinci
Ottima invece l’idea di poter personalizzare le armi e i nostri personaggi tramite le prize box, delle scatole che ci verranno conferite portando a termine obiettivi secondari come un tot di uccisioni, una serie positiva con una certa arma o collezionabili raccolti …..c’è un MA anche qui. Le personalizzazioni disponibili non sono moltissime e le restanti vanno acquistati tramite Xboxlive…ovviamente questo non inficia sul titolo, ma è assurdo aggiungere le microtransazioni in un gioco per Xbox 360.
C’è altro che non ci ha fatto molto piacere. I bug del gioco sono numerosissimi, dai nemici che si incastrano nei muri, altri che volano via al minimo tocco o levitano in aria dopo essere stati uccisi. A proposito di questo bisogna fare anche una critica all’ I.A. nemica: quasi tutti i mostriciattoli si limiteranno a caricarci addosso o sparare da dietro le coperture spesso senza nemmeno ripararsi. Questo ci causerà parecchi problemi ai livelli di difficoltà più alti essendo come già detto numerosissimi, sfociando così in una rissa tra chi spara colpi a casaccio sperando di colpire qualcuno, chi rianima i compagni che ricadono a terra un secondo dopo, e chi urla come un pazzo senza una ragione valida.
Parlando di longevità….ebbene, nulla di buono anche qui. La campagna in singolo attivando tutti i modificatori (sfide)a livello normale si completa in circa 5 ore…più 2 ore dell’episodio su GOW3, ma per fortuna i vari sbloccabili più obiettivi ed online riescono ad intrattenere per molto più tempo…sempre che vogliate ripetere dall’inizio una campagna ripetitiva e monotona.
Gears of War: Judgment poteva essere un gran titolo, ma avrebbe dovuto essere il contrario di quanto è stato fatto dal team di People can fly. Una campagna ripetitiva come poche altre e un gameplay identico a quelli precedenti lo portano ovviamente ad essere il capitolo meno riuscito della saga. Perlomeno l'online e il multiplayer in co-op riescono a divertire alzando così la media di un titolo che non ha nulla da dire.