Armati di una paletta piglia mosche e di una pistola stordente si parte per la caccia di insetti in Flyhunter Origins.
Avete mai sognato di inseguire e catturare molti insetti rari per collezione? Flyhunter Origins soddisferà i vostri desideri, poiché armandoci di una paletta piglia mosche, una pistola stordente e un jet pack dovremo cercare di recuperare le varie creature che ci troveremo lungo il cammino. Il gioco è un platform sviluppato da Steel Wool Games e pubblicato da Ripstone, qui di seguito ve ne andremo a parlare.
Il protagonista del gioco è Zak, un alieno facente parte dell’equipaggio di una nave spaziale intenta a catturare delle specie rare di insetti, da vendere successivamente a dei terzi. Il nostro piccolo amico però, è decisamente molto sbadato e causa la fuoriuscita di tutto il carico su un pianeta alla nave, compreso il comandante Ara la quale sarà leggermente furiosa considerando che il carico deve essere consegnato ai clienti entro massimo due giorni. All’interno del gioco abbiamo la possibilità di impersonare sia Zak che Ara, il primo avrà il compito di setacciare il pianeta e recuperare gli insetti perduti mentre il comandante salirà a bordo di una base aliena rivale con lo scopo di dirottarla.
I livelli di gioco sono molto simili e relativamente semplici da completare grazie alla presenza dei punti di respawn ben disposti lungo lo stage, i quali ci permettono di riprovare infinite volte un determinato ostacolo, ma a lungo andare può risultare stancante e ripetitivo. Nei vari scenari abbiamo anche un obiettivo secondario, ovvero raccogliere delle particolare uova che ci permettono di potenziare la paletta e la nostra pistola in modo da renderle più efficienti, ma dopo pochi livelli saremo già in grado di potenziare al livello massimo entrambi, dunque la raccolta delle uova diventerà di futile importanza.
Nel momento in cui Zak riuscirà a trovare uno degli insetti da catturare il gameplay si trasformerà in una sorta di racing in cui volando con il nostro jet pack dobbiamo inseguire la nostra preda e avvicinarci tal punto da poterla colpire con la paletta un determinato numero di volte fino alla cattura. In queste sequenze a quanto pare non è previsto che il giocatore possa fallire, dunque lo scenario verrà concluso esclusivamente nel momento in cui catturiamo l’insetto.
Il comparto grafico è discreto, ma viene compensato dalla qualità delle animazioni realizzate per le cinematiche. Il comparto sonoro anch’esso non è niente di speciale, ma riesce comunque ad accompagnare il gameplay anche se con delle tracce corte e molto limitate. Sono presenti a volte anche dei piccoli bug, i quali per esempio possono bloccare il nostro personaggio vicino a un muro nelle immediate vicinanze di una pianta spinosa e se proviamo a muoverci perdiamo naturalmente un punto vita (su un massimo di tre), dunque la soluzione migliore è lasciarsi uccidere, non di certo piacevole nel caso fossimo a pochi passi dal prossimo punto di respawn. Questi problemi possono essere scaturiti dal fatto che Flyhunter Origins sia un porting di un titolo nato su dispositivi mobile. Il titolo rimane un gioco semplice e discreto che può divertire qualche volta, ma che di certo non lascia il segno.
Flyhunter Origins dunque rimane un gioco di qualità discreta che riesce comunque a divertire, anche se può risultare ripetitivo o stancante dopo un po' di tempo. Il comparto grafico non è niente di speciale, se escludiamo le cinematiche e le animazioni. Il sonoro accompagna discretamente il gameplay, comunque come detto poc'anzi una sessione ogni tanto farà divertire il giocatore.