Final Fantasy XIII è stato sicuramente il capitolo tra i più discussi della storia di questa storica saga, sia nel bene che nel male, ma soprattutto verrà ricordato per i pareri all’unanime che vedeva un final fantasy un po’ troppo diverso da come eravamo abituati a vederlo, con una prima fase di gioco fin troppo lineare e con poche varietà. I produttori del titolo, Toriyama e Kitase, hanno abbracciato le critiche ricevute dal pubblico e hanno cercato di riproporre un seguito che in qualche modo sarebbe andato a correggere tutti gli errori che erano stati commessi. Saranno riusciti nella loro impresa?
E’ tutto un paradosso!
Il gioco si concentra tutto attorno a dei “paradossi” temporali, ovvero cose o persone che non dovrebbero esistere in una determinata epoca, ma partiamo con ordine. Gli avvenimenti raccontati seguono quanto già avvenuto in passato ovvero con la battaglia contro i falsi dei, i Fal’cie che con la loro finta pace e alleanza in realtà stavano rendendo l’umanità una grandissima colonia di sfruttamento, vinta da lightning e compagni i quali sono riusciti a evitare la caduta di Cocoon su Pulse grazie soprattutto al sacrificio delle compagne Vanille e Fang che cristallizzandosi hanno formato una colonna che è riuscita a reggere il collasso del pianeta. Tutto ok fin quando non si sa per quale motivo, tutti i compagni di squadra sono convinti che lightning si sia sacrificata per salvare il pianeta e quindi scomparsa o probabilmente morta, mentre l’unica che si ricorda proprio tutto il contrario è Serah, la quale è convinta che sua sorella sia ancora in vita. L’unico a crederla è Snow che a sua volta parte anch’egli alla ricerca della ragazza. All’improvviso però atterra su Nuova Bodhum, il nuovo insediamento degli abitanti di Cocoon su Pulse, un ragazzo di nome Noel Kreiss venuto da un futuro di 700 anni più avanti in cui l’umanità è completamente sparita e l’unica speranza di cambiare le cose è proprio lui. Ma il suo ruolo più importante è quello di riferire a Serah che sua sorella è ancora viva e la sta aspettando nel cosidetto Valhalla, luogo dove tutto finisce; è compito suo quindi accompagnare la ragazza e riportarla sana e salva dalla tanto amata familiare grazie anche all’aiuto di Mog, dono portafortuna regalatogli da lightning che all’occorenza si trasforma anche in un arma molto utile. Come abbiamo detto però il tutto si svolge in una specie di eventi paradosso che rendono le cose molto più complicate di quanto possa sembrare, con assurdità e paradossi che a volte non vengono proprio chiariti in maniera semplice ma che comunque riescono ad appassionare il videogiocatore e a perdersi nei meandri dell’intricata trama.
Uno dei punti cardini del gioco è il viaggio nel tempo dove attraverso dei portali, sbloccabili col raccoglimento di certi artefatti, sarà possibile visitare in lungo e in largo diverse locazioni di Gran Pulse e in epoche diverse a seconda di quale portale avremo sbloccato nel cosi nominato Historia Crux, dove inoltre sarà possibile bloccare i portali con dei lucchetti raccolti durante l’avventura in modo tale da cancellare temporaneamente tutto quello che si era fatto in quel determinato punto del gioco e rifare tutto da capo dando risposte diverse ai personaggi principali nella fase che viene chiamata delle “riflessioni”, che consiste nella possibilità di scelta di diverse risposte a delle domande che ci vengono fatte e a seconda di quella che sceglieremo cambieremo il corso degli avvenimenti e cosi alla fine del gioco vedremo un determinato finale piuttosto che un altro, e questo aspetto allunga notevolmente la longevità del gioco, essendo il giocatore spinto dalla curiosità di vedere tutti i complicati finali che risultano anche abbastanza liberi da interpretare e appunto per questo la Square dovrebbe rilasciare prossimamente un DLC che chiarisce tutti i dubbi, smentendo quindi un eventuale XIII-3. Per quanto riguarda i combattimenti, questi risultano molti simili a quelli del precedente, con la possibilità di abbattere i nemici in maniera abbastanza facile salvo alcune eccezioni con boss secondari molto forti, e con la pressione di pochissimi tasti. Il sistema degli optimum è rimasto lo stesso, con la possibilità di formare a proprio piacere una determinata strategia di battaglia; la vera novità però si trova nella possibilità di catturare mostri in stile pokèmon e poterli utilizzare in battaglia come terzo membro del party. E’ possibile equipaggiare un massimo di tre mostri ognuno con il proprio ruolo e abilità, che andrà a influenzare anche la strategia delle battaglie. Una trovata molto interessante soprattutto col fatto che potremo avere un mostro particolarmente forte nella squadra quando prima magari stava per farci un mazzo tanto! I giocatori quindi saranno stregati dalla possibilità di andare alla ricerca dei mostri più forti andando cosi a formare una squadra invincibile. Sia i personaggi che i mostri si possono potenziare attraverso il Cristallium, con la differenza che stavolta potremo potenziarci fino a quando vorremo noi senza determinati limiti dovuti alla trama come avveniva nel titolo precedente. I mostri hanno una loro parte del potenziamento nel Cristallium ma questi potranno essere sviluppati solo grazie ad alcuni oggetti chiamati Catalizzatori che a seconda del grado del mostro, aumenteranno di efficacia andando a potenziare tutti i suoi aspetti migliori.
Final Fantasy XIII-2: the story so far..
Una delle cose più interessanti e curiose a mio parere è il fatto che il gioco oltre ad avere una trama complessa e intricata, ha una certa somiglianza con i telefilm che si svolgono a episodi difatti quando caricheremo la partita di gioco per la prima volta, ci sarà una specie di riassunto di tutto quello che si è fatto fino a quel momento in stile “negli episodi precedenti” , in modo tale da dare maggior chiarezza al già intricato plot. Un altro aspetto molto gradito è sicuramente la maggiore libertà che ci viene offerta fin dall’inizio, con l’opportunità di poter eseguire missioni secondarie molto più frequentemente e liberamente rispetto a prima, anche se si limiteranno ad un “trovami quest’oggetto” o ad un “uccidi questo mostro”; ritornano anche le città da visitare con tanto di persone con cui parlare e negozi anzi, precisamente un negozio solo, aperto da una certa Chocolina, la quale si sposterà nel tempo alla ricerca di nuovi clienti con cui vendere la merce. Il gameplay in generale quindi è molto variegato e molto più diversificato e la missione che si erano prefissati gli sviluppatori è riuscita alla grande, difatti troveremo percorsi che richiederanno delle azioni tipiche del platform oppure l’esplorazione di dungeon, di casinò, momenti in cui dovremo risolvere anche degli enigmi e la possibilità di affrontare numerosi boss e sotto boss nascosti che ci premieranno con eventuali artefatti. Le note dolenti che possiamo segnalare sono una campagna principale tutto sommato abbastanza facile, dove la longevità si aggira intorno alle 20 ore tirata dritto senza alcuna missione, che in realtà mi sembrano un po’ pochine per un j-rpg, e un sistema di combattimento si migliorato, ma che praticamente darà troppo spazio all’ auto attack e l’intelligenza artificiale farà gran parte del lavoro per noi, salvo le battaglie con i boss che richiedono maggior impegno e tattica. Per quanto riguarda la grafica questa è rimasta molto bella da vedere e rappresenta un vero spettacolo per gli occhi, con vaste ambientazioni, scorci e panorami che lasciano sicuramente senza fiato; il sonoro riesce ad accompagnare con le sue musiche tutte le atmosfere del gioco, con dei motivetti e delle canzoni che difficilmente potrete scordare e un doppiaggio fatto in maniera egregia che risalta ancora di più le personalità dei due protagonisti.
Missione compiuta?
Gli sviluppatori sono riusciti nella difficile impresa di tentare di migliorare e limare tutti i difetti che erano stati riscontrati nel precedente episodio, portando nei negozi un ottimo gioco ma che nonostante tutto non è privo di difetti e che quindi non riesce ad essere un capolavoro. Questo Final Fantasy XIII è stato un grande esperimento complessivo che è riuscito a proporre idee nuove e accattivanti ma che sicuramente avrebbe potuto fare molto meglio da come siamo stati abituati da questa epica saga. Final Fantasy XIII-2 è un ottimo titolo da giocare assolutamente ma che può non piacere a tutti viste alcune somiglianze col precedente.
Posso dire a mio parere che tutto quello che c’era da migliorare è stato migliorato e tutto quello che c’era da esaltare è stato esaltato, salvo alcune incongruenze nella trama e alla facilità garantita soprattutto con il fatto che è possibile cambiare difficoltà quando lo si vuole.