Realmforge Studios torna sotto i riflettori con un'opera che, mescolando tower-defense ed RTS, promette di offrire un’esperienza di gran livello.
Nato nell’ormai lontano 2010, quello di Dungeons è un franchise che nel corso degli anni è riuscito a guadagnarsi una fetta di appassionati sempre più consistente. Dopo un primo capitolo che attingeva a piene mani dall’epopea di Dungeon Keeper, la creatura di Realmforge Studios è però fortunatamente riuscita a trovare una sua identità attraverso la realizzazione di un secondo capitolo tanto divertente quanto carico di carattere. Una perfetta struttura ludica unita ad idee indubbiamente vincenti permisero all’opera di splendere finalmente di luce propria, di fatto spianando la strada verso un terzo capitolo che, infine, si è concretizzato in Dungeons 3. Dopo averci passato sopra numerose ore, è quindi finalmente giunto il momento di dare un verdetto finale. Dungeons 3 è davvero il degno successore del suo fratello maggiore?
Narrativamente parlando, la premessa di Dungeons 3 è solo un pretesto per permetterci di giocare. Partendo esattamente da dove si era conclusa l’avventura del capitolo precedente, quello che ci ritroveremo davanti nei primi istanti di gioco è un Signore del Male che ha infine portato vittoriosamente le tenebre in ogni angolo del mondo conosciuto, godendosi il meritato riposo con lussuosi banchetti imbanditi di teste naniche e spiedini di unicorno. Eppure, la mancanza di nemici da sterminare e l’inesorabile scorrere del tempo portano con sé un temibile avversario, la noia. Il ciclico ripetersi delle routine giornaliere portano il Signore di ogni malvagità in uno stato d’acuta depressione, una sensazione d’inutilità perenne che però viene subito meno con la scoperta di un arcipelago sconosciuto e ricco di adorabili creature da salutare a fil di spada.
Preso dalla più totale eccitazione, cominciano quindi i preparativi, si viene a formare una potente flotta, si parte alla volta dell’oceano e, in pochi attimi, l’agguerrito esercito ai nostri ordini affonda miserevolmente. Una seconda armata viene così a formarsi, con navi ancor più possenti e resistenti pronte a salpare verso il nuovo mondo, ma neanche il tempo di lasciare la costa che ecco un altro imbarazzante disastro navale che ci tiene confinati nelle nostre terre. Il Signore del Male, non perdendosi d’animo, decide così di cambiare le carte in tavola utilizzando la sua magia per creare un’ombra, una copia di se stesso da inviare sull’apparentemente irraggiungibile arcipelago per cercare un ospite sufficientemente malvagio che possa servire degnamente il Male in tutte le sue forme.
Quella di Dungeons 3 non è, insomma, un’avventura dagl’inaspettati risvolti, carica di pathos epico e desiderosa d’immergervi in una narrativa intrigante o cinematografica, ma riesce comunque a fare più che degnamente il suo sporco lavoro. Immersa nella sua generale semplicità, gli eventi narrati nell’opera di Realmforge Studios si fanno seguire con grande piacere e, seppur senza mai stupire, mantengono intatto l’interesse del giocatore dall’inizio fino ai titoli di coda. Bastano pochi secondi in-game, però, per accorgersi di come il gioco stesso non si voglia far prendere troppo sul serio, preferendo piuttosto dar fondo con grande forza ad una preponderante verve comica che saprà farvi sbellicare dalle risate in numerose occasioni.
Quasi ogni singolo dialogo conterrà una qualche battuta o freddura, ogni evento che vi si parerà davanti sarà perfetto per sfondare la quarta parete e qualsivoglia occasione si rivelerà propizia per mettere piacevolmente in mostra citazioni a tutto l’universo videoludico, cinematografico e letterario che tanto amiamo. Tra violente scariche energetiche che vengono lanciate a suon di “Kamehameha” e personaggi dalla doppia personalità che sembrano la reincarnazione di Gollum, ne vedrete insomma di tutti i colori.
Ludicamente parlando, Dungeons 3 gode di una doppia anima che mescola sapientemente il genere dei tower-defense con quello degli strategici in tempo reale. Ogni qualvolta che daremo il via ad una missione, verremo infatti catapultati all’interno di un dungeon sotterraneo che sarà nostro compito trasformare nel perfetto covo del male. Nascosti nel sottosuolo, passeremo i nostri primi minuti a scavare intricate gallerie nella roccia andando a creare corridoi e stanze di vario tipo, ognuna necessaria per soddisfare una certa esigenza. Dai dormitori grazie ai quali ottenere nuove immonde creature da guidare in battaglia, fino poi ad arrivare ad allevamenti di tacchini che ci forniranno il prezioso cibo con cui rifocillare le nostre truppe, le possibilità date in mano al giocatore saranno molteplici, permettendogli di realizzare la fortezza dei propri sogni.
Come ogni buon tower-difense che si rispetti, però, sarà nostro compito sventare anche le numerose cariche avversarie che si presenteranno ad intervalli regolari, con nemici che ci verranno incontro con il compito ultimo di distruggere il Cristallo del Male, luogo da cui ogni creatura ai nostri ordini attinge potere. Per evitare quindi una repentina sconfitta, sarà nostro compito costruire tutta una serie di utili trappole da sistemare lungo il percorso che il nemico dovrà percorrere per giungere a noi, lasciando infine che i pochi sopravvissuti rimasti vengano massacrati dalle nostre fedeli orde orchesche.
Come già detto poco sopra, Dungeons 3 offre però anche un’interessante comparto ludico aggiuntivo in pieno stile RTS che punta a diversificare l’esperienza offerta. Una volta che avremo una base sufficientemente difesa ed un esercito soddisfacente, potremo far emergere le nostre forze dalle oscurità dell’entroterra per mandarle a combattere il pericoloso nemico. In tali frangenti di gioco, avremo modo di controllare direttamente tutte le creature ai nostri ordini per inviarle a distruggere piccoli accampamenti ed uccidere eserciti ben assortiti, con interessanti variazioni alla formula che di tanto in tanto si presenteranno per aggiungere un pizzico di pepe per variegare il tutto al fine di evitare il pericoloso rischio di monotonia che spesso permea molte di queste opere.
Inoltre, ogni creatura possiederà degli specifici valori di attacco e difesa, oltre ad abilità uniche estremamente utili in determinate situazioni che andranno a migliorarsi e ad espandersi man mano che si aumenterà di livello. In tal senso, dispiace solo che l’intelligenza artificiale alleata e avversaria sia tutt’altro che memorabile, con i propri compagni in particolar modo che, nel caso in cui non ricevessero ordini diretti da voi, potrebbero rimanersene immobili a farsi bersagliare dai colpi nemici. La sfida offerta da Dungeons 3 non è mai proibitiva ed anzi, fin dall’inizio si nota un certo livello di accessibilità capace di mettere a proprio agio sia il fan più accanito che l’ultimo giocatore della domenica appena affacciatosi al genere.
La complessità che potrebbe spaventare qualcuno, soprattutto nelle prime fasi di gioco in cui si entra in contatto con tutte le possibilità offerte dall’opera, viene in parte mitigata dalla presenza di un buon tutorial capace di spiegare con chiarezza le meccaniche di base necessarie per padroneggiare il gioco. Il risultato finale è un riuscito mix di meccaniche perfettamente implementate e differenziate capaci di far divertire per ore ed ore senza che s’intraveda mai un momento di stanchezza o d’incertezza. Se a tutto questo aggiungiamo poi la presenza di una modalità multiplayer e la possibilità di affrontare degli scenari che vengono generati in maniera procedurale, diventa facile capire che di ore appassionanti in compagnia di Dungeons 3 ne passerete parecchie.
Tecnicamente parlando, Dungeons 3 sfoggia un lavoro decisamente pregevole. L’intera produzione si fa forza di un look fumettoso che mette in mostra personaggi, edifici ed ambientazioni sempre piacevoli alla vista. Di buona qualità si sono rivelate essere anche le animazioni di tutti gli esseri che popolano il mondo di gioco, con piacevoli giochi di luci ed ombre che, uniti ad un sistema d’illuminazione ben realizzato, contribuiscono a portare sullo schermo un universo decisamente appagante alla vista. Particolarmente ben riuscito si è poi rivelato essere l’effetto di transizione tra mondo fatato e mondo demoniaco.
L’universo di gioco, infatti, sarà inizialmente caratterizzato da colori vivi, cinguettii in ogni dove e boschi rigogliosi che si estenderanno ovunque, la perfetta trasposizione di un mondo incantato che marcirà man mano che le nostre forze si espanderanno. Muovendosi sulla mappa, sarà infatti possibile notare come tutto ciò che ci circonda perderà velocemente di colore e appassirà progressivamente, acquisendo così l’aspetto decadente che meglio si conforma ad un Signore del Male della nostra caratura. In termini puramente ludici, parliamo di un qualcosa che non ha realmente alcuna utilità, ma al contempo tale peculiarità trasmette un guizzo stilistico all’intera produzione decisamente apprezzabile.
In tal senso, dispiace solo per la presenza di qualche piccolo bug o glitch capace d’infastidire, seppur non si siano mai presentate problematiche tali da costringere a ricaricare la partita dall’ultimo checkpoint. Di ottimo livello si è poi rivelato essere il doppiaggio italiano, con voci credibili e carismatiche che accompagnano egregiamente ogni scena che vi si presenterà innanzi, il tutto accompagnato da una soundtrack composta da tracce piacevoli, seppur nessuna di queste riuscirà mai a rimanere impressa nella vostra memoria.