Sviluppato dai ragazzi di Gameloft e pubblicato da Ubisoft, Dungeon Hunter: Alliance fà parte della line up di lancio di PlayStation Vita e rappresenta il primo titolo del genere rpg – hack ‘n’ slash che è possibile giocare sulla nuova handheld Sony. Vediamo insieme le caratteristiche di questa nuova versione portatile.
Sì perché prima di essere pubblicato per Vita, Dungeon Hunter: Alliance è già stato proposto da Gameloft su PlayStation 3 e sistemi IOS, con buoni riscontri da parte di critica e utenza. La possibilità di avere a disposizione una consolle portatile di nuova generazione dev’essere quindi risultata un’occasione imperdibile per proporre questo titolo in una versione aggiornata e adattata al nuovo hardware. Come si è comportato questo gioco nella nostra prova approfondita? Scopritelo con noi.
Il nostro Paladino è risorto!
La storia che fà da sfondo al gioco parla del pacifico regno di Gothicus, dove uomini e fate convivevano armoniosamente sotto la guida del loro re. Proprio il giorno delle nozze di quest’ultimo con la sua amata sposa, la futura regina muore improvvisamente a causa di una letale malattia sconosciuta. Ma il re non accetta l’accaduto e si getta anima e corpo nello studio forsennato della magia nera, della necromanzia e dell’occulto nel disperato tentativo di riportare in vita la sua amata. Dopo diversi tentativi, un giorno finalmente ci riesce, ma la donna non è la stessa: posseduta da uno spirito maligno la regina non riconosce il suo re e, anzi, lo uccide con un pugnale nel petto e prende il controllo del regno, governandolo in modo tirannico con soprusi e terrorizzando il popolo.
Diversi anni dopo quel malaugurato giorno, con il regno ormai completamente soggiogato dalla perfida regina e caduto in rovina, una fata di nome Celeste decide di infrangere le più severe regole magiche che regolano la vita fra uomini e fate, per usare i propri poteri per riportare in vita il defunto re, probabilmente l’unico in grado di poter fermare l’orrore e la tirannia che percuote il regno.
Hack ‘n’ Slash puro
Questo l’incipit della campagna singolo giocatore di Dungeon Hunter: Alliance, che rappresenta la trama che lega le varie missioni che troveremo ad attenderci in questo gioco di ruolo fantasy tutto incentrato sull’azione. Massimo rappresentante di questo genere di gioco è senza ombra di dubbio la serie Diablo, che negli anni ha avuto diversi tentativi di imitazione e il cui 3° capitolo, già annunciato, è in via di sviluppo presso gli studi di Blizzard e già attesissimo da milioni di fan in tutto il mondo.Gameloft si è ispirata parecchio a questa serie, proponendo un gioco dall’anima tipicamente hack ‘n slash, un gdr, cioè, dove molta enfasi viene data ai combattimenti, siano essi all’arma bianca o tramite l’utilizzo di magie.
Ad inizio gioco, infatti, saremo chiamati a scegliere il nome e la classe del nostro eroe, potendo scegliere tra le 3 tipiche del genere: guerriero, mago e ladro. Il primo punta tutto sulla forza, sferrando potenti attacchi corpo a copro. Il mago ha come principale caratteristica l’energia, che convoglia in distruttive magie elementali dalla lunga distanza. Il ladro, per finire, basa i suoi combattimenti sulla destrezza, muovendosi velocemente e usando archi per attacchi a lungo raggio e pugnali per quelli ravvicinati. La scelta della classe, quindi, influenza notevolmente lo stile di gioco, cambiando l’approccio al gameplay e le abilità sbloccabili per ciascun personaggio. Questo aumenta la longevità globale del titolo in quanto ripercorrere le stesse lande con un personaggio diverso, grazie anche alle infinite possibilità offerte dall’equipaggiamento e dalle abilità e caratteristiche, rende effettivamente diverso il procedere nell’avventura, e il titolo fortunatamente incoraggia in tal senso la sperimentazione e la rigiocabilità.
Una fata per amico
All’inizio della storia quindi ci ritroveremo nelle catacombe appena risvegliati dal sarcofago reale dalla fata, la quale ci accompagnerà per tutto il resto dell’avventura. Il suo aiuto infatti sarà estremamente utile poiché potremo usare il potere elementale cui appartiene per cavarci dagli impicci contro i mostri più coriacei o contro folte schiere di nemici. Nel corso del gioco scopriremo infatti che vi sono altre fate imprigionate che, una volta liberate, potremo scambiare per averle al nostro fianco, ognuna con un potere elementale diverso. Ci seguiranno automaticamente ovunque andremo, oppure potremo dirigerle, sempre entro i limiti della visuale, usando l’analogico destro o il touchpad posteriore. Il suo potere invece si scatenerà toccando 2 volte consecutive lo schermo touch della consolle e creando, nel caso di Celeste, un potente fulmine che si abbatterà sui nemici nei dintorni, provocando ingenti danni. Questo potere si ricaricherà in 60 secondi, limitandone quindi l’uso.
Parlando di controlli, il gioco ci aiuterà con una serie di indicazioni soprattutto all’inizio, per farci prendere confidenza con i comandi. Per muoverci useremo l’analogico sinistro mentre per attaccare si userà il tasto X. Gli altri 3 tasti (triangolo, cerchio e quadrato) saranno assegnati alle abilità che sbloccheremo nel passaggio di livello dovuto ai punti esperienza che accumuleremo uccidendo creature e personaggi ostili, come ogni buon gioco di ruolo che si rispetti. Abilità specifiche per ognuna delle 3 classi di personaggio che permetteranno di eseguire, spendendo una certa quantità di mana, colpi potenziati o ad area, oppure di ricevere punti esperienza maggiorati o difese automatiche e altre ancora.
Con il grilletto sinistro “L” potremo usare una pozione che serve a ripristinare punti vita e punti mana contemporaneamente, riportandoli al 100%. Il grilletto destro “R” invece servirà per interagire con lo scenario, sia che si tratti di personaggi con cui parlare per ricevere o terminare quest o per commerciare oggetti, sia che si tratti di leggere diversi libri che spiegano come si è evoluta la storia di Ghoticus e dei suoi abitanti, oppure ancora per usare leve che sbloccano ingranaggi che liberano passaggi in precedenza chiusi o per frugare fra barili, casse o altri oggetti che celano al loro interno monete o utili pezzi di armatura.
Al menù del personaggio è possibile accedervi tramite il tasto “Select” o cliccando sul touch screen l’icona del nostro personaggio. Da qui si visualizzeranno in successione: la pagina delle caratteristiche fisiche (Forza, Destrezza, Energia e Resistenza) che è possibile aumentare spendendo i 2 punti che ci verranno assegnati ad ogni passaggio di livello; la pagina dell’inventario con cui poter scegliere quali armi, scudi, elmi, corazze, guanti, stivali, cinture ed anelli far indossare al nostro paladino; la pagina delle abilità che potremo sbloccare o aumentare spendendo 1 punto per ogni nuovo livello; il diario delle missioni in cui sono elencate quelle attive e quelle terminate; e per finire la pagina di selezione della fata che ci accompagnerà nella storia.
Il tasto “Start”, infine, metterà in pausa l’azione per mostrare il menù di gioco e poter così cambiare le opzioni o tornare al menù principale. La difesa tramite scudo e la schivata vengono gestite automaticamente dal gioco, facendo un calcolo sulle probabilità di parata date dallo scudo, dalle caratteristiche del giocatore, dalle stesse del nemico, dal tempismo dei movimenti, l’arma impugnata, etc.
Anche il sensore di movimento è stato sfruttato: infatti ci verrà chiesto di scuotere la console quando verremo colpiti da un attacco stordente o da una magia paralizzante, per far riprendere più velocemente i sensi al nostro alter-ego e continuare quindi a battagliare.
Lo schermo touch viene anche impiegato per zoomare la telecamera, che come si vede dalle immagini, imposta una visione isometrica. Toccando con due dita lo schermo ed allontanandole o avvicinandole, aumenteremo o diminuiremo lo zoom. Mentre con la telecamera lontana sarà più facile accorgersi prima dei nemici in arrivo, con la visuale ravvicinata potremo goderci meglio i dettagli della grafica, come ad esempio uno sciame di mosche che gira attorno ad una lanterna. Inoltre si può toccare l’icona della mini-mappa per visualizzarne una versione a schermo intero; mappa che mostra solamente le zone già visitate e che contiene icone che rappresentano mercanti, personaggi con cui parlare, obiettivi di missione e poco altro.
Ma a vedersi com’è?
Tecnicamente parlando Dungeon Hunter: Alliance non fa certamente gridare al miracolo, ma si difende abbastanza bene. Gli scenari sono molteplici e ben diversificati, ma al loro interno soffrono di elementi che vengono ripetuti donando un senso di già visto dopo poco tempo. Inoltre, il numero di poligoni non elevatissimo e una certa povertà di oggetti e dettagli, rendono i vari dungeon, strade, boschi etc. leggermente spogli e sottotono. Una menzione, negativa, la meritano le superfici d’acqua, veramente brutte a vedersi. Fortunatamente gli sviluppatori devono esserne a conoscenza perché saranno sporadiche le volte che ne vedrete qualcuna. Pollice giù.
Il personaggio che guideremo, invece, è ben realizzato, così come la maggioranza dei mostri e npc. Ogni oggetto dell’inventario che indosseremo verrà visualizzato sul modello 3d, le textures sono buone come anche le animazioni. Altra nota positiva è costituita dai buoni effetti luce di magie e di parti di scenario, come la luce che filtra attraverso rami o rocce e che fa trasparire il pulviscolo fra i raggi. Insomma graficamente il titolo gode di alti e bassi.
Il sonoro fa il suo dovere proponendo tracce orecchiabili che tentano di aggiungere epicità alla scena tramite l’uso di organi e cori, ma nulla che rimanga impresso nella mente del giocatore una volta usciti dal gioco. Anche gli effetti sonori sono nel complesso buoni ed azzeccati.
Giochiamo da soli o in compagnia
Tornando alla domanda iniziale: come si comporta questo Dungeon Hunter: Alliance?
Sicuramente dalla nostra prova ne esce a testa alta. Sono molti gli elementi che fanno pendere l’ago della bilancia verso un responso positivo. La campagna singolo giocatore è longeva e come gioco di ruolo fantasy contiene tutti gli elementi tipici dello stilema, cosi che un amante del genere possa trovare tutto quello che cerca. Le classi, le tipologie di mostri, la gran quantità di oggetti rinvenibili e indossabili, quest primarie e secondarie, magie ed abilità sbloccabili, punti esperienza e passaggi di livello; non manca proprio nulla. Gli scontri sono appaganti, anche se a volte confusionari e alla lunga ripetitivi. L’esperienza è in parte rovinata dalla scialba trama di sottofondo che non rappresenta altro che un mero pretesto per le scorribande e che non tiene viva l’attenzione del giocatore sulla missione incoraggiandolo a scoprire il dipanarsi della vicenda.
In multyplayer il gioco ne guadagna in divertimento, offrendo la possibilità di giocare con altri tre amici collegati in Wi-Fi o tramite internet con la modalità Ad-Hoc. Il supporto della chat vocale di PS Vita durante il gioco aiuta a godere appieno di questa modalità, così come alcune abilità che servono d’aiuto non solo al singolo giocatore, ma a tutto il gruppo.
Dungeon Hunter: Alliance è un hack ‘n’ slash puro nonché un fantasy completo. Sicuramente è consigliato a tutti i fan del genere, ma anche altri giocatori dovrebbero provarlo per vedere se si sentono rapiti dal gameplay che offre. In multyplayer guadagna anche qualche punto di divertimento extra. Purtroppo non rappresenta l’eccellenza assoluta, causa di alcune pecche grafiche, ma soprattutto per la blanda storia e per la povertà dei livelli. Inoltre, se ci si ferma a pensare che su PS 3 lo stesso gioco costa circa 1 terzo e che su cellulari si trova a pochi euro, viene da chiedersi come mai su PS Vita si debba pagare tanto di più . Ma a parte questo rimane comunque un buon titolo, longevo e che merita sicuramente una prova per poter fare un pensierino sull’acquisto.