I Nevichinghi hanno le ore contante, la famiglia Kong è sulle loro tracce
Il 2D sta a Donkey Kong, proprio come la nutella sta sulle crepes, su questo c’è veramente poco da discutere. Nonostante l’innovazione apportata dal fantastico capitolo tridimensionale apparso su Nintendo 64 nel 1999, le due dimensioni si sono dimostrate finora la scelta migliore per questo brand, pensato soprattutto per offrire una vera sfida agli amanti del genere. Questo, Nintendo lo sa bene e anche Retro Studios sembra condividere, avendo già dimostrato con Donkey Kong Country: Returns su Wii di poter offrire ai fans un videogioco con la V maiuscola.
Ed è così che, a distanza di 4 anni circa, il team Texano riprende da dove aveva lasciato e propone per Wii U il nuovo Donkey Kong Country: Tropical Freeze, un sequel che segue fedelmente le orme del predecessore.
Benchè le differenze principali fra i due titoli si possano riscontrare nella veste grafica in HD, è il concetto stesso di cooperazione fra personaggi che viene in parte stravolto. Scopriamo ora insieme cosa ci viene proposto con questo nuovo titolo, il primo di Retro Studios sulla nuova console.
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I rischi intrapresi con questa produzione sembrano piuttosto bassi, soprattutto per il buon successo ottenuto dal predecessore. Le solide basi su cui poggia il nuovo Donkey Kong hanno fatto da apripista ad alcune nuove meccaniche di gioco, ma nonostante tutto, il suo carattere è rimasto totalmente immutato e perfettamente compatibile con i vecchi capitoli apparsi su Super Nintendo.
La trama di gioco è tanto semplice, quanto efficace. La minaccia questa volta arriva dai Nevichinghi che hanno congelato l’isola di Donkey Kong e invaso quelle vicine, sottomettendo la natura ai propri piedi per farne il nuovo regno. Non hanno però messo in conto l’agguerrita famiglia di scimmioni composta – in questa occasione – da Donkey, Diddy, Dixie e Cranky Kong… quattro tipi che certamente non se le mandano a dire. Parte così l’avventura, lungo le sei isole che compongono questo capitolo, composte ognuna da almeno 7 livelli, escludendo i livelli bonus da scovare. Questi, ricolmi di insidie e nemici, richiederanno una particolare bravura per essere affrontati e portati a termine, proponendosi come una vera e propria sfida ai videogiocatori più accaniti ed esigenti. Scordatevi i semplici livelli visti in altri giochi del genere, perchè in Donkey Kong Country: Tropical Freeze i ritmi saranno sempre al massimo, fin dal primo stage. Non esistono livelli brevi e semplici, così come non esistono facilitazioni per la raccolta di oggetti; tanto per capirci, non ci sarà un attimo di respiro per arrivare alla fine del gioco e soprattutto, non sarà un titolo semplice e sbrigativo da completare per il suo 100%.
Tenetevi quindi pronti a tutto, correndo in ogni direzione, facendovi sparare fuori dai barili oppure a scappare da un pericoloso tifone a cavalcioni di Rambi il Rinoceronte, per poi finire all’interno di un carrello da miniera, un rozzo motoscafo, oppure all’interno di un razzo dalla dubbia stabilità… tutto nel disperato tentativo di raggiungere il Boss finale e fargli pagare le sue poco amabili gesta.
Passando dalla giungla verdeggiante, al freddo polare, la nostra missione si farà via via, più complessa e ricca di sfide. Pur trattandosi di un nuovo capitolo di un brand ampiamente giocato e conosciuto, non sono del tutto trascurabili le differenze rispetto al passato. Fra le nuove caratteristiche sembra esser stata presa in forte considerazione la simbiosi fra Donkey Kong e il suo compagno di turno, dotato di caratteristiche assai differenti dal nostro protagonista. Donkey ha mantenuto inalterata la possibilità di sfruttare la sua possanza fisica contro i nemici, minata però da una scarsa agilità. A queste si aggiunge la capacità di agganciarsi alle liane e ai ciuffi d’erba, contrariamente al partner di turno. In compenso, questi sapranno eseguire salti maggiormente alti come Dixie, eseguire brevi voli come Diddy, oppure saltare sopra a dei pavimenti pericolosi come Cranky; azioni che mutano fortemente quando si affronteranno i livelli acquatici, dove queste caratteristiche muteranno nuovamente e si presteranno più o meno utili nelle diverse occasioni. Si, perchè in questo nuovo titolo le fasi acquatiche si propongono come la vera novità, portando ulteriori varianti al gameplay. Per combinare le proprie forze e sfruttare le caratteristiche in simbiosi con il proprio partner, Donkey Kong potrà far salire sulle proprie spalle uno dei suoi famigliari, facilitando alcune sezioni del percorso che stiamo affrontando o più semplicemente, per raggiungere luoghi altrimenti inaccessibili, proprio come da tradizione. Se non fosse chiaro, i componenti della famiglia Kong non saranno sempre determinanti per completare i livelli, ma saranno sicuramente utili per recuperare tutti gli Items come le lettere K – O – N G, i pezzi di puzzle, monete e banane, ma anche per accedere ai livelli segreti sparsi nelle mappe. Ancor più importante è il supporto che ci darà Funky Kong con il suo negozio di oggetti in vendita, dove il recupero delle monete sarà fondamentale per acquistare vite, collezionabili e altri items piuttosto utili. Questi piccoli esempi, fanno da sfondo ad una scelta ben oculata da parte del giocatore, che in alcuni casi si troverà a poter scegliere quale Kong “liberare dal barile”. Su questo aspetto ci sarebbe molto da dire, come ad esempio l’importanza di avere un partner anche solo per ottenere due cuori vitali in più per combattere un Boss, ma l’aspetto strategico spetterà solo a voi deciderlo… anche perchè varrebbe la pena scegliere Crankie Kong solo per vederlo lanciare la propria dentiera contro i nemici.
Lungo il nostro percorso ci accompagnerà l’importante dettaglio grafico offerto dalla risoluzione HD, arricchito da un mondo vivo e animato con cui interagire di tanto in tanto, nonché dalle carismatiche azioni dei nostri eroi. Il Pelo dei Kong è molto convincente, le textures in molti casi sono ben definite e malgrado non si tratti di una produzione prepotentemente spinta al realismo grafico, offre delle ambientazioni mozzafiato. Gli effetti sonori e le canzoni tambureggianti non sono assolutamente lasciate al caso, ma spesso pensate per aiutare a prendere il giusto tempo nei salti o nelle sequenze a bordo dei carrelli, dove i riflessi la faranno da padrone. Il GamePad si presta perfettamente al controllo dei nostri personaggi, permettendoci di scegliere se utilizzare lo stick analogico o la più consona croce direzionale, abbinata all’utilizzo del tasto per il salto, allo scuotimento del terreno e alla corsa. Restando concentrati sul controller di Wii U, va assolutamente fatta notare l’inutilità dei sensori di movimento e del Touch Screen, quest’ultimo attivabile solo come sostituto dello schermo principale con la modalità Off-TV.
Features e giocabilità essenziali e immediate, proprio come Nintendo insegna, ma è importante non accostare mai questi aggettivi all’ipotetica semplicità del titolo, perchè sarebbe un grave errore.
Donkey Kong Country: Tropical Freeze è uno dei platform più difficili che la storia conosca, se pur leggermente semplificato rispetto al passato.
Attenzione, riflessi e buona memoria si trovano alla base dei consigli per giocarlo, perchè non saranno poche le sezioni in cui le vite andranno clamorosamente perse in una manciata di minuti. Dimenticatevi life-up in grande quantità come in uno dei qualsiasi giochi di Mario, scordatevi di farvi aiutare da un amico nella modalità multiplayer per superare con facilità gli ostacoli, perchè questo è un videogioco caldamente consigliato solo agli esperti del platform. Le vite scarseggiano e se pur non esista un tempo limite per superare gli stage, ci penseranno gli eventi, i salti millimetrici, gli ostacoli, i nemici e i lunghi scontri con i Boss a mettervi alla prova e farvi saltare i nervi, soprattutto quando mancherà un solo passo verso il successo.
Tornando a quanto accennato sul multiplayer, questo è per un massimo di due giocatori in contemporanea, basato interamente sulla cooperazione e non sulla competizione. Ogni piccolo errore metterà in gioco anche la vita del proprio compagno. Ogni qual volta farete un passo in più, rischierete di far perdere una vita ad entrambe, semplicemente perchè queste sono condivise. Anche in questa modalità c’è molta strategia e sarà richiesta parecchia affinità fra i giocatori, una dote importante se non si vogliono ottenere risultati più scadenti nel recupero di oggetti e collezionabili. In questa modalità si potrà giocare con il controller preferito dall’utente e con la configurazione che si preferisce.
Infine, come da tradizione e per seguire la scia iniziata con Wii U, sarà presente la condivisione dei propri risultati con Miiverse al termine dei livelli, classifiche dei migliori giocatori e terminando la prima volta il gioco, si sbloccherà la modalità difficile, dove non saranno presenti partners e sarà disponibile un solo cuore energetico.
Con tutta probabilità, ci si sarebbe aspettato un brand più complesso per l'esordio di Retro Studio su Wii U. Che si tratti di Metroid o Donkey Kong, un platform bidimensionale dopo New Super Mario Bros. U, Luigi U ed i vari Indie Games, non è stata forse la scelta più saggia per il momento che sta vivendo la console. Lanciato questo pensiero del tutto personale, è indubbia la qualità di Donkey Kong Country: Tropical Freeze, un titolo tecnicamente ineccepibile, se non per alcun textures scarsamente definite. L'interazione con gli stage è minima, se pur idonea alla tipologia di gioco, condita da una giocabilità veramente perfetta e una buona longevità. Il problema del titolo firmato Retro Studios rimane comunque l'enorme somiglianza con il predecessore per Wii, dove seppur ci siano state importanti modifiche nell'interazione dei personaggi e l'ottima variante per le sezioni acquatiche, il senso di déjà-vu è sempre presente e poco stimolante per i "matusalemme" della serie. Anche il multiplayer è forse stato spinto in un senso fin troppo marginale, tanto da essere quasi sconsigliato per non rischiare di perdere troppo velocemente delle vite utili a completare livelli ed abbattere i Boss, a meno che non si è perfettamente sincronizzati nelle azioni.
Detto questo, Donkey Kong Country: Tropical Freeze è ancora uno di quei giochi validi, da possedere nella propria collezione ludica, ma non una di quelle perle indimenticabili, capaci di rovesciare le sorti di una console. Ed è proprio per questo che potrete aggiungere tranquillamente un punto alla valutazione globale del titolo, purtroppo minato dall'eccessiva somiglianza al gioco già giocato su Wii e nella riedizione su Nintendo 3DS, di cui potrete leggerne la nostra recensione a questo indirizzo.