Quando il fantasy, l'apocalittico e l'epico si mescolano assieme. Quando è Diablo III.
Meglio Diablo, che mai!
Anno 2000. Blizzard pubblica per PC e MAC un certo Diablo II. Il successo è immediato, più di un milione di copie nel giro di due settimane dal lancio. Sono vari i premi conquistati dal titolo, dal miglior gioco dell’anno al miglior RPG per computer… giusto per citarne alcuni.
Fatto vuole che i fan della serie bramavano un altro episodio, un terzo capitolo. Nel corso degli anni sono arrivate molte versioni, rivisitazioni e quanto altro di quel Diablo II, ma nulla che potesse paragonarsi un capitolo principale. Il 28 giugno 2008 viene annunciato Diablo III da Blizzard, ma non bisogna cantar vittoria troppo presto. Il gioco infatti uscirà solo quattro anni dopo il suo annuncio, precisamente allo scoccare della mezzanotte del 15 maggio 2012, esclusivamente per PC. Un anno dopo, il 3 settembre 2013, ecco arrivare la versione del titolo per console. Tredici anni dopo l’uscita del secondo episodio, eccoci finalmente a parlarvi di Diablo III per PlayStation 3 ed Xbox 360.
Benvenuti all’inferno!
Diablo III è ambientato nell’universo di Sanctuarium, venti anni dopo le vicende del suo predecessore. Iniziamo il gioco. Parte un video in computer grafica, possiamo immergerci in questo fantastico, oscuro mondo. Ci troviamo in compagnia del vecchio Deckard Cain e di sua nipote Leah nella cattedrale di Tristram. Cain è intento a studiare antichi scritti che narrano una profezia ancor più antica e oscura. Nel mentre però, una stella cadente cade proprio sulla cattedrale in questione, l’impatto crea una voragine nella quale il vecchio sprofonda. Leah invece riesce a sfuggire. Un eroe ha seguito con lo sguardo la scia della stella ed è pronto a scoprirne il luogo della caduta e fare chiarezza. Arrivato nelle vicinanze della città scopre che l’avvenimento ha portato alla ribalta orde di non morti. Il tutto è palesemente collegato e nulla può impedire all’eroe di turno di immischiarsi in questa oscura vicenda, e perché no, di intervenire e riportare il tutto allo stato quo precedente.
Diablo III ci offre una trama che seppur non ricca di colpi di scena, riesce a tenere alto l’interesse del giocatore. Gli elementi principali e meglio riusciti sono da attribuirsi ai toni apocalittici ed epici che si respirano nella narrazione, dagli splenditi filmati in computer grafica che intervallano i vari atti del gioco, ai dialoghi ingame. Tutto trasuda di epicità. Il cast di personaggi è inoltre ben caratterizzato, partendo dal protagonista per arrivare ai membri secondari del party: troviamo il mago, il templare, o ancora un ladro dal passato misterioso e così via. C’è spazio per tutto e per tutti. La caratterizzazione inoltre è messa in risalto dai dialoghi che possiamo avere con gli NPC nei vari momenti di tranquillità, tra una missione e l’altra, che ci racconteranno man mano le vicende del loro passato, le loro opinioni ed i loro segreti. Uno degli aspetti più interessanti legato al setting e alla narrazione stessa, è la presenza di diari sparsi nel mondo di gioco e che toccherà a noi scovare. Una volta trovati partirà una voce narrante, autore dello scritto, che si legherà perfettamente agli avvenimenti, ai luoghi ed alle atmosfere di quel determinato frangente. Splendidamente scritti, ancor meglio narrati, questi diari arricchiscono non poco i temi ed i toni di Diablo III. Non sarà facile scovarli tutti, ma vi invitiamo a provarci… talvolta la fatica viene ricompensata.
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Come molti di voi sapranno, Diablo III è un hack and slash. Si tratta di una tipologia di gioco prettamente da Computer Gaming. Una delle sfide di Blizzard era appunto adattare il gioco al pad. La missione è riuscita egregiamente. Il sistema di gioco, seppur non paragonabile alla controparte PC, svolge a dovere il suo ruolo, mettendo subito a suo agio il giocatore. I vari tasti sono assegnati con criterio e non farete fatica ad adattarvi alla piantina comandi, che seppur atipica per un console gamer, è davvero molto intuitiva. Le varie abilità sono assegnate ad un particolare pulsante del pad, mentre la levetta destra serve per rotolare e dunque schivare i colpi. I menù son ben congegnati e facili da utilizzare anche grazie al sistema “a zodiaco” imposto per la selezione della abilità e dell’equipaggiamento. Il titolo offre inoltre vari stili di gioco, in base alla classe scelta nell’editor pre-partita, ben cinque: il Barbaro, lo Sciamano, il Mago, il Monaco e il Cacciatore di Demoni. Ma andiamo per ordine ed analizziamo singolarmente le varie classi:
La descrizione delle classi porta da se uno stile di gioco quanto mai variegato, ed ogni player riuscirà a trovare riscontro con le proprie preferenze. Durante il corso del gioco potremo aumentare di livello, questo comporterà l’acquisizione di nuove abilità, ognuna assegnata ad un tasto, tutte potenziabili con i livelli d’esperienza successivi. Inoltre avremo la possibilità di sbloccare fino a tre slot dedicati alle abilità passive, ovvero abilità che restano attive permanentemente finchè assegnata. Ovviamente ogni classe disporrà di un proprio parco abilità, questo rende ancora più vario e altamente rigiocabile il titolo made in Blizzard. Una delle caratteristiche portanti del gameplay, è la possibilità di equipaggiare oggetti di ogni genere. Dalle armi agli anelli, passando per copricapi, fino ad arrivare ai gambali e così via. Gli oggetto potranno essere comuni, rari, molto rari o ancora leggendari. Disporranno anch’essi di caratteristiche uniche come un aumento della vitalità o della forza. Chiaramente gli oggetti più rari, ma anche i punti potenti, andranno scovati esplorando ogni angolo del mondo di gioco. Questo richiederà tempo, e anche bravura poiché vi ritroverete in imboscate o a fronteggiare mob speciali che vi daranno non poco filo da torcere. Inoltre ogni livello di gioco proporrà armi nuove e più potenti all’aumentare della difficoltà scelta (Normale, Nightmare ecc…). Oltre ai classici livelli di difficoltà, avremo ulteriori otto “gradi” che vanno da Facile a Mastero V. Chiaramente scegliere di giocare a difficoltà maggiori non vorrà dire ricevere solo ricompense più laute, ma dover fronteggiare nemici più agguerriti, numerosi e infidi del livello precedente. Alle difficoltà più alte sarà davvero un “incubo”. Il gioco permette inoltre la cooperativa sia online che in locale fino a quattro persone. Probabilmente si tratta di una delle opzioni più divertenti ma che porta con se anche un numero di problemi abbastanza fastidioso. Innanzitutto online vi è la possibilità di abbandonare la partita in qualsiasi momento, ne viene dunque che non sempre avremo a che fare con giocatori corretti, e vedremo più volte un membro del nostro parti “quittare” la partita nei momenti più difficili. La cooperativa inoltre prevede un sistema di teletrasporto qualora uno dei player si allontanasse troppo dagli altri. Fosse fatto bene, sarebbe anche apprezzato. Invece no. Casualità e imprevedibilità sono le parole chiave da attribuire a questa mancata e interessante feature. Anche la longevità del titolo si assesta su ottimi livelli. La campagna in singolo durerà almeno 20 ore, svariate di più qualora decideste di esplorare per bene i vari livelli di gioco. La presenza inoltre di difficoltà sempre maggiori, di classi ben delineate e differenti tra loro e di una cooperativa a quattro giocatori, renderanno il titolo oltremodo rigiocabile, e comunque sempre fresco.
Passiamo ora ad analizzare il comparto tecnico del titolo. Diablo III arriva in un momento ove le console hanno dato quello che dovevano ed i PC non arrestano la loro corsa evolutiva. Ergo, la versione per console non può paragonarsi alla qualità avuta su PC, specie per quanto concerne la pulizia dell’immagine. Nonostante questo il gioco ci propone scenari ben realizzati, con effetti particellari apprezzabili e con una qualità delle texture sopra la media. Anche le animazioni, tranne in alcune cut-scene in-engine, fanno il loro lavoro, così come la fisica negli impatti. Di pregiata fattura è il level design. Gli scenari e le ambientazioni sono curate nei dettagli, varie ed evocative. Troviamo particolarmente azzeccati i livelli proposti, che immergeranno il giocatore negli avvenimenti in corso più che mai. Un plauso dunque agli artisti di Blizzard che hanno saputo rendere un mondo oscuro, apocalittico e fantastico come quello di Sanctuarium, “reale e spattacolare” al punto giusto. I filmati in computer grafica tra un atto e l’altro sono encomiabili, al pari di quelli visti in grande produzioni nipponiche come Final Fantasty, maestri in questo settore. Le uniche pecche da attribuire al comparto tecnico del titolo, sono un frame rate che non riesce a reggere adeguatamente le fasi più concitate, un leggero popup dei nemici in alcuni frangenti, abbastanza rari comunque, e come già anticipato precedentemente, cut-scene in-engine non sempre curate a dovere. Si tratta comunque di problemi limitati e che non minano l’esperienza di gioco stessa, ergo non hanno un peso importante sul piatto della bilancia.
- Setting di gioco studiato nei minimi dettagli
- Level design da apprezzare
- Cinque classi, tutte ben delineate
- Cooperativa locale...
- Qualche sporadico calo di frame rate
- ...che però poteva essere gestita meglio
Diablo III è un titolo che va giocato, fosse esso per PC o per console. Si tratta di un prodotto di ottima fattura, che seppur appartenente ad un genere più di nicchia, riesce comunque a rapire il giocatore. Una campagna curata a dovere, soprattutto grazie ad un setting profondo e studiato, una cooperativa che nonostante i suoi difetti riesce a divertire, fanno di Diablo III un gioco davvero interessante e comunque assai longevo. I pochi bug e difetti presenti non pesano sull'esperienza di gioco, e quando arriverete ai “titoli di coda” capirete di aver giocato a qualcosa di davvero unico, golosi di altre ore nelle terre di Sanctuarium. Il risultato di questo porting è dunque soddisfacente, ed una vittoria in più per le console che vedono il proprio parco titoli ampliarsi con un’ulteriore perla prima confinata al PC Gaming. Buon Gioco!