In Dead by Daylight bisognerà, a seconda dei casi, uccidere o sopravvivere. Ecco la nostra recensione sulla versione PS4 di questo survival cooperativo/competitivo.
I gusti, infatti, sono in continua mutazione e, proprio per questo, ogni giocatore è sempre alla sfrenata e perenne ricerca di nuove opere videoludiche. Tutto ciò per ricevere in dono nuove emozioni, al fine di rinvigorire continuamente la propria esperienza. Ed è in questo incredibile quanto inaspettato vortice che è piombata la produzione del team di sviluppo canadese Behaviour Interactive, rilasciata il 14 Giugno 2016 in esclusiva su PC. Si trattò di un lancio tutto sommato buono, capace di ottenere un successo quasi insperato ed inaspettato, ma decisamente importante, al punto da convincere lo studio a realizzarne una versione PS4. In questa sede, infatti, analizzeremo proprio quest’ultima trasposizione (il titolo è disponibile anche per Xbox One), pubblicata poche settimane fa in collaborazione con 505 Games, gruppo appartenente a Digital Bros (Halifax). Vediamo insieme tutto quello che c’è da sapere sulla versione console di Dead By Daylight!
La formula di gioco proposta da Dead By Daylight è sulla carta semplice, ma riesce nel difficile compito di gratificare i videogiocatori. Nel corso dei match, i quattro players che impersoneranno i survival dovranno per forza di cose cooperare per sfuggire alle grinfie del killer, desideroso di porre fine alla loro esistenza. Parlando concretamente del gameplay, c’è da specificare che la visuale dei survival è in terza persona. I sopravvissuti dovranno attivare 4-5 generatori di elettricità presenti nell’ambientazione, così da poter aprire uno dei due cancelli presenti alle due estremità della mappa e tentare in questo modo la fuga.
Il ruolo del giocatore che impersona il killer sarà, invece, quello di scovare la posizione dei malcapitati avversari per dargli la caccia, catturarli e poi ucciderli appendendo i loro corpi su dei ganci posizionati in svariati punti della mappa. La cosa che mi ha stupito fin da subito è l’immediatezza del gameplay, tale da agevolare l’ingresso di nuovi giocatori.
Certo, non tutte le dinamiche saranno chiare fin dall’inizio, ma ho apprezzato il lavoro a livello di giocabilità realizzato da Behaviour Interactive, anche se permangono dei problemi relativi al bilanciamento generale. Alcuni potenziamenti ottenuti dai giocatori con più ore in attivo, permetteranno loro di avere vita facile, soprattutto nelle vesti del killer. Ciò non farà che arrecare un certo tasso di frustrazione nei survival che, specialmente all’inizio del proprio percorso, non avranno ancora in dote dei perk dal valore significativo.
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Dead By Daylight è quindi strutturato nel seguente modo: i survival devono agire in silenzio e riparare i generatori. Tuttavia, per ottenere ulteriori punti sangue (la valuta del gioco) potranno eseguire altre attività collaterali come distruggere totem, curare i survival feriti oppure salvargli le penne. Ovviamente gli inseguimenti da parte del killer saranno una costante in tutte le partite e si dovrà fare – di conseguenza – un uso opportuno delle tavole di legno, presenti in quantità limitata, così da rallentare il passo dell’assassino, il quale risulta essere decisamente più spedito rispetto a quello dei survival.
Ottenere tanti punti permetterà agli utenti di sbloccare nuovi potenziamenti e aumentare il livello del personaggio in uso. Questo ovviamente vale e si ripete per tutti e 7 i survival. Il rank generale del giocatore, invece, terrà conto di tutte le partite, senza fare distinzione riguardo il sopravvissuto utilizzato. E’ bene precisare che tale meccanismo vale anche per i 6 assassini presenti.
All’inizio mi sentivo più survival. Puntavo più sulla cooperazione, mentre detestavo l’idea di dover agire da solo contro un poker di sopravvissuti! Dopo un esordio penoso con l’infermiera, uno dei killer più difficili da utilizzare, ho iniziato a prenderci la mano con il cacciatore. Quest’ultimo è quello più giusto con cui iniziare a fare pratica, perché permette di avere un approccio semplice ed immediato. Le gioie sono arrivate dopo una manciata di partite, visto il disorientamento iniziale dovuto alla presenza della visuale in prima persona. Il frame-rate nei panni del killer, purtroppo, è una nota dolente! E’ bene, inoltre, constatare il fatto che all’inizio bisogna allenare un po’ il colpo d’occhio per localizzare la posizione dei sopravvissuti. Insomma, a dirla tutta non sarà affatto semplice impersonare i killer! Anch’essi hanno dei livelli e dei potenziamenti da dover sbloccare, quindi ci si dovrà armare di pazienza e tentare più volte di ottenere l’agognato successo accumulando, al contempo, un sufficiente carico di punti per migliorare e ottenere a poco a poco dei potenziamenti.
Sul versante tecnico, Dead By Daylight si presenta nel peggiore dei modi. Non è un titolo qualitativamente vicino a quelli dell’attuale generazione ed anzi, fin dai primissimi istanti è possibile denotare numerose lacune grafiche che rendono il risultato finale decisamente legnoso e poco appetibile alla vista. Di contro, però, le mappe sono ben strutturate e riescono a garantire sempre un ottimo tasso di divertimento, sia nei panni dei survival che in quelli del killer.
Resta invece un problema il matchmaking. Quest’ultimo funziona più che bene quando si cerca la partita da soli, ma la situazione si complica quando si tenta di prender parte a un match assieme ad uno, due o tre amici. A quel punto, l’infrastruttura del matchmaking inizia a presentare problemi di caricamento e potrebbe passare parecchio tempo prima di poter trovare la partita, in alcuni casi finendo con il perdere interi minuti solo per poi non trovare alcunché.
Come ribadito all’inizio, la formula presenta solo una modalità multiplayer, ma risulta essere sufficiente visto il divertimento che il sistema è sempre in grado di garantire. Le musiche e gli effetti, purtroppo, sono ridotti all’osso ma – nonostante tutto – la ripetitività non arrecherà fastidio al giocatore. Concludendo, Dead by Daylight è rivolto a tutti quei videogiocatori che sono alla ricerca di un survival cooperativo/competitivo online, capace di regalare divertimenti e quel pizzico di competitività che non guasta mai.