Dopo ben 3 capitoli futuristici, Sledgehammer Games e Activision hanno optato per un ritorno al passato, ossia agli scenari della Seconda Guerra Mondiale.
Alle volte bisogna prendere importanti decisioni per andare incontro alle richieste degli appassionati. L’accoglienza riservata lo scorso anno a Call of Duty: Infinite Warfare fu tutt’altro che positiva, visti i numerosi dislike riservati al suo trailer di presentazione. Serviva dunque una svolta, un’altra strada da perseguire. Activision ha quindi calato l’asso, incaricando Sledgehammer Games di sviluppare Call of Duty WW2, un nuovo capitolo della serie ambientato nuovamente negli scenari simbolo del secondo grande conflitto mondiale. Una cosa scontata penserete voi… ma di fatto non poteva che essere l’unica soluzione più giusta da prendere in quel dato momento.
La campagna di Call of Duty WW2 è ambientata durante la Seconda Guerra Mondiale.
Un Call of Duty sulla prima guerra mondiale avrebbe generato eccessivi confronti con Battlefield 1, mentre proseguire il percorso dei Call of Duty futuristici, invece, non avrebbe fatto altro che aumentare il malessere generale dei videogiocatori. Un ritorno al passato, quindi, ha rappresentato – senza se e senza ma – la via più sicura da intraprendere per restituire un po’ di lustro alla serie.
Ogni anno viene data una notevole importanza “mediatica” alla campagna di Call of Duty. Molti giocatori, però, la reputano ormai “inutile” o comunque secondaria, dato che acquistano i nuovi capitoli esclusivamente per darsi battaglia in multiplayer. Io non sono affatto tra quelli; adoro follemente giocare in single player per godermi una storia, sperando che questa sia capace di trasmettermi fluenti emozioni. Avevo moltissime aspettative per la trama di Call of Duty WW2 e devo dire di non esserne rimasto per niente deluso.
All’inizio ho avvertito molta confusione e, tra dialoghi e pensieri ad alta voce, francamente ci stavo capendo ben poco. Nonostante questo, lo spessore dell’avventura è poi aumentato di pari passo con il progredire delle missioni. Il protagonista, che risponde al nome di Ronald “Red” Daniels, è un campagnolo del Texas desideroso di dimostrare il suo valore sui campi di battaglia. Nel corso dello sbarco in Normandia e di altre offensive ai danni dei terribili crucchi, Daniels stringerà una forte amicizia con altri membri del Plotone, fra cui figura il soldato Zussman.
Le missioni della storia sono state “più o meno” tutte di mio gradimento, anche se non mi sento di poter entrare troppo nel merito. Non è mia intenzione fare alcuno spoiler. Quello che posso dirvi, è che mi è piaciuta moltissimo la regia e il modo di narrare gli eventi su schermo. La caratterizzazione del protagonista e dei personaggi comprimari sono di prim’ordine e, secondo il mio parere, riescono a lasciare il segno.
Call of Duty WW2 parte con una formula ben collaudata e testata nel corso degli anni. La giocabilità è la stessa, anche se la campagna in singolo presenta delle piacevoli novità. Finalmente è stata aggiunta la barra vitale! Non sarà sufficiente ripararsi per poter risanare la propria salute, ma si dovrà chiedere un kit medico a uno dei membri della squadra. Idem per quanto concerne armamentario di vario tipo come fumogeni, proiettili e via dicendo. C’è però da evidenziare che alcune risorse potranno essere trovate anche all’interno dei covi nemici. Queste aggiunte le ho trovate assolutamente azzeccate nell’economia di gioco, poiché restituiscono quella sensazione di pericolo che dovrebbe sempre essere presente nei titoli appartenenti a questa tipologia.
Nuove aggiunte al gameplay della campagna di Call of Duty WW2.
Mi preme poi menzionare il “soltanto” discreto lavoro realizzato sull’intelligenza artificiale dei nemici. Purtroppo si è mostrata precaria in diverse occasioni, visto che i crucchi (forse presi da crisi isteriche o ignari della situazione) inizieranno a venirvi addosso senza troppe remore. Insomma, sembra un modo raffazzonato per andare incontro ad una morte certa!
Sul fronte del multiplayer, invece, ci sono alcune cose da menzionare. Prima di tutto la hub sociale, situata all’interno di un rifugio militare. In questa location possono essere avviate sfide giornaliere e settimanali, così da ottenere in premio punti esperienza e casse di potenziamenti. Al momento la Hub non è popolata da altri giocatori. Tale feature, infatti, è stata momentaneamente rimossa, al fine di rendere le partite multiplayer il più bilanciate possibili. Evidentemente erano sorti dei problemi in grado di rendere le connessioni molto instabili.
Si parte dai deathmatch tutti contro tutti e a squadre, per poi passare a modalità più particolari. Una di quelle che più preferisco è “Uccisione confermata”. In quest’ultima non basterà soltanto uccidere il nemico, ma si dovrà recuperare la sua piastrina per confermarne la morte. Sarà nostro compito, poi, quello di recuperare le piastrine dei nostri caduti, così da non far conquistare dei punti alla squadra nemica. Ci sono poi le classiche “Cattura la bandiera”, “Cerca e distruggi”, “Postazione” e “Dominio”.
Ecco la hub sociale di Call of Duty WW2!
Un’altra modalità che vale la pena essere menzionata è quella “Football”. Si tratta di una variante di Cattura la bandiera, in cui dovrete recuperare la palla di football e portarla alla vostra base, in maniera tale da fare meta! Ma qual è, però, la vera novità di quest’anno? La modalità “Guerra”! Due team si sfideranno rispettivamente in attacco e in difesa, per poi alternarsi al round successivo. Il primo dovrà far accedere i propri carri armati sul ponte ed evitare che i nemici li facciano saltare. Più che alle kill, i giocatori dovranno pensare alla cooperazione, lavorando di squadra e cercando di controbattere alle azioni messe in atto dal team avversario. Ci troviamo dinanzi ad una modalità davvero originale e divertente se giocata, ovviamente, con il proprio team.
Per come la vedo io, l’online di Call of Duty WW2 è davvero ben strutturato anche se c’è una cosa su cui varrebbe la pena intervenire in maniera certosina: la disposizione dei punti di respawn! Non si può essere uccisi da un nemico, fatto fuori giusto 3 secondi prima. E’ una cosa francamente inconcepibile! Un altro particolare ludico che dovrebbe essere migliorato riguarda il bilanciamento delle armi. Allo stato attuale c’è un fucile d’assalto, denominato BAR, decisamente più potente delle altre armi disponibili.
Ogni giocatore dovrà scendere in campo per conquistare tantissimi punti esperienza, utili per salire di grado ed aumentare il livello della propria avanguardia. Inizialmente, infatti, vi verrà chiesto a quale divisione voler far parte: aerea, fanteria, corazzata, montagna o spedizione. Ognuna di queste fornirà determinati gadget ai giocatori, che potranno trovare in questo modo lo stile di gioco più vicino alle proprie potenzialità. Qual è la stata la mia scelta? la divisione aerea!
A mano a mano riuscirete a sbloccare nuovi accessori come mirini, caricatori più capienti, diverse impugnature e molto altro ancora che vi aiuteranno a rendere il vostro set di armi sempre più efficiente e performante. A proposito di armi, sono rimasto stupito dalla possibilità di acquistarne sempre di nuove e nettamente più potenti, rispetto a quelle accessibili inizialmente.
C’è un’epidemia, qualcosa non va. La Germania è popolata da veri e propri zombie! Dopo aver giocato un brevissimo prologo, creato giusto per farvi prendere familiarità con la modalità in oggetto, si inizierà a fare sul serio. Il personaggio utilizzabile nella macro sezione zombie è diverso da quello usato nell’online classico. Detto ciò, i gradi sono letteralmente separati!
Siete pronti ad affrontare orde e orde di zombie nazisti in Call of Duty WW2!?
In compagnia di altri 3 giocatori, dovrete cooperare per far fuori tanti, tantissimi, innumerevoli zombie nelle macabre e inquietanti location che attraverserete. L’uccisione di quegli esseri vi darà in dono dei punti, che potrete spendere per avere accesso a nuove armi e per sbloccare nuove aree della mappa. Anche in questo caso, dovrete farvi manforte gli uni con gli altri per cercare di uscire incolumi (sì, sarà impossibile) dalle tante orde di zombie nazisti, pronti a fare di voi una cena vomitevole. Il PvE ricopre quindi una certa importanza anche in questo Call of Duty WW2, davvero niente male!
Il nuovo capitolo di COD presenta una trama patriottica americana degna di un film cinematografico, un gameplay ben collaudato e divertente da giocare e tantissima carne al fuoco a livello di contenuti. La sostanza che troviamo in questo capitolo è di qualità tale da far chiudere un occhio sul comparto grafico datato e decisamente non al passo con i tempi attuali. Di certo, il fatto di trovarsi davanti a un gioco in grado di catturare, divertire e rendere il tutto competitivo, non è una cosa affatto scontata.
Preferisco di gran lunga un FPS più granitico e fluido da giocare, a dispetto di una qualità grafica più bassa e dalle minori pretese. La longevità in generale non può essere quantificata, vista l’enorme mole di contenuti e le numerose modalità presenti. Posso però dirvi di aver completato la campagna in circa 7 ore con la difficoltà impostata su “Esperto”. Sono morto un bel po’ di volte, questo è vero, però i checkpoint sono sempre venuti in mio soccorso, evitando di farmi rigiocare lunghe sessioni ingame. Infine un grande plauso va al doppiaggio in italiano, decisamente all’altezza di una produzione di grande spicco internazionale.