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Recensione

Call of Duty: Ghosts – Recensione PS4

Infinity Ward cambia rotta e strizza l’occhio ad nuovo futuro per la serie

Demolizioni, gioco di squadra, tattica e ambientazioni dinamiche sembrano essere la parola chiave per i futuri sparatutto in prima persone. Una pratica ben nota a DICE che con il suo Battlefield 4recensito a questo indirizzo – l’ha espressa al meglio in questi anni, fin’ora scarsamente sperimentata dalla serie Call of Duty, sviluppata alternandosi negli anni da Infinity Ward e Treyarch.

Quest’anno però, anche COD è sceso nella mischia con importanti cambiamenti, tutti mirati a svecchiare il classico gameplay e stile, ormai stantio da diverse edizioni. Infinity Ward ci ha provato e sicuramente ci è riuscita con Call of Duty: Ghosts, lasciando da parte la serie Modern Warfare tanto amata dai videogiocatori. Il titolo non è solo un cambiamento di circostanza, ma un segno destinato a far conoscere un futuro diverso alla popolare serie.

LO SPAZIO CI MINACCIA

Il classico schema pensato per le diverse modalità di gioco non è cambiato in questo nuovo titolo. Ci sarà sempre permesso di affrontare la campagna, il multiplayer locale o tramite Internet e giocare una modalità speciale che in questo capitolo si chiama Estinzione.

Affrontando la campagna per singolo giocatore, alcune delle novità introdotte dal team di sviluppo saltano subito all’occhio, se pur organizzate secondo gli standard di un engine grafico ormai fin troppo vecchio e non idonoi a supportare i medesimi effetti visti con il Frostbite 3 in Battlefield 4. Detto questo e grazie all’hardware di PlayStation 4, COD si comporta esattamente come su PC, mettendo in mostra una risoluzione grafica di 1080P a 60 fotogrammi per secondo, texture non estremamente dettagliate e finalmente qualche nuova meccanica di gioco.
Visivamente parlando sembra tutto ben realizzato, sempre con i dovuti limiti dell’ IW Engine, una versione stra-modificata dell’ ID Tech 5. La vegetazione, i modelli poligonali e le animazioni sono sembrate molto convincenti, così come la regia che ci introdurrà al particolare evento terroristico su cui ruota l’intero videogioco, ovvero il sistema di difesa orbitale ODIN, capace di lanciare testate nucleari dallo spazio, pronto a minacciare gli USA attraverso la pericolosa mano de La Federazione.

Ovviamente noi faremo parte dell’unità Ghosts, un manipolo di soldati conosciuto per la straordinaria abilità militare, ma di cui non vogliamo dirvi nulla per non rovinare le circa 7 o 8 ore necessarie per completare la campagna. Le prime battute serviranno come sempre per fare un po’ di pratica con il sistema di controllo e per capire come controllare al meglio Riley, il cane ampiamente pubblicizzato durante la presentazione dei mesi scorsi. Gestirlo non è affatto difficile e si muoverà più o meno come le altre unità. La vera novità è data dalla possibilità di lanciarlo in attacco mentre si sta controllando il nostro soldato, semplicemente mirando il nemico e premendo il tasto dorsale di sinistra. Per il resto, è il solito Call of Duty.

ORA SI FA SUL SERIO

Non c’è dubbio che anche nello sparatutto prodotto da Activision la modalità più giocata e apprezzata sia quella multiplayer. Sono presenti le solite opzioni di System Link per un lan party locale e le modalità che ormai tutti conosciamo. La vera differenza rispetto al passato si trova sul capo di battaglia e nella gestione del nostro alter ego virtuale, ora maggiormente personalizzabile rispetto al passato. La gestione dei kit bellici invece ha subito una rivisitazione grafica e di gestione, basandosi sui punti di sblocco e allineandosi a quanto già visto con Black Ops II. Presa la giusta dimestichezza con i nuovi menù e passati all’azione, il primo impatto sarà sicuramente disarmante, soprattutto in virtù di mappe decisamente più grandi e multilivello, capaci di imporre forzatamente un cambiamento di tattica rispetto al passato. Fortunatamente per noi, i videogiocatori “ninja” saranno meno invincibili, limitati nelle lunghe corse e nei salti dalle ampie mappe che richiedono una maggiore attenzione nei movimenti. Stop anche ai quick scope e ai “camperoni” senza morale. Sarà l’organizzazione di squadra a permetterci di vincere i match, sia che ci si trovi a giocare nella modalità standard, che in quella veterano dove i colpi saranno immediatamente letali. Ogni tipologia di match a squadre richiederà una comunicazione continua con il team per non sopperire ai colpi dell’avversario, portando il gameplay ad un gradino più alto nella scala tattica della serie.
La dinamicità degli scenari comincia a giocare un ruolo fondamentale in Call of Duty: Ghosts, dove oltre ad oggetti in movimento che forniscono ripari o diversivi, si potranno anche distruggere o abbattere alcuni elementi che compongono lo scenario. Purtroppo non siamo ai livelli di Battlefield, ma è comuqnue un buon inizio per portare all’utente finale una ventata d’aria fresca.

PRESTO, GLI ALIENI CI ATTACCANO

Infine abbiamo la modalità Estinzione, una modalità cooperativa in cui bisognerà abbattere la minaccia aliena che cercherà di invadere la terra. Esattamente come quella Zombie della precedente edizione, la comunicazione con gli altri partecipanti sarà fondamentale per portare a compimento la missione, ottenendo così nuove ricompense che arricchiranno la nostra collezione. Questa modalità ci è sembrata abbastanza divertente e ben realizzata, nonché utile per migliorare le proprie capacità di gioco attraverso i continui attacchi del nemico. Sicuramente è una scelta ottima per fare nuove amicizie, oppure per divertirsi con gli amici del PSN già presenti all’interno della nostra rubrica.

I pro

  • Buone le modifiche apportate al multiplayer
  • Ingresso del cane da combattimenti è interessante…

I Contro

  • … ma forse ancora troppo limitata
  • Campagna trascurabile per gli affezionati al brand
  • Forse c’è bisogno di un cambiamento ancor più forte per i fans di vecchia data

Voto Globale 7.5

E’ stato veramente difficile capire quanto questo Call of Duty: Ghosts abbia relamente da offrire a quei videogiocatori che conoscono da anni la serie, ma è ancora più difficile capire il perché sceglierlo, quando lo si può già giocare su Xbox 360, PlayStation 3, PC o Wii U, il tutto senza trovare sostanziali differenze fra l’una o l’altra versione. Si, la versione per PlayStation 4 offre una pulizia grafica maggiore rispetto le altre console, soprattutto per quanto riguarda l’assenza di aliasing, ma è un fattore di poca importanza per spingere all’acquisto di una nuova console con gioco. Discorso invece diverso per le nuove introduzioni nel titolo, le quali hanno portato ad accesi dibattiti i fans. La verità è che Ghosts è un gioco molto tattico rispetto al predecessore, un aspetto che non fa leva sulla sola abilità nel gestire i controlli del nuovo pad, richiedendo invece anche importanti doti comunicative e strategiche. Difetti importanti non ne abbiamo riscontrati, se non alcune complicazioni con la chat, probabilmente derivati dagli auricolari utilizzati o dalla stabilità della connesisone.
In definitiva, COD ha subito alcune modifiche interessanti, ma non tali da segnare un netto taglio con il passato. Senza ombra di dubbio non sarà il gioco che farà acquistare in massa PlayStation 4, ma sarà quel gioco pronto a fornire una valida alternativa agli amanti degli sparatutto in soggettiva che hanno deciso di acquistare la nuova console di Sony

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