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Call of Duty: Advanced Warfare DLC Reckoning – Recensione

In attesa di Black Ops 3, scoprite se vale la pena tornare su Advanced Warfare per l'ultima volta!

Call of Duty: Black Ops 3 sta arrivando. Manca davvero poco all’apertura della nuova stagione fatta di massacri online e partite in compagnia della cooperativa. Del nuovo sparatutto Treyarch ne abbiamo già discusso diverse volte, l’ultima volta io stesso scrissi della beta multigiocatore.

Se una stagione incomincia vuol dire che un’altra finisce. Ed è così per Advanced Warfare. Abbiamo passato un anno a parlarne, a scriverne e a giocarlo. Siamo partiti dal gioco base, elogiando il gameplay del tutto nuovo per la serie, per poi, mese dopo mese, descrivervi ogni singola mappa dei pacchetti rilasciati, con alti e bassi. Abbiamo visto il ritorno degli zombie, di mappe assurdamente piccole e altre memorabili, di ritorno dal passato, come Skyrise.

Reckoning è l’ultimo dei DLC riservati a Call of Duty: Advanced Warfare. È un degno passatempo in attesa di Black Ops 3?

Come Rapture

La nostra avventura da incubo a base di zombie si era precedentemente conclusa con un colpo di scena: Oz era realmente infetto. Colui che era stato il nostro compagno di viaggio fin dall’inizio, poteva realmente porre fine alle vite degli altri tre sopravvissuti. Lennox aveva ragione, ed è ora terminare tutta questa storia. Reckoning si pone infatti l’obiettivo di concludere le vicende iniziate con Havoc. Ora la reale minaccia non sono i semplici non morti, ma Oz. Raggiungiamo quindi “Trident”, una città subacquea d’alta classe di Atlas.

Iniziamo la partita dalla banchina esterna, ancora prima di entrare nella struttura vera e propria. Quella di Descent è sicuramente l’area iniziale più piccola mai presente nelle modalità zombie dei vari CoD. Pochi metri per districarci, occupati da strutture che non ci permettono tanta libertà di movimento. Questo porta sicuramente ad una sfida iniziale maggiore, ma anche, giocando in quattro, ad una mancanza di cooperatività. Si tende infatti a fare a gara, qui più che mai, per rubarsi gli essenziali punti iniziali. Call of Duty Advanced Warfare DLC Reckoning recensione

Scesi in Trident, iniziamo a muoverci nella lussuosa e luminosa città. Tanti sono i cuniculi e le aree da aprire, lo spazio di movimento e di fuga non è molto, si predilige lo scontro diretto a terra. Fino a quando riusciremo a starci, Oz è in agguato ed ha preso il controllo del sistema di teletrasporto.

In round determinati verremo richiamati dal nostro ex compagno in una zona altrimenti non accessibile, questa è l’arena dove lo combatteremo. La vera – e unica – novità di Descent è la presenza delle boss fight. Qui dovremo resistere alle varie trappole preparate da Oz, da orde di zombie fino a torrette automatiche. Sconfitto nella sua forma “normale”, torneremo per combatterlo in una versione mutata, con tanto di barra della vita. Più che di attuare una strategia vera e propria, dovremo realmente resistere a tutto ciò che accade a schermo, ma è comunque un momento diverso e di stacco dalla solita sopravvivenza.

Azione impacchettata

In passato, quando vi ho parlato delle mappe multigiocatore, abbiamo sempre visto come ogni pacchetto contenga sì della mappe ben strutturate e divertenti, ma anche altre incredibilmente inconcepibili. Vi ricordate di Sideshow?

Iniziamo questa volta quindi immediatamente levandoci un dente davvero doloroso. Fracture è una mappa che ha come location un ghiacciaio antartico. Una vasta distesa bianca riempita da silo, pannelli solari e pale eoliche. Tutti disposti alla rinfusa, senza un senso apparente. Questo è il primo pensiero che ho avuto. Fracture è una di quelle mappe che ci fa credere di essere complessa, adatta per tattiche di ogni tipo, in realtà non porta a casa nulla. Si rimane spesso nella propria base incastrati dall’assalto frontale del nemico. Call of Duty Advanced Warfare DLC Reckoning recensione

Dalla mappa peggiore del gioco a quella merita di essere premiata come una delle più adrenaliniche. In Overload ci troviamo a New Baghdad, in un complesso di lusso adornato da lampade elettrizzanti, letteralmente. Strutturalmente piccola, ma con due lunghi corridoi laterali ed uno centrale, i quali permettono battaglie dalla media distanza, mentre nei passaggi interni c’è spazio solo per il corpo a corpo. Le lampade di prima sono una vera e propria arma da sfruttare, basta sparargli per eliminare all’istante ogni malcapitato. Peccato però per l’alta presenza di camper, nascosti ogni dove. Ancora di più durante Dominio, dove si nascondono nei pressi delle zone di cattura pronti ad eliminarci sparando alle lampade.

In Quarantine ci spostiamo sull’isola della libertà, con accanto la famosa statua, in un laboratorio sui test per animali. Strutturalmente non tanto diversa da Overload, c’è spazio principalmente per lo scontro ravvicinato, l’azione è veloce ed immediata. Tanto quanto in Swarm, le vie di Seoul sono protagoniste di scontri dalla distanza nelle strade laterali, lasciando spazio anche a scontri ravvicinati nelle sue viette laterali e sui tetti degli edifici. 

I pro

  • Azione immediata ed adrenalinica grazie a Overload, Quarantine e Swarm
  • Le boss fight in Descent sono un ottimo modo per spezzare la solita azione…

I Contro

  • Fracture è uno scherzo, vero?
  • …oltre a questo, non è una mappa memorabile e non offre nient’altro di nuovo
  • Il prezzo rimane elevato

Voto Globale 6.5

Reckoning è un pacchetto pieno di azione veloce ed adrenalinica. Overload, Quarantine e Swarm sono tutte dedicate a chi ama l’azione frenetica ed immediata, ci si rigenera e si è al centro della battaglia, nessun tempo morto. Facendo finta che Fracture sia solo un brutto sogno, il trittico nominato sopra rende Reckoning DLC per chi ama giocare in multiplayer. Al contrario, chi è interessato ad Exo Zombie, assisterà sì alla fine della sua storia, ma, tralasciando la boss fight, non troverà nulla di realmente nuovo, la mappa di per sé non è memorabile. 

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