Siete pronti per scendere nei campi di battaglia?
La guerra, un argomento spinoso e mai facile da affrontare. Sui giornali, nei salotti televisivi, la guerra viene toccata con mano prudente, quasi timorosa. Discorso differente accade nell’industria videoludica, dove i giochi a tema raggiungono sempre traguardi importanti. Call of Duty, Arma, Battlefield sono i massimi esponenti di questo trend che sempre più va a conquistarsi una grandissima fetta di videogiocatori. In questa recensione andremo ad analizzare il terzo brand di cui, qui sopra, abbiamo accennato. Un marchio, quello di Battlefield, che vede uscire il suo primo capitolo nel lontano 2002. Di anno in anno, anche grazie all’aiuto degli svedesi di DICE, il franchsie si è innalzato a punto di riferimento per gli amanti degli FPS Online. Noi di KingdomGame.it vi abbiamo giocato a fondo e siamo pronti per darvi i nostri pareri sull’ultima fatica nata dalla collaborazione tra Electronic Arts e DICE: Battlefield 4.
Il comparto che andremo ad analizzare per primo è il single player. La modalità per giocatore singolo ci vedrà affrontare una campagna che si dipanerà lungo sette missioni. La trama ci farà vestire i panni del caposquadra di Tombstone, una squadra di Marine proveniente dalla nave ammiraglia Valkyrie. La campagna durerà intorno alle cinque ore e non presenta grandi difficoltà. Il perché è semplice: un’intelligenza artificiale scandalosa e un livello di difficoltà quasi inesistente. I nemici non saranno quasi mai in grado di adottare tattiche efficienti contro la nostra avanzata, limitandosi a trovare riparo e spararci dalle loro coperture. Tra l’altro, i soldati che avremo contro, saranno SEMPRE impegnati a ingaggiare la nostra persona, lasciando perdere i nostri compagni che, il più delle volte, avranno vita facile. Una cosa, questa, che rende gli scontri veramente imbarazzanti. Imbarazzante anche il veder correre i nemici a destra e a sinistra per il campo di battaglia offrendo facili bersagli.
Passiamo ad analizzare la trama. La storia punta tutto sulla spettacolarità delle sequenze filmate che non sfigurano al confronto dei migliori film d’azione. Le vicende ruoteranno intorno alla nostra squadra che cercherà di sventare una guerra contro la Cina. Non mi dilungo oltre per evitare spiacevoli spoiler. Un plot che, ci duole dirlo, non incide. Vuoi per la pochissima originalità, vuoi per il fatto che il filone narrativo è pressoché inesistente, la storia di Battlefield 4 servirà solo a giustificare gli spostamenti della nostra squadra da uno scenario all’altro. DICE ha provato a dare un impatto emotivo e coinvolgente alla storia, purtroppo senza riuscirci. I protagonisti principali, così come i personaggi secondari, peccano di spessore. Quelli che ci troveremo davanti saranno solo comparse, personaggi senza carisma che non tarderanno a essere dimenticati. Pecca più grande, a nostro modo di vedere, è la realizzazione del protagonista. Protagonista di cui si sa solo il nome: “Recker”. Un personaggio che, oltre a sparare a qualsiasi cosa si muova, non ci lascia nulla. Un character vuoto che cadrà nel dimenticatoio insieme ai suoi comprimari. Oltre il danno la beffa, infatti il nostro prode marine è muto. Non lo sentiremo mai spiccicare parola (oltre ai versi di dolore o di fatica) e qui la domanda sorge spontanea: come fa un caposquadra a dare ordini se è muto?
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Il gameplay di Battlefield 4 è quello di un classico fps: visuale in prima persona, vita che si caricherà stando lontani dai proiettili nemici per pochi secondi, innumerevoli bocche di fuoco e degli scenari ottimamente caratterizzati. Infatti, punto di forza della produzione (sia online che offline) sono le mappe create per questo nuovo capitolo. Mappe immense che offrono numerosi approcci all’azione. Con un comando, per esempio, potremo ordinare alla nostra squadra di aprire un fuoco di soppressione verso i nemici e noi potremo aggirarli per prenderli alle spalle. Purtroppo questa libertà di scelta, nella modalità per giocatore singolo, è solo accennata. Infatti, il più delle volte, verremo guidati attraverso un percorso stabilito e la nostra unica possibilità di decisione sarà il tipo di arma che vorremo portare con noi. Armi che sono tantissime, dai fucili d’assalto alle carabine, dai fucili a pompa ai fucili da cecchino, senza dimenticare pistole, lanciamissili e mitragliatrici. Non mancano i gadget come le mine Claymore, il binocolo o il c4. Altro punto fondamentale che ci ha fatto storcere il naso è il poco uso dei veicoli. Non mancano sequenze in Jeep o su carri armata ovviamente, ma ci sono sembrate troppo poche (se ne contano 3-4) e mal gestite.
Analizzare il comparto tecnico di Battlefield 4 è un’impresa ardua. Niente discussioni sul fatto che ci troviamo al cospetto di un lavoro veramente ben fatto e che offre – sia a livello grafico che audio – numerose soddisfazioni. La qualità grafica è alta: volti realizzati perfettamente (il picco più alto lo raggiungono le sequenze filmate), così come perfettamente realizzati sono i corpi dei nostri alleati e nemici. Se i primi sono tutti (o quasi) caratterizzati benissimo, quelli dei nemici tendono a ripetersi, con tre o quattro modelli riprodotti più volte. Altro registro per le ambientazioni. Tanto di cappello a DICE, che riesce a riprodurre scenari diversi tra loro ma tutti ottimamente caratterizzati. Scenari che vanno da quelli urbani a quelli immersi nella natura, che più di una volta faranno immergere il giocatore nel teatro degli scontri. Il comparto audio, invece, si divide in due filoni. Assolutamente eccellente quello relativo ai suoni ambientali o al rumore delle bocche da fuoco. Sarà un vero piacere sentire l’eco degli spari mentre ci si perde per i vicoli sporchi di Shangai. Altro discorso, invece, per il doppiaggio italiano con voci non all’altezza e una recitazione veramente scarsa (non me ne vogliano i doppiatori) che parecchie volte scema nel ridicolo più totale.
Prima di concludere e passare al piatto forte dell’offerta, ovvero il multiplayer, ci tengo a ribadire alcuni concetti. Alcune pecche, più o meno gravi, rovinano l’esperienza single player. Tra i bug più fastidiosi ci sentiamo di citare quello del respawn, con nemici che spawneranno nelle stesse posizioni dove li avevamo uccisi pochi secondi prima. Oltre a questo si aggiunge il fatto – sopra citato – dei comportamenti dei nemici che, molto spesso, daranno luogo a siparietti esilaranti.
Quello che tutti aspettavano era la modalità multigiocatore del titolo. Prima di andare ad analizzare nel dettaglio vogliamo fare un plauso a DICE, che riesce a regalare un comparto di qualità e quantità davvero invidiabile.
Quello che ci troviamo di fronte è un multiplayer di tutto rispetto, che mira a una cerchia sempre più ampia di fan. Le modalità presenti sono quelle che hanno fatto la storia del brand. Troveremo la modalità “Conquista” dove dovremo controllare le tre (in alcuni casi quattro o cinque) bandiere sulla mappa, “Corsa” dove si giocheranno due round: in attacco dovremo distruggere, di base in base, i dispositivi nemici, mentre in difesa dovremo uccidere gli assalitori fin a che non termineranno i ticket. Non potevano mancare le modalità “DeathMatch” che si dividono in: squadroni e a squadre. Mentre nella prima vedremo confrontarsi due fazioni, nella seconda ci saranno sei squadre (da quattro giocatori l’una) ad affrontarsi sulla mappa.
Le nuove modalità apportate sono tre, tutte ottimamente caratterizzate. Troviamo “Dominio”, dove dovremo contenderci dei punti di controllo sparsi per la mappa (molto simile a conquista, ma molto più veloce), “Disarmo” il classico cerca e distruggi di Cod. Una squadra difende due obiettivi, l’altra dovrà piazzare la bomba su uno dei due target per farlo esplodere. Non ci sarà il respawn, il che rende il tutto più tattico e ragionato. Ultima, ma non per importanza, modalità è “Annientamento”. Questa modalità, una delle più divertenti, vede due squadre con tre obiettivi a testa. Una bomba spawnerà a caso nella mappa. Le due squadre dovranno avvistarla, prenderla e poi portarla nella base avversaria per far esplodere uno dei tre obiettivi. Vince la squadra che riesce a eliminare tutte le postazioni avversarie. Questa modalità ci è piaciuta particolarmente perché esalta il gioco di squadra (infatti i cecchini dovranno preoccuparsi di avvistare la bomba e segnalarla ai compagni di squadra. Chi prenderà la bomba dovrà poi essere scortato dai compagni e magari coperto dall’alto dai cecchini) e riesce a coinvolgere egregiamente.
Le mappe di gioco sono 10, tutte disponibili per le 7 modalità di gioco. Mappe che, come da tradizione, sono il fiore all’occhiello della produzione DICE. Gli scenari che faranno da campo di battaglia saranno vari e tutti ottimamente caratterizzati. Andremo dalle pianure aperte, dove la guerra tra mezzi la fa da padrona, agli scenari urbani, dove la fanteria dovrà dare il meglio di sé per portare a casa la vittoria. La distruttibilità, marchio di fabbrica DICE in Battlefield 4 torna migliorata. Qualsiasi pezzo dello scenario è completamente distruttibile. Feature nuova e importante è il “Levolution” che andrà a cambiare lo scenario a seconda di come lo distruggiamo. Questa è una feature molto interessante, che renderà le partite varie e diverse tra loro, modellando il campo di battaglia ogni volta in maniera diversa.
Ovviamente, come la storia del brand insegna, sarà possibile usare innumerevoli veicoli (terra, acqua, cielo). Con ognuno di essi, usandolo e facendo punti, potremo sbloccare i numerosi gadget presenti (fumogeni, missili per i caccia, etc).
Le classi saranno 4: assalto, geniere, supporto e cecchino. Tutte e quattro ben bilanciate e con le rispettive armi. Armi che saranno molte, tutte ottimamente realizzate e con i rispettivi accessori da sbloccare. Accessori che verranno sbloccati compiendo uccisioni.
Torna la scalata ai livelli. Ogni azione che compiremo porterà dei punti esperienza che ci porteranno ad aumentare il nostro livello. Ogni tot livelli ci sarà data la possibilità di aprire un pacchetto (bronzo, argento e oro, in base al livello a cui saremo) che conterrà vari oggetti, come accessori, etc.
Noi, principalmente, abbiamo usato il cecchino. Classe che, a differenza del titolo passato, sarà semplificata grazie all’aggiunta del regolatore di distanza. Infatti, se prima dovevamo calibrare alla perfezione il colpo tenendo conto della distanza del nemico ora, grazie a questa nuova feature, basterà (tramite la croce direzionale giù) settare la distanza adibita, inquadrare il nemico al centro del mirino e fare fuoco.. Boom headshot.
I server dedicati sono stabili e privi di lag. Quasi mai abbiamo avuto problemi durante le partite nonostante stessimo collegati tramite wi-fi a una media distanza dal punto d’accesso.
Unica “pecca” della versione PS3/Xbox 360 sono i 24 giocatori a partita. Limite, questo, che delle volte si farà sentire e peserà sull’esperienza di gioco. Infatti le mappe sono pensate per i 64 giocatori che si affronteranno sulla next-gen e su pc. Questo limite farà sì che, alcune volte, faremo fatica a trovare i nemici e le mappe sembreranno degli scenari fantasma.
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Battlefield 4 è un ottimo prodotto. Un titolo che miscela egregiamente la quantità con la qualità dei contenuti. La campagna, purtroppo, è sviluppata male e sembra esser fatta solo per non far trasformare il titolo in un semplice MMOFPS. Non ci resta che bocciarla. Troppi gli sbagli: da un IA scandalosa ad una trama solo abbozzata. Discorso diverso per la componente multiplayer. Un comparto, come detto poc’anzi, di qualità e quantità che terrà occupati i giocatori a lungo. Un mutliplayer di ottima fattura, con tantissime armi e modalità che farà la gioia dei fan degli fps competitivi.