Asus ROG GL552VW, un portatile ancora... "portatile"!
Ogni volta che partecipiamo ad un evento stampa, o quando passiamo davanti ad uno stand Asus ad una fiera, non possiamo che fermarci e rimanere a bocca aperta di fronte al loro marchio dedicato ai videogiocatori: ROG. C’è sempre qualche nuovo prodotto pronto a stupirci, vuoi per il design, vuoi per la sua pura potenza, oppure entrambi, vedi il GX700.
Un PC portatile da gioco raffreddato a liquido è inarrivabile, ma anche l’Asus ROG G20 è riuscito a dire la sua sulle nostre pagine. In attesa del G752 che promette di conquistare il mondo con la sua GTX980M, un i7 Skylake e 64GB di RAM, ci occupiamo ora di un altro portatile da gaming più docile. Adatto a chi non ha pretese e ancora un po’ di portabilità la desidera.
La scatola è quella classica della maggior parte dei laptop – aspettatevela in condizioni migliori se deciderete di prenderlo, questa è passata dalle mani dai colleghi del settore italiani – rosso ROG con il logo del marchio e di Asus. Mancando ogni qual tipo di caratteristica su di essa, ecco a voi le specifiche dell’Asus ROG GL552VW:
Aperta la scatola e rivelato il portatile, esso si presenta nel classico stile aggressivo ROG con logo ben in vista ed intagli sulla scocca che ricordano i lineamenti della maschera, simbolo del brand. Almeno per quanto mi riguarda, l’impatto non è stato dei migliori, la plastica in color alluminio, unito alle classiche striature che ne emulano l’aspetto, non l’ho trovato particolarmente adatto.
La sensazione provata è di retrò, ma si può rimediare con la versione nera, ben più adatta e piacevole alla vista. Tralasciando il puro lato estetico che rimane un gusto personale, non si può dire altrettanto per la plastica in sé utilizzata, tende a flettersi facilmente al tocco e non sembra troppo resistente.
Sensazioni esattamente opposte appena aperto il laptop, il nero, in contrasto con il rosso dei tasti e del contorno del trackpad gli danno un look davvero da “republic of gamers”. Davvero molto piacevole il design in “stile Maya” – citando Asus – utilizzato nella parte alta della tastiera, ad impreziosire la zona dove sono ospitate le casse.
Facendo un tour attorno al portatile, ne scopriamo le sue connettività: abbiamo due porte USB 3.0, una 2.0 ed un ultima 3.1 di tipo C. Un ingresso HDMI, uno Ethernet e quelli jack per un paio di cuffie ed un microfono, un lettore di schede SD ed un lettore ottico DVD-RW Super Multi Double Layer, per chi ancora ne fa uso.
Avviato il PC, oltre a notare il logo ROG sulla scocca illuminato, non possiamo che stupirci per la velocità con cui siamo arrivati al desktop, pronti a far partite il nostro gioco preferito. Cronometro alla mano, da quando premiamo il pulsante d’accensione a quando viene completato il login, passano appena dodici secondi. Davvero niente male, soprattutto se paragonato con i tempi di avvio di un sistema installato su HDD.
Acceso, ci troviamo davanti ad un desktop tutto sommato pulito, senza fastidiosi bloatware preinstallati. Asus ha arricchito l’esperienza con la sua suite ROG fatta di utility che possono risultare davvero utili per il giocatore di turno.
Oltre al “Gaming centre”, che ci informa delle caratteristiche del PC in questione con tanto di frequenze e temperature, troviamo il Gamefirst III, l’Audio Wizard e l’Asus Splendid Technology.
In ordine, il primo serve a dare priorità o meno ad uno o più programmi per quanto riguarda l’utilizzo della banda della nostra connessione. Non aspettatevi dei “boost” alla vostra velocità di download, ma risulta comunque utile quando desiderate che un programma sfrutti maggiormente la rete internet piuttosto che un altro. Anche solo il grafico che illustra quanti Mbps ogni applicazione sta utilizzando, può risultare utile.
Lo vedremo poi con i test sui giochi quanto siano di qualità le casse installate in questo Asus ROG GL552VW, ma ciò che è sicuro è che la possibilità di personalizzazione è tanta. Questo grazie ad Audio Wizard, non solo è possibile selezionare dei preset pensati per il gaming o per il multimedia, ma anche andare a regolare diverse frequenze in modo da andare a trovare il mix che più ci aggrada.
L’ultimo programma riguarda il display e i nostri occhi, lo Splendid Technology permette di scegliere la temperatura del colore in modo da trovare quella che più ci piace e che meno stanchi la nostra vista.
Call of Duty Black Ops 3 non ha avuto vita facile nel suo periodo di lancio su PC, questo a causa di un’ottimizzazione che ha messo in crisi anche le macchine più performanti, come avevamo sottolineato nel nostro speciale.
Fortunatamente, le svariate patch uscite mese dopo mese, hanno migliorato decisamente la situazione, permettendoci di giocarlo anche sul ROG GL552VW.
Il test è avvenuto con tutti i dettagli su alto, tranne per le texture a settaggio medio. La risoluzione render al 100% ed un antialiasing impostato sul filmic SMAA t2x ci hanno permesso sì di giocare, ma non propriamente al meglio.
La media di 34fps la si ha durante le fasi meno concitate, quando spariamo a qualche nemico. Nel momento in cui entrano in gioco delle esplosioni si scende drasticamente sotto i 20fps. Il che, in un gioco come COD, non sono situazioni che accadono raramente e la fluidità è da sempre una caratteristica principe della serie.
Detto questo, Black Ops 3 non è il capitolo meglio riuscito per quanto riguarda l’aspetto tecnico e visivo, soprattutto se comparato con Advanced Warfare, decidere di scendere con qualche impostazione non vi farà certo perdere chissà quali panorami.
Seppur la situazione migliori nel multiplayer, con un framerate che non scende sotto i 30fps anche nelle situazioni più concitate, il nostro maggior nemico qui è un altro: lo schermo. I 15.6” del display sono davvero troppo pochi per permetterci di individuare con chiarezza e tempismo un nemico nelle medie/lunghe distanze. Ciò è un problema anche nel singleplayer, ma nel multiplayer è una complicazione aggiuntiva di cui non avete bisogno.
Rise of the Tomb Raider è un titolo che avevamo davvero apprezzato, anche nella sua versione PC, grazie ai paesaggi suggestivi che fanno da sfondo all’avventura della giovane Lara. Purtroppo non sono ugualmente godibili sul GL552VW.
Con le impostazioni ad alto, il PureHair attivo ed un AA impostato sul SMAA – non pensate di andare oltre – abbiamo una media di 28fps, il titolo risulta tutto sommato giocabile. Per guadagnare un paio di frame è possibile passare al FXAA.
Killing Floor 2 è stata la mia scelta come titolo “leggero” – per così dire – per testare se sia possibile utilizzare il GL552VW per un’esperienza più da “a tempo perso”, da una partita e via, piuttosto che con giochi molto longevi.
Con tutti i settaggi ad ultra, filtro anisotropico 16x, FXAA e HBAOP+ il titolo risulta godibile anche nelle situazioni più concitate. Se siamo circondati da nemici con tanto di esplosioni, si arriva ad un minimo di 40fps, che comunque non intacca l’esperienza di gioco. La media di 47fps sono più che sufficienti per goderci le nostre partite.
Titolo “leggero” tra virgolette perché Killing Floor 2 ha una tecnologia davvero interessante, nonché perfetta per un titolo del genere: Nvidia Flex. Se attivato, budella e fluidi dei mostri uccisi abbelliranno l’ambientazione di gioco.
Come potrete immaginare, non è propriamente un peso di poco conto per la nostra GPU, una 960 desktop viene messa a dura prova, non a caso il gioco consiglia una 980. Attivando sia le interiora che i fluidi, si perdono più di 10fps, arrivando ad una media di 34, con un minimo di 28fps nei momenti più caotici.
The Division è il titolo che più ha messo in ginocchio il nostro Asus ROG GL552VW. Con le impostazioni grafiche ad alto – tralasciando la qualità dei riflessi e la profondità di campo a medio -, SMAA 1x basso, filtro anisotropico 8x e dettaglio degli oggetti al 40% ho avuto giusto giusto i frame necessari per giocarlo.
I 22fps ci permettono sì di sparacchiare ai nemici, ma quando entrano in gioco molotov e flashbang, la situazione crolla e si finisce sotto la soglia dei 20fps.
Se qui più di ogni altro gioco il portatile mostra il fianco, è stato anche dove ha dimostrato i suoi più grandi pregi. Seppur piccolo, il display ha una qualità davvero eccezionale. I neri sono più profondi che mai ed esplorare Manhattan di notte è stata una goduria.
In combattimento poi, le casse integrate mi hanno costretto per la prima volta a non utilizzare delle cuffie. In tutta la durata della mia recensione di the Division, non avevo mai sentito degli spari, delle esplosioni, dei passi, così dettagliati. Insomma, gli effetti sonori sono definiti al massimo e distinguibili in ogni situazione.
I 2,6Kg di peso del GL552VW lo rendono ancora “portatile”, ma è bene munirvi di una schiena ed una borsa resistente. Le dimensioni di 38,5×25,5×3,2cm non ingombrano in una tracolla, in uno zaino di medie dimensioni riusciamo a chiudere la cerniera a filo.
Per quanto riguarda l’autonomia, arriviamo giusto giusto a pranzo. Ho iniziato un primo test alle 8:30, con le impostazioni sul risparmio energetico bilanciato, così come il prodotto vi viene consegnato la prima volta. In un utilizzo quotidiano, da lavoro – navigare, controllare le mail, vedere i nuovi sconti su Steam – la prima tacca della batteria – il primo 10% in sostanza – l’ha persa in dieci minuti. A mezzogiorno si è spento.
Non pensate di rimanere una giornata senza alimentatore attaccato alla corrente quindi, tanto meno se in gioco. In questo caso, con il risparmio energetico impostato per avere le massime prestazioni possibili – o per meglio dire, che ci consentano di avere degli fps minimi per poter giocare – l’autonomia scende ad una sola ora.
Per finire, a favore dell’Asus ROG GL552VW, il rumore, sia in idle che in gioco, è davvero ridotto al minimo e difficilmente percettibile. Ottimo lavoro anche sulla dissipazione del calore. In un utilizzo sia “normale” sia in gaming, non si percepisce l’aumento della temperatura, a meno di non mettere volutamente le mani sulla griglia di areazione posta sul lato sinistro.
Nessun problema per il gioco al buio, la tastiera retroilluminata di rosso con tre livelli di intensità selezionabili è sempre ben visibile, con tanto di W, A, S, D maggiormente in evidenza. Comoda in scrittura, ma non aspettatevi lo stesso in gioco.
Il GL552VW può essere una scelta per chi a casa, per motivi di lavoro, di studio o altro, ci rimane poco o nulla e non vuole comunque rinunciare al suo gaming giornaliero - scelta che può avvenire anche grazie ad un prezzo in linea con la concorrenza, circa 1400€ -.In questo caso, avrà già messo in conto che non potrà aspettarsi le stesse prestazioni di una configurazione fissa, così come dovrà mettere in conto che la portabilità di questo tipo di prodotti, non è esattamente alla stregua dei notebook più recenti pensati per altri tipi di utilizzi. Uno zaino ed una schiena resistenti, sono il requisito minimo richiesto prima di procedere all'acquisto.