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Recensione

Armored Core: Verdict Day, recensione

"Per preservare la pace, devi prepararti alla guerra!"

Armored Core è una saga basata sui mecha sviluppata da From Software nata su Playstation 1 nel lontano 1997. Il titolo (che tra i vari pregi ha quello di essere uno dei pochi titoli con robot ad arrivare anche fuori dal giappone) è sempre rimasto un action game/sparatutto in terza persona dove il giocatore, vestendo i panni di un pilota di Armored Core, doveva svolgere varie missioni come mercenario. Ovviamente la natura del titolo non può che implicare l’acquisto di nuovi pezzi per migliorare il proprio AC e riuscire a completare le missioni. Dopo tanti anni di onorato servizio la saga ritorna con Armored Core: Verdict Day, sequel per Playstation 3 ed Xbox 360 uscito recentemente. E’ riuscito il titolo a farci una buona impressione? Per scoprirlo non dovrete far altro che leggere la nostra recensione!

Tre fazioni

Il mondo dove è ambientato il nuovo Armored Core vede affrontarsi in una spietata guerra tre fazioni opposte, la Sirius Corporation, la Venide e la EGF. La prima è nata grazie all’unione di piccoli territori che per fortuna sono riusciti a scampare alla distruzione del passato e, grazie alle loro ampie risorse, sono riuscite a riprendersi diventando una minaccia per le rivali. La seconda invece è una fazione molto bellicosa venutasi a creare con la conquista di regni vicini tramite la lotta. L’ultima invece è una comunità nata nelle zone più disperate del pianeta, per questo motivo non ha goduto di una grande considerazione inizialmente e venne presa sotto gamba, ma grazie all’incremento del numero dei membri e alla loro spiccata abilità con le tecnologie dell’Antico Mondo, riuscirono a tenere testa anche alle altre due nemiche. Inoltre continuando la storia principale si scoprirà l’avvento di un’altra fazione “segreta”, i Reaper, questi sono un gruppo di cui non si conosce nulla, l’unica cosa nota è la loro potenza. Entrare in scontro con loro non è raccomandabile, visto che raramente se ne esce vivi, ed è proprio per questo che hanno ottenuto il nome di cui adesso possono fregiarsi. I motivi di questo gruppo però sono ancora oscuri e non entrando mai in guerra diretta con le altre fazioni, nessuno sa cosa potrebbero cercare. In tutto questo trambusto il giocatore vestirà i panni, come sempre, di un mercenario, non farete parte di nessuna fazione, ma verrete ingaggiati da una delle tre quando lo vorranno. Come finirà questa spietata guerra chiamata Verdict War? E cosa nasconde il gruppo dei Reaper? Solo continuando l’avventura potrete scoprirlo…

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L’importanza dell’online

Come già fatto con il quinto capitolo della serie, anche in Verdict Day la modalità online sarà onnipresente, infatti prima ancora di iniziare a giocare, dovrete o creare o entrare in un gruppo (in offline lo potrete solo creare ovviamente), per poi entrare nel menù di gioco. Il suddetto è cambiato rispetto al predecessore, la mappa del mondo rimarrà la stessa, ma ci sarà un grafico che identificherà i territori occupati dalle tre fazioni, perché ogni gruppo creato ne entrerà a far parte. Nel menù potrete decidere di entrare nell’officina per modificare il vostro mecha, leggere le informazioni del vostro gruppo, entrare in una partita di un membro del vostro gruppo o dare il via ad una partita. Ce ne saranno di vario tipo, da quelle più “offline”, come le missioni storia, a quelle dove dovrete combattere contro altri avversari per dominare nuovi territori. Come in Armored Core V, anche in questo capitolo potrete entrare nella lista dei mercenari, in questo modo altri giocatori potranno chiedere il vostro aiuto in alcune missioni retro compenso. Prima di accettare una missione, potete decidere se attendere un vostro compagno di squadra, se assoldare un mercenario, o se utilizzare la nuova funzione introdotta, un UNAC. Questi sono degli Armored Core guidati da intelligenza artificiale, non dovrete pagare la loro prestazione ma ricoprire solo i costi di riparazione a fine missione. Potete anche personalizzarli nell’officina in vari modi, scegliendo sia il comportamento che potenziando le loro abilità, quest’ultima richiede ovviamente del denaro. Una volta completata una missione, oltre la ricompensa, otterrete anche dei punti esperienza, infatti sarà presente un sistema a gradi. Ogni volta che si ottengono abbastanza punti, una parte di un’immagine a stella si riempirà, una volta completata passerete al grado successivo. Questo “Level-Up” sbloccherà nuovi oggetti che potete acquistare nel negozio per migliorare il vostro AC. Anche il gruppo di cui farete parte avrà un grado che aumenta, ma questo non succederà solo vincendo combattimenti, ma anche tramite delle medaglie. Questi sono degli oggetti che vi verranno dati solo quando porterete a termine una determinata sfida, come vincere un numero di battaglie o distruggere un determinato tipo di AC. Infatti gli Armored Core saranno di diverso tipo in base a quali pezzi userete, tutto questo per dare una componente strategica al tutto. Ci saranno armi a lungo raggio, più rapide, che donano abilità difensive e che avranno proprietà diverse per danneggiare più efficacemente un determinato avversario. Anche perché ogni componente del mech (corpo, braccia ecc.) avrà una determinata resistenza ad un particolare tipo di attacco (ce ne sono tre, EK, EC, ET) quindi analizzare l’equipaggiamento del vostro avversario sarà essenziale per vincere.

Il mondo della guerra

Le modifiche grafiche rispetto ad Armored Core V non sono molte, tranne il menù iniziale diventato più dettagliato e colorato (per identificare le tre fazioni e i territori controllati), non ci sono grandi varianti. L’unico cambiamento si può trovare in una grafica in gioco più curata rispetto al precedente capitolo, anche se non mancherà qualche piccolo errore grafico ma ovviamente non si tratta di nulla di grave o che possa minare la stabilità dell’azione.

Il suono della battaglia

Anche questo capitolo, come il predecessore, non offre un comparto musicale molto ampio, infatti tranne alcune parti (come menù iniziale, officina e alcune parti della storia) saranno presenti delle colonne sonore che ci faranno compagnia. Durante le missioni invece, l’unica cosa che sentirete sarà il rumore del vostro mecha e quello dei nemici. Il doppiaggio invece sarà unicamente in inglese, l’unica cosa che potete cambiare è la voce del sistema del vostro Armored Core, saranno infatti disponibili due voci inglesi e due giapponesi.

Ritorno al passato:

Se in Armored Core V avevamo una difficoltà davvero molto più bassa rispetto alla media della serie, con Verdict Day possiamo dire con sicurezza che la saga ritorna ai fasti di un tempo. Le missioni (la maggior parte, visto che qualcuna rimane abbastanza semplice ma sono poche) non saranno troppo facili come nel capitolo precedente, questo per sfruttare ancora di più le funzioni come l’UNAC o giocare con i compagni di squadra. Ovviamente in base alle vostre prestazioni otterrete un grado diverso a fine missione, e se consumerete troppe munizioni o riceverete troppi colpi rischierete di non ricevere un soldo o addirittura di andare in negativo per pagare le spese di riparazione. Tutto questo rende la difficoltà nuovamente il punto forte del titolo, non basterà sparare alla cieca per vincere insomma, anche per il costo dei proiettili. La longevità invece rimane simile al precedente capitolo, le missioni principali saranno pochissime, solo 10, e anche se ci sono quelle secondarie ovviamente il loro numero non è molto elevato. L’online ovviamente aumenta le ore di gioco, ma aumenta, come potete immaginare, anche la ripetitività del tutto.

I pro

  • Difficoltà aumentata
  • Qualche piccola novità come gli UNAC

I Contro

  • Longevità poco elevata
  • Comparto musicale scarso

Voto Globale 8

Armored Core: Verdict Day segna il ritorno della serie, e lo fa offrendo la difficoltà a cui la saga ci aveva abituati. Anche se non ci sono troppi cambiamenti rispetto al predecessore, c’è comunque qualche novità, come gli UNAC, nuovi equipaggiamenti ed un sistema basato sui gradi. Anche la grafica viene migliorata  anche se l’hardware della console non viene sfruttato al massimo. L’unica pecca può essere la parte sonora e la longevità, nonostante le missioni secondarie, la modalità storia durerà poche ore, portandovi a dover poi giocare solo online.

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