Qual è il miglior biglietto da visita per un videogioco? Il comparto grafico e la prima missione. Ecco una recensione alquanto controversa, vi spiego il perché.
Quando sento in lontananza la parola stealth, vengo letteralmente preso in contropiede e la mia curiosità sale alle stelle. Specialmente se quello di cui si parla è uno stealth game in terza persona con un gameplay sulla falsariga di quello caro a Hitman. Sì, avete capito bene, Alekhine’s Gun, il nuovo titolo di Maximum Games, prende ispirazione dalla saga di grande successo – videoludico e cinematografico – dell’agente 47, quello dalla capoccia dura e pelata, firmata da un tatuaggio di un codice a barre.
Alekhine’s Gun è passato sicuramente in sordina. Difatti, nonostante la mia presenza quotidiana nelle vicende che riguardano il mondo del giornalismo videoludico, ho scoperto dell’esistenza del gioco giusto una settimana prima della sua uscita. Poca pubblicità o semplicemente non sono stato attento alle vicende come avrei dovuto? Poco importa… ecco cosa ne penso della nuova produzione firmata da Maximum Games.
Devo ammetterlo, quando è giunto in redazione questo titolo, ero alquanto emozionato dalla possibilità di poterlo giocare per poi scriverne le mie considerazioni. D’altronde, gli stealth game mi sono sempre piaciuti, a partire dai primi Hitman e dalla serie Splinter Cell. Attendevo un’uscita di questo tipo (oltre ovviamente all’intro pack di Hitman), ma sicuramente un nuovo contesto, un nuovo personaggio e una nuova storia, potevano fare più gola a chiunque.
Dopo aver impostato qualche settaggio grafico della versione PC e i sottotitoli in italiano (che sorpresa!), ho avviato il gioco e i miei occhi hanno espresso un dissenso davanti a una grafica assolutamente precaria e spoglia.“Ma sì dai, ci troviamo solo nel 2006, è normale su. Ehm no, siamo nel 2016”. Questa è stata una delle frasi tipo che ha infestato i miei pensieri, ma ovviamente ho continuato a giocare il titolo. Ok, l’impatto grafico è stato terrificante, ma come si comporta l’intelligenza artificiale e come sono organizzate le varie possibilità offerte dal gameplay? Primo livello: una cosa abominevole, raccapricciante e, forse, mai vista.
Mi sono sentito davvero male a giocare interamente la prima missione, dopo essere stato tentato più volte ad interrompere la sessione di gioco per riprendermi davanti a così tante imperfezioni. Ciò non è accaduto e ho continuato senza sosta a giocare, riuscendo a concludere la prima missione con non poche recriminazioni. Sapete qual è la sorpresa? A parte il comparto grafico, la situazione è, in minima parte, cambiata dalla seconda missione in poi. In che senso? Insomma, per farla breve, Alekhine’s Gun è diventato giocabile e ciò mi ha permesso di passarci un bel po’ di ore di gioco, prima di arrivare ai titoli di coda. Probabilmente senza questo inaspettato cambio di rotta non ci sarei riuscito, tanto da qualificare il titolo con uno zero spaccato.
Tralasciando una trama del titolo, non affatto memorabile raccontata con delle immagini in bianco e nero in continua mutazione, vi basti sapere che nelle missioni viene chiesto di completare dai tre ai quattro obiettivi: si tratta dei classici elimina il personaggio X, ruba dei documenti privati, disattiva un allarme, salva la signora Y. Niente di nuovo. Utilizzando la pratica cara all’agente 47, sarà possibile avere accesso ad aree riservate, mediante l’utilizzo della tecnica dei travestimenti, stando però attenti a non allertare e destare sospetti nei personaggi con indosso la nostra stessa divisa. Sarà poi possibile avvelenare pasti, nascondere i cadaveri dentro armadi o secchioni della spazzatura. Noi però non potremo fare lo stesso, accontentandoci quindi dei ripari e delle coperture. Torno a ripeterlo, molte azioni rappresentano il marchio della serie Hitman.
I problemi della produzione riguardano un’intelligenza artificiale francamente imbarazzante, texture spoglie e davvero indietro con i tempi (così come la caratterizzazione dei nemici e il resto), bug davvero anomali che compromettono la buona riuscita del prodotto. Uno dei rimpianti che dovrebbero avere gli sviluppatori è quello di non aver fatto uscire Alekhine’s Gun nella veste di titolo early access. In questo modo avrebbero potuto migliorare i vari aspetti che non andavano affatto bene, riuscendo a ottenere il denaro dai fan e dai videogiocatori in generale, oltre ovviamente a degli importanti feedback. Alla fine l’esperienza insegna e si fa anche sbagliando. Alekhine’s Gun poteva davvero rappresentare una valida alternativa per questo genere, purtroppo trascurato un po’ troppo in questi ultimi anni.
La trama non spicca di originalità, ma offre – dal mio punto di vista – un interessante pretesto per continuare a giocare il titolo. Il gameplay di per sé, come detto in precedenza, si poggia su delle buone basi riprese da Hitman, ma il tutto è “razzolato” male e si sarebbe potuto fare decisamente di più, ma forse la voglia di far uscire il prodotto era troppo alta. La grafica è un passo, anzi due, anzi tre passi indietro rispetto ai tempi attuali e questa è un aspetto che non si può assolutamente tollerare, così come l’intelligenza artificiale dei nemici… imbarazzante, stupida e costituita da pattern che si ripetono all’infinito.
Dalla seconda missione in poi ho pian piano sorvolato alcuni di questi problemi, vista la mia curiosità e chiamiamola “voglia” di finire il gioco, ma da qui a dire di provarlo mi fermo. Un titolo del genere venduto a circa trentacinque euro, per come la vedo io e per i motivi riportati sopra, non merita di essere acquistato. I problemi sono talmente grandi da aver devastato un prodotto, che – ahimè – sarebbe potuto essere molto più interessante. I presupposti per fare bene c’erano tutti.
Peccato, Alekhine's Gun poteva essere un buon stealth. Non avrebbe mai potuto superare gli altri esponenti del genere, ma sicuramente divertire gli utenti. Davanti a problemi pesanti come quelli che ho citato, però, non si va da nessunissima parte. Magari posso esserci passato sopra io, ma solo per poter concludere tutte le missioni - circa undici - per arrivare i titoli di coda. Molti, dopo soltanto la prima missione del gioco decideranno, probabilmente, di interrompere l'avventura... la prima missione mostra veramente quanto di peggio possa offrire questo videogioco. Da lì in poi le cose migliorano, permettendo perlomeno al titolo di diventare giocabile. Ciononostante i problemi (grossi) rimangono e affossano le buoni basi su cui si poggiava Alekhine's Gun. Detto questo, non consiglio l'acquisto del titolo. Nonostante personalmente mi abbia intrattenuto, non merita la spesa dei circa 35 euro necessari.