La situazione dello sviluppo di videogames in Italia ha da poco iniziato a prendere maggiormente piede rispetto al passato, con una serie di team che, piano piano, ha iniziato a farsi conoscere sul territorio nazionale grazie ai propri prodotti. Uno di questi team è proprio Vae Victis, studio romagnolo che lavora da tempo al suo racing game online, Victory: The Age Of Racing. Noi di KingdomGame abbiamo avuto modo di provarlo nella versione Early Access del titolo, che ha fatto capolino su Steam lo scorso Febbraio. Qual’è la situazione a questo punto?
Victory è un classico racing game dallo stampo arcade con una forte e spiccata vocazione multiplayer. Per la precisione, non esiste una modalità offline, almeno per il momento, ma si può gareggiare solo in contro altri giocatori online. La prima apparizione del gioco proponeva un modello free to play che aveva raccolto diversi consensi sia tra alcuni publisher, sia tra l’utenza e la comunità che si era creata attorno al gioco. Purtroppo, però, per svariati motivi, Victory non fu mai pubblicato, il che obbligò, di fatto, il team di sviluppo di Vae Victis all’abbandono del modello preso in considerazione, per optare per la piattaforma digitale di Valve. Su Steam, dopo un anno di Greenlight, arriva nella formula dell’Early Access, al costo di circa 14 euro.
Il fatto di mettere a pagamento un prodotto che prima veniva proposto in beta a costo zero ha permesso di abbandonare a cuor leggero il modello precedente, che si sarebbe dovuto sorreggere sulle micro transazioni in game, per offrire, con la nuova versione, un prodotto diverso, anche se sostanzialmente simile al precedente in termini di contenuti. Ora l’intenzione è ben chiara: creare una forte sinergia tra prodotto ed utenza. Significativa, in tal senso, la volontà, da parte dei ragazzi di Vae Victis, di rendere disponibile online il piano di sviluppo del loro Victory, così che i membri della community del loro racing game possano conoscere lo stato dell’avanzamento dei lavori attorno al titolo.
Immaginate di trovarvi in un futuro dove una corporazione, di nome Drivenet, ha omologato ed automatizzato il trasporto pubblico e le automobili, cancellando così ogni forma di competizione automobilistica. La citazione del mitico e mai troppo rimpianto Ayrton Senna non avrebbe senso, in un contesto di questo tipo: il brivido per la velocità, il piacere della competizione automobilistica, sono stati spazzati via, diventando solo un mero ricordo. Fortuna vuole che un manipolo di coraggiosi si unisce per creare una lega clandestina, formata da campionati dove gareggiano scuderie che si rifanno ai vecchi miti del passato, con delle auto costruite con dei pezzi di recupero. Questo è il decisamente simpatico contesto narrativo in cui si svolge il titolo di corse di Vae Victis, che ci viene “raccontato” tramite un filmato iniziale in stile fumetto. Parlando di contenuti, le serie in cui gareggiare, previa l’aver accettato l’ingaggio in una squadra, sono tre, e rappresentano sostanzialmente lo stile di guida del giocatore.
Si va dalla Legend, ispirata alle vetture con ruote scoperte prive di ogni aiuto tecnologico, alla Formula, che riprende, sia esteticamente che nel modello di guida, le vetture presenti al giorno d’oggi nella Formula 1. Una volta fatta questa scelta, siamo trasportati all’interno del nostro garage, che rappresenta un vero e proprio HUB da cui partire per partecipare alle varie gare o eventi, siano questi ultimi giornalieri o periodici. Inoltre, come facilmente intuibile, all’interno del garage avremo modo di upgradare la nostra vettura con dei pacchetti che cambieranno aspetto o funzionalità alla stessa. Una volta scesi in pista, il gameplay si rivela essere un interessante misto tra arcade, utile per la velocità e l’adrenalina delle gare in rapidità, e la simulazione. Difatti, seppur sarà abbastanza improbabile perdere il controllo del proprio mezzo, la padronanza della pista e del proprio bolide arriverà dopo qualche ora di gioco, arrivando a premiare il giocatore per gli sforzi sin li impiegati. La cosa si riflette positivamente anche sul sistema di controllo: Victory permette infatti l’utilizzo di alternative alla classica accoppiata tastiera e mouse, come joypad o volanti, per andare incontro alle necessità – ma soprattutto alle abilità – sia dei neofiti, sia dei patiti di racing games.
Sotto il versante grafico, invece, Victory stenta ancora a decollare. Se infatti abbiamo, da un lato, una buona modellazione ed una serie di texture ben confezionate per le vetture, condite anche da degli ottimi effetti di luce e riflessi sulle carrozzerie, dall’altro abbiamo una serie di fondali abbastanza scialbi e spogli, con dei fenomeni di pop up che spesso e volentieri si palesano sullo schermo di fronte ai vostri occhi. La cosa fastidiosa è che questa problematica sembra staccare le vetture dal contesto ambientale dove sono inserite, risultando più realistiche di fronte ad uno stile grafico delle piste e dei dintorni delle stesse che ricorda maggiormente quello di un cartone animato.
Sicuramente, sotto questo punto di vista, Victory deve migliorare. Discorso a parte, invece, per l’audio: al momento il gioco è provvisto di effetti sonori molto azzeccati e ben registrati. Tirando le somme, non possiamo che rimandare il giudizio definitivo all’uscita del prodotto finale, dove avremo modo di testare più approfonditamente il modello di gioco multiplayer, il single player se eventualmente dovesse venire implementato, e capire sino a che punto la community che ruota attorno a questo Victory: The Age of Racing, sarà sin li cresciuta ed ampliata. Vi ricordiamo inoltre che il titolo è tutt’ora in Early Access, e che per la sua particolare natura soffre ancora di qualche piccolo problemino di gioventù che ci auguriamo vengano sistemati presto dal team di Vae Victis.