From Software è al lavoro su di una nuova IP dal grande fascino che punta a conquistare l’industria videoludica.
Tra i diversi titoli attualmente in sviluppo presso From Software, quello che indubbiamente si è rivelato capace di meglio catalizzare l’attenzione del pubblico è stato Sekiro Shadow Die Twice. La nuova creatura sviluppata in collaborazione con Activision è infatti stata annunciata nel corso dell’E3 2018 davanti agli occhi sognanti di milioni di videogiocatori in tutto il mondo, riuscendo a conquistarne i cuori per l’apparente solidità che l’esperienza ludica sembrava già in grado di poter offrire. Dopo un primo trailer di rodaggio, il team di sviluppo è tornato più volte a parlare della sua opera rilasciando numerosi dettagli che han saputo far crescere ancor di più l’hype generale del pubblico, il quale vedeva nella produzione un intrigante misto tra Tenchu e Dark Souls, un vero e proprio sogno a occhi aperti per i fan più accaniti dei due brand in questione. Proprio in ragion di ciò, abbiamo voluto scrivere questa anteprima per fare un po’ di chiarezza sull’attuale situazione e vedere insieme tutto quel che conosciamo a riguardo del titolo.
Allo stato attuale, ciò su cui i ragazzi di From Software hanno mantenuto il massimo riservo è il comparto narrativo sfoggiato dalla produzione, di cui al momento sappiamo molto poco. Sekiro Shadow Die Twice vi permetterà d’impersonare i panni di uno shinobi in cerca di vendetta, sconfitto da un samurai del clan avversario che lo ha violentemente mutilato del braccio sinistro, oramai sostituito da una complessa protesi meccanica. Nel corso della sua avventura il nostro protagonista non solo dovrà riguadagnare l’onore perduto, ma si lancerà anche alla ricerca del suo signore, un giovane lord rapito dai letali guerrieri del clan Ashima. Come reso noto dagli sviluppatori, l’avventura v’immergerà nel cuore di un affascinante Giappone feudale del 1500 che però verrà trattato senza andare alla ricerca di uno stringente realismo storico, puntando piuttosto a una reinterpretazione del periodo in chiave From Software, con tanto di creature terrificanti riprese direttamente dall’immaginario culturale nipponico.
Lo stesso Hidetaka Miyazaki ha infatti confermato che l’opera, pur basandosi su delle fondamenta realistiche e credibili, non mira a ricostruire un federe ritratto storico dell’era Sengoku. L’avventura sarà quindi indubbiamente riconoscibile per alcuni elementi di quel dato periodo, ma presenterà al contempo situazioni squisitamente sovrannaturali. Oltre a questo, la software house ha reso noto che in-game i personaggi rappresenteranno una colonna portante dell’esperienza narrativa, seppur l’obiettivo finale non sia quello di dar forma a u’’opera story-driven arricchita di cutscene pensate specificatamente per guidare il giocatore. I ragazzi di From Software sono insomma ben intenzionati a portare avanti quella tanto discussa idea fondante su cui da anni poggiano tutti i loro titoli, ovvero ricostruire un contesto narrativo frammentato e generalmente poco chiaro dove a farla da padrone sarà soprattutto la lore del mondo circostante.
Se a un primo colpo d’occhio Sekiro Shadow Die Twice potrebbe sembrare un Souls-Like non dissimile da un Nioh, basta scavare leggermente più in profondità per scoprire come l’esperienza ludica riesca a offrire una dinamicità estremamente più marcata. Il punto nevralgico su cui poggia l’intera ossatura del titolo è rappresentato proprio dal braccio meccanico del nostro protagonista, il quale potrà essere utilizzato in una miriade di modi diversi. La nostra protesi sarà infatti uno strumento estremamente utile e che permetterà di supportare numerose tipologie di meccanismi necessari per poter usufruire di un più ampio ventaglio d’opzioni, pad alla mano.
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Da quel che si è visto fino ad oggi, potremo infatti utilizzare l’arto come rampino per raggiungere velocemente zone sopraelevate e nemici situati nelle vicinanze o, ancora, sarà ad esempio possibile montarci sopra una sorta di scudo portatile con cui ripararsi dagli attacchi avversari o una pericolosa accetta da combinare con le altre armi utilizzabili in-game, il tutto al fine ultimo di dar vita a scontri estremamente variegati e sempre divertenti da affrontare, con il giocatore che si ritroverà a volteggiare in giro per la mappa combattendo creature di ogni tipo in un’affascinante danza dove parate e fendenti andranno presentandosi in ogni dove.
Ancora una volta, il combat-system sarà l’elemento portante dell’intera esperienza e permetterà all’utente di sperimentare tecniche e stili di combattimento differenti così da trovare la combinazione giusta per ogni evenienza. Al contempo, però, il titolo non presenterà al suo interno né un sistema di classi né tantomeno un menù con statistiche potenziabili. La progressione del proprio alter-ego digitale sarà infatti possibile solo grazie all’acquisizione di nuovi gadget e abilità ottenibili proseguendo nel lungo viaggio che dovremo affrontare, e starà al giocatore stesso decidere cosa potenziare e cosa mettere invece da parte. Grande importanza è stata poi data anche alle mappe, le quali saranno infatti molto più sviluppate in verticale e offriranno quindi numerosi segreti che solo gli esploratori più abili riusciranno a scovare.
Per quanto riguarda invece la difficoltà generale dell’opera, Hidetaka Miyazaki è stato molto chiaro con il pubblico dichiarando senza tanti giri di parole che l’avventura offrirà un livello di sfida ancor più elevato rispetto a quanto visto con Dark Souls e Bloodborne. Il presidente di From Software ha infatti spiegato che la sua nuova creatura saprà mettere a dura prova anche i giocatori più navigati, i quali non potranno limitarsi a utilizzare la semplice forza bruta per spuntarla. Sarà necessario essere creativi e dimostrarsi capaci di saper sfruttare tutti i punti deboli del nemico per avere la meglio e, una volta scesi in battaglia, si rivelerà molto importante mettere in campo una certa capacità strategica, un cambio d’approccio decisamente apprezzabile che mai era riuscito a imporsi con tale predominanza nelle altre opere della software house.
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Ancora ben poco è stato invece rivelato a riguardo delle meccaniche ludiche che ruoteranno intorno alla morte. Come specificato dagli sviluppatori, il titolo presenterà al suo interno un qualche sistema legato al Game-Over probabilmente non troppo dissimile rispetto a quanto visto in passato, presumibilmente con penalizzazioni che andranno a gravare sulle spalle del giocatore sconfitto, ma allo stato attuale ancora nulla è stato dichiarato. Di ottima qualità si è infine rivelato il comparto grafico sfoggiato dall’opera, il quale sembrerebbe poter vantare su splendide ambientazioni, texture rifinite, animazioni fluide e un character-design di personaggi e creature decisamente ispirato.