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Anteprima

Ride 2 – Provato, Gamescom 2016

L’articolo è stato scritto grazie al portatile Asus GL552 durante la Gamescom 2016.

Quando due anni fa ci era stato presentato Ride eravamo rimasti particolarmente sorpresi e fiduciosi. Vuoi per una Milestone che credette davvero in quello che stava proponendo, vuoi per delle promesse davvero difficili da dimenticare anche oggi.

Come scordare il “sarà il Gran Turismo delle moto” che avevamo riportato anche nell’anteprima scritta? Che lo sia davvero stato o meno, lasciamo giudicarlo ad ognuno di voi, sta di fatto che Ride tornerà il 7 ottobre 2016 con il secondo capitolo. Scopriamo insieme con quali novità.

Il nuovo Gran Turismo delle moto

L’appassionato di moto, neanche a dirlo, vuole poter salire in sella del maggior numero di due ruote possibili, difficilmente in questo caso rimarrà deluso. In Ride 2 passiamo da 130 modelli del precedente capitolo a 230, forniti da venti produttori diversi. Ognuna con le proprie caratteristiche meccaniche e comportamentali. Si passa dalle cross circuit, alle super bike fino alle storiche. Non mancano addirittura le Café racer, le classiche e le supermotard.   

Oltre alla possibilità di poterle modificare, sia a livello estetico che meccanico. Nella nostra prova infatti abbiamo potuto spendere diversi minuti a sostituire le pinze dei freni, le manopole del cambio, la livrea e via dicendo.

Se quelle sopra vanno giusto a cambiare l’aspetto esteriore della moto, la sostituzione dei cilindri, dell’ECU, dei filtri dell’aria, dello scarico e addirittura della qualità dell’olio, influenza sulle statistiche della moto. Andando così ad aumentare o diminuire la coppia massima, l’accelerazione, la velocità e via dicendo. Si parla di milleduecento pezzi cambiabili sulle singole moto.Ride 2 provato Gamescom 2016

Con la personalizzazione del pilota in MXGP 2, Milestone aveva lasciato grande libertà di scelta al giocatore, con decine e decine di caschi, guanti, visiere e via dicendo. In Ride 2 i contenuti non saranno meno, anzi.

Queste due ruote dovremo pur farle sfrecciare da qualche parte. I tracciati passano da quindici a trenta, senza andare a contare le varianti. Non mancano quelli leggendari come il Nurburgring GP, Macau o il Northwest 200.

Durante la presentazione di questo Ride 2, Milestone ha riconosciuto che il supporto del primo capitolo non è durato poi così tanto, o almeno non come avrebbe voluto. Questa volta il piano dei contenuti scaricabili durerà per l’arco di un anno.

Se alcuni di questi saranno a pagamento, altri verranno resi disponibili gratuitamente ogni mese. La community stessa verrà supportata, potrei supporre tramite eventi speciali come tornei da giocare nella modalità online.

Casco allacciato e luci accese, anche di giorno

Dopo un caricamento fulmineo – si parla di una durata del 30% inferiore rispetto a quelli di Ride – siamo in pista. Ho provato diverse modalità e moto, giusto per fare un confronto immediato tra i diversi veicoli.

Passare tra una categoria all’altra è quasi come cambiare gioco. La risposta ai cambi di direzione, il peso e il comportamento in pista cambia radicalmente, così come dovrebbe essere. Come da tradizione Milestone, il gameplay non vuole essere troppo punitivo, a meno di non volerlo noi stessi. Basta andare nel menu degli aiuti per regolarli in base alla nostra competenza nel genere. Ride 2 provato Gamescom 2016

Possiamo attivare il freno automatico, “l’anti wheelie” per evitare di cappottarci, decidere quale tipo di fisica avere e via dicendo. Come è classico, in base agli aiuti attivati, ad ogni gara riceveremo più o meno punti esperienza.

Oltre alle classiche gare, sono presenti anche quelle a tempo, indicate a chi ha davvero padroneggiato una determinata moto, visto che dovremo rimanere nello stretto percorso segnalato da dei coni stradali. Basta toccarli per perdere secondi preziosi.

Interessante anche una sorta di modalità “sparo” – farà piacere ai vecchi fan di Need for Speed – dove si corre su un rettilineo per mettere in mostra la velocità di punta della nostra due ruote, oltre che della sua accelerazione. Dovremo infatti spingerla al massimo, ricordando però di cambiare al momento giusto. 

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