Wii U è forse la console dalle caratteristiche più innovative di questa generazione, una qualità che poco l’aiuta nella diffusione su scala mondiale. Nintendo 3DS per quanto stia andando bene, non ha saputo replicare il successo ottenuto dalla console precedente. C’è sgomento. La casa di Kyoto sta vivendo una crisi esistenziale, più che economica, dando l’impressione di aver smarrito quella concretezza e sicurezza che aveva invece imposto con la precedente generazione videoludica.
Satoru Iwata, Presidente della Compagnia, ha dato l’idea di essere impreparato nel gestire il lancio delle due recenti console, vuoi anche per i problemi personali che lo hanno afflitto nei mesi scorsi. Nella stessa situazione sembra trovarsi l’intera industria videoludica, incapace di offrire nuove esperienze a quei videogiocatori ancora speranzosi di trovarsi fra le mani qualcosa in più degli ormai “infestanti” remake e sequel. In questo campo Nintendo sta sicuramente primeggiando, ma cosa te ne fai di grandi giochi – se pur rilasciati con il contagocce – senza un pubblico pronto a riceverli?
Questa domanda devono essersela posta anche nel Quartier Generale di Kyoto, evidentemente anticipando anche quei giocatori che realmente si erano convinti di poter giocare un titolo come il nuovo The Legend of Zelda Wii U nel 2015. Con un minimo di ritardo ci siamo arrivati un po’ tutti, partendo proprio da quella fanbase di circa 10 milioni di utenti che hanno scelto la console casalinga di Nintendo e rapportandola alle vendite medie di quel brand tanto amato; il risultato è semplice: Il nuovo The Legend of Zelda per Wii U e in rilascio a fine anno, non potrebbe mai coprire i costi di produzione e creare profitto, salvo non riuscire ad imporsi almeno sul 40% dell’utenza attualmente esistente sulla console.
Sono pochi i titoli milionari su Wii U. Le produzioni interne che hanno superato il milione di copie vendute forse riusciamo a contarli su una mano. È chiaro, il rischio non vale la candela. Qualcuno sul web potrebbe aver ragione: Il nuovo Zelda sarà un titolo cross-platform, proprio come quel Twilight Princess che ha esordito su Wii, aiutandola a confezionare un lancio stratosferico. Sì, questo potrebbe profilarsi come l’inizio di una storia chiamata Nintendo NX.
Avevo un tarlo in testa lo scorso marzo: le nuove console di Nintendo sarebbero diventate semplicemente una, in modo ‘ibrido’. No, non perché sono un catastrofista che immagina una società in fallimento… sarebbe stupido pensarlo per un marchio che risulta ancora oggi uno dei più forti nel mondo. Lo pensavo per il semplice motivo che la “guerra” ludica al mobile può essere vinta solo immettendo sul mercato qualcosa di epocale, quel qualcosa che sappia rapportarsi con la frenesia del mondo di oggi, offrendo delle possibilità difficilmente ripetibili da altri: una dotazione software esclusiva su un dispositivo capace di farci giocare sia sulla TV di casa, che fuori.
Una scommessa e un’idea persa immediatamente viste le prime informazioni giunte dagli addetti ai lavori, fra l’altro anticipatamente confermate dallo stesso Presidente Nintendo. A quanto pare continueranno ad esistere due piattaforme, ma sempre più “amiche” fra loro, proprio come farebbero un Tablet e uno Smartphone con le medesime applicazioni e sistema operativo.
La scalabilità è stato il primo punto discusso sul futuro del gaming della grande N, esattamente come abbiamo riportato più volte nel corso dei mesi passati. Solo questo però va preso per buono, dimenticandoci completamente di tutte le fantasie arrivate dalla rete. “Come posso esserne sicuro” direte voi. La risposta è semplice: non possiamo dimenticarci delle parole di AMD proferite nel dicembre scorso durante una specifica conferenza sui piani futuri.
[…] Non abbiamo detto in che spazio si trova. Non ho intenzione di darvi maggiori dettagli. Dirò soltanto che uno è un X86 e uno ARM, e almeno uno sarà dedicato al gaming. Ma questo è quanto potete apprendere da me oggi, perché i clienti hanno il proprio punto di vista. Sono i loro prodotti. Loro li lanciano. Loro li annunciano e proprio come le console da gioco o parti di queste si rivelano poi essere APU di AMD, utilizzate in questi prodotti.
In questo estratto, una piccola parte dell’intervista originale pubblicata da Seeking Alpha, è chiaro il riferimento ad una nuova console da gioco basata sulle nuove APU di AMD, apparentemente in uscita a fine 2016. Come sappiamo, spesso Nintendo ama personalizzare per le proprie esigenze i vari Hardware, quindi è possibile che la futura console portatile e casalinga siano basati proprio sui prodotti dell’azienda con sede in California.
I vantaggi di tale operazione potrebbero essere enormi, soprattutto per quanto riguarda la scalabilità, fruizione e costi di entrambe i sistemi. Ad ogni modo della dotazione Hardware se ne saprà qualcosa in più solo durante la fase finale della progettazione delle nuove piattaforme, accantonando momentaneamente il discorso tanto caro ai videogiocatori più tecnici.
Non sono tanto i device a decretare il successo di un prodotto, quanto il sistema di utilizzo alla base ed il feeling che ne riscontra l’utente. Lo possiamo vedere abilmente con il mercato dei telefonini, basta chiedere ai propri genitori o nonni perché amavano i “Nokia” piuttosto che i “Samsung” o qualsivoglia altra marca. La facilità di utilizzo e le funzioni sono fondamentali anche per le nuove console da gioco e questo non va mai dimenticato.
Oltre i videogames che vi girano sopra, sono fondamentali i servizi messi a disposizione del consumatore e su questo fronte Nintendo ha migliorato notevolmente la sua posizione rispetto al passato. Miiverse è uno strumento quasi divino per chi ha avuto piacere di provarlo, ma presenta ancora ampi margini di miglioramento.
Se dovessi quindi immaginare una prossima console, non potrei certo fare a meno di questa funzionalità, così come non potrei più sopportare di avere profili semi-scollegati sulle due piattaforme Nintendo. Da questo punto di vista ho quindi esultato nell’apprendere che un ex dipendente Microsoft, tale Lu Yang, sia attualmente il Principal Test Engineer in Nintendo, a lavoro sia su Wii U, che sulle console di prossima generazione, proprio come si legge nel profilo Linkedin (attualmente aggiornato con la rimozione delle piattaforme coinvolte).
“Sorprenderemo i giocatori con NX” ha detto Satoru Iwata lo scorso mese ed è probabilmente quello che ci auguriamo un po’ tutti visti i magri risultati ottenuti in questi ultimi anni. NX si fonderà su “un concetto innovativo”, quindi potrebbe non rappresentare semplicemente una piattaforma, bensì un intero progetto che le include entrambe, così come l’ampliamento dei servizi messi a disposizione dell’utente. L’acquisizione del 28% di PUX Corporation nel 2013, compagnia specializzata nella tecnologia di riconoscimento facciale e vocale, oltre alla recente partnership con DeNA per la produzione di videogiochi per smart device, sono solo altre tessere da aggiungere al puzzle della futura strategia che Kyoto intende adottare per far fronte al nuovo mercato.
Lo stesso mercato che da una generazione all’altra ne ha decretato l’assoluto dominio o la completa sottomissione, spingendo Nintendo a riscrivere la propria storia con una netta inversione di marcia ed il concepimento di Nintendo NX. Purtroppo, ne sapremo di più solo nel 2016… quindi andateci piano con il treno dell’hype.