Alcuni giorni fa, durante l’annuale ricorrenza dell’E3, siamo venuti a conoscenza, durante la riuscitissima conferenza Sony del nuovo God of War con il ritorno di Kratos, il primo titolo presentato dall’azienda giapponese. Andiamo quindi a parlare di quanto abbiamo visto dal gameplay mostrato in questa circostanza, perché c’è veramente molto da dire a riguardo.
La primissima componente che vediamo sin da subito all’interno di questo nuovo capitolo è la presenza di un personaggio inedito nelle avventure di Kratos, ovvero suo figlio, con cui vediamo sin da subito la costruzione di un rapporto nuovo per il nostro protagonista, che si troverà quindi a fare i conti con l’educazione e l’allenamento del pargolo agli avvenimenti futuri, soprattutto nel tentativo di redimersi dalle scelte sbagliate compiute in passato e cercare di avviarlo per una strada migliore.
Questo quindi fa fin da subito intendere due cose ben precise: innanzitutto ci saranno risvolti narrativi assolutamente nuovi per questo capitolo, in cui troviamo un Kratos più maturo, più vecchio e barbuto, che questa volta cerca di gestire la rabbia e quindi probabilmente ci troveremo di fronte ad una storia più intimistica e personale, che scaverà più a fondo nella psicologia dei personaggi.
Inoltre, come vedremo più avanti, questa decisione comporterà dei cambiamenti fondamentali nella struttura del gameplay, qui riscritta completamente da zero rispetto ai precedenti capitoli per dare a questo nuovo titolo una linfa vitale propria. Particolarmente sorprendente è stata la gestione del rapporto tra i due personaggi, in cui con qualche gesto e qualche piccola cutscene qua e la ci fa intendere quale sia il legame tra l’uno e l’altro, sottolineato soprattutto da una scrittura dei dialoghi ben fatta, essenziale ma con scambi efficaci e diretti molto ben gestiti, cosa che personalmente non mi aspettavo in un titolo del genere.
Come detto in precedenza, il gameplay è stato completamente riscritto da zero e gode quindi di una struttura completamente nuova. La prima cosa che possiamo notare è il combat system, completamente ridimensionato con una visuale non più fissa ma over-the-shoulder, quindi più vicina al personaggio e concentrata sull’azione.
Kratos non userà più le doppie lame caratteristiche dei precedenti capitoli, bensì un’ascia magica che potrà usare per colpire i nemici anche lanciandola contro di loro ed eseguire le classiche esecuzioni, violente e cattive come sempre, oppure a mani nude. Come vedremo più avanti saranno presenti anche le battaglie contro creature enormi, sempre elemento fondamentale della serie, in cui scopriremo che il figlio di Kratos ci darà una mano in combattimento, usando il suo arco per colpire il nemico e fargli danno supportandoci attivamente, un’aggiunta interessante che intensifica non solo l’azione di gioco, ma anche il rapporto tra i due personaggi.
Durante il combattimento inoltre, potremo riempire un indicatore colpendo il nemico o ricevendo danni, che darà accesso alla Spartan Rage, una rivisitazione dell’abilità Rage dei precedenti capitoli in cui eseguiremo una combo di attacchi violentissima sul nemico di turno, una mossa scenografica davvero efficace e che rende il combattimento ancora più epico.
Parlando sempre delle interazioni con il figlio di Kratos, ogni volta che scoprirà o imparerà qualcosa di nuovo gli verranno assegnati dei punti conoscenza (in questo caso vediamo le sezioni Tiro con l’arco e Tracciamento); una piccola meccanica RPG che potrebbe aggiungere ulteriore profondità al gioco scostandolo dall’action più puro dei capitoli precedenti.
Anche le ambientazioni sono cambiate per questo nuovo capitolo. Infatti, dall’antica Grecia passiamo al mondo della mitologia Norrena risalente al nord Europa, sopostandoci drasticamente nelle atmosfere e negli ambienti. Qui le ambientazioni sono più ostili, fredde e cupe, addirittura molto meno oniriche o divine di quanto visto in precedenza, proprio per dare spazio ad un rapporto intimista e far sentire Kratos in una terra diversa dal suo habitat.
Graficamente inoltre gli ambienti sono resi in maniera a dir poco fantastica, con una pulizia e una definizione visiva maestose che regalano un colpo d’occhio magnifico, sia sulle lunghe che sulle brevi distanze grazie ad una draw distance strepitosa e un design esteticamente eccezionale, che accentua la rocciosità e la freddezza degli ambienti nordici grazie a delle strutture molto suggestive ed effetti grafici dettagliati e azzeccati; la neve che scende dal cielo, l’incandescenza del piede del mostro o il ghiaccio che si spezza sotto i suoi colpi, tutto è costruito per rendere l’atmosfera meravigliosamente autentica e palpabile, da lasciare davvero senza fiato.
Anche il sonoro se la cava alla grande, con effetti sonori roboanti che ci immergono nei combattimenti e nell’esplorazione, un doppiaggio e una recitazione da brividi e una colonna sonora da pelle d’oca, perfetta e gestita in maniera incredibile, tanto da intersecarsi perfettamente in tutte le fasi del gioco – il brano di fine gameplay è qualcosa di incredibile -.
Insomma, una nuova grande avventura ci attende e con queste premesse non si può che esserne più che contenti, sembra essere davvero il grande ritorno che i fan attendevano da tanto, nonché un pretesto per i non appassionati per poter prendere in mano questa saga che accompagna il mondo videoludico da ormai tanti anni e che ha cresciuto molti videogiocatori dall’infanzia ad oggi.
Da quanto visto questo nuovo grande capitolo sembra avere tutto ciò che serve per rinfrescare la serie e portarla ad un livello successivo, potendosi quindi rinnovare dopo così tanti anni di presenza sul mercato. Kratos sta per tornare e non ne vediamo l’ora!