Non me ne vogliate, ma una cosa bisogna dirla: Ubisoft sta veramente tenendo in considerazione i videogiocatori. La scelta di rilasciare delle beta, potrebbe essere dovuta a un senso di insicurezza, ma in questo caso non è così. Il colosso francese sta infatti pubblicizzando i suoi prodotti in un modo differente rispetto al passato, ricevendo da tutta la community preziosi feedback per rifinire i suoi videogame; ciò sta succedendo tanto per For Honor quanto per questo Ghost Recon Wildlands, videogiochi profondamente differenti ma orientati verso la stessa direzione, il multiplayer online. Ghost Recon Wildlands, però, darà la possibilità anche ai lupi solitari di poter affrontare la campagna, impartendo gli ordini agli altri tre ghost del team controllati dalla CPU. Un approccio single player che, tuttavia, potrebbe regalare meno sorprese rispetto ad una sessione in compagnia di un team composto da persone in carne ed ossa. Dopo questa sostanziosa introduzione, andiamo però a vedere nel concreto che cosa ci aspetta nella Bolivia immaginata da Ubisoft.
Mettiamo subito le cose in chiaro, lo spirito di Ghost Recon è rimasto, ma si è esteso ad un’altra concezione; quella di essere un vero e proprio Open World. Questo perché nelle 21 regioni della Bolivia (nella prova ne era presente soltanto una, denominata Itacua) vi sono innumerevoli attività a cui poter prendere parte. Sono presenti ovviamente le missioni principali collegate alla storyline insieme ad un numero considerevole di incarichi secondari, utili per ottenere esperienza, salire di grado e fornire risorse ai ribelli.
Il nostro obiettivo principale, infatti, sarà quello di fiancheggiare i ribelli in questa lotta estenuante contro i Narcotrafficanti del Cartello Santa Blanca che – da molto tempo a questa parte – gestiscono i traffici della Bolivia, arrivando persino a commercializzare prodotti illegali in Messico, negli USA e in Europa. Il governo boliviano, pur di non avere problemi, tra possibili attacchi terroristici o qualsiasi altra preoccupazione, ha preferito chiudere entrambi gli occhi, lasciando di fatto il paese in balia di questo pericolosissimo gruppo.
Prima di scendere sul campo di battaglia, Ubisoft dà la possibilità agli utenti di personalizzare il proprio combattente. Le scelte sono davvero numerose e il tutto parte dalle caratteristiche facciali, per poi passare all’abbigliamento tattico e ad altri accessori; insomma, c’è l’imbarazzo della scelta. L’avventura parziale offerta nella closed beta si apre con una cinematica che ci racconta gli eventi principali della trama e il nostro obiettivo di fondo, ovvero quello di scardinare il gruppo del Cartello uccidendone i leader, compreso il boss del gruppo, doppiato in versione italiana dal fenomeno Luca Ward.
In generale, l’approccio a Ghost Recon Wildlands è davvero immediato, ma non è affatto facile uccidere i nemici con uno scontro sfacciato e diretto. Nonostante la presenza di più livelli di difficoltà, questo Ghost Recon Wildlands punta infatti maggiormente sulla componente tattica e su di una cooperazione vera e propria tra il gruppo dei Ghost. Prima di attaccare i vari avamposti presenti a Itacua (nel caso della closed beta) si deve necessariamente fare un quadro della situazione, localizzando con il binocolo la posizione dei nemici e coordinandosi tra i compagni di squadra.
A tal proposito, la fase shooting è efficiente, anche se va migliorata la latenza di tempo tra il momento in cui viene premuto il grilletto del controller e quando parte effettivamente il colpo dell’arma da fuoco. Riguardo queste ultime c’è l’imbarazzo della scelta, vista la possibilità di utilizzare pistole, mitragliatrici, fucili di precisione e tanto altro ancora. Il gameplay di Ghost Recon Wildlands si può riassumere quindi in una frase: tanta tattica, un buon sistema di shooting in un ambiente open world vario e pieno di cose da fare.
Il titolo del paragrafo è chiaramente azzardato e non corrisponde alla realtà; l’ho scelto per richiamare la vostra attenzione. Ghost Recon Wildlands ci metterà davanti ad un mondo completamente esplorabile, decisamente variegato a livello di ambientazioni e con la possibilità di percorrerlo con molti mezzi. Potrete utilizzare un elicottero per sorvolare l’intera Bolivia oppure viaggiare a bordo di moto da cross o, ancora, sfruttare una piacevole varietà di veicoli a quattro ruote. Parlando di mezzi di trasporto, devo dire di essere rimasto decisamente soddisfatto dallo stile di guida. Chi ha letto il mio articolo su Watch Dogs 2 sa quanto io detesti le azioni troppo semplificate oppure rese fin troppo arcade. Il modello di guida di Ghost Recon Wildlands è sfizioso e sa offrire quel pizzico d’ostico che non guasta mai, capace di rendere la formula veramente apprezzabile. Questo, però, è comunque un giudizio alquanto soggettivo, in quanto altri potrebbero essere di tutt’altro avviso.
In Ghost Recon Wildlands, quindi, si dovrà andare dal punto A al punto B per iniziare una missione (principale o secondaria che sia) e, volendo, si potrà giocare anche con un approccio più spensierato, dirigendovi verso gli avamposti nemici (alla Far Cry) per creare scompiglio ai gruppi a voi avversi e in cambio ottenere risorse e punti abilità, questi ultimi sparsi per le varie zone della mappa.
Ghost Recon Wildlands è un titolo pronto che deve essere “soltanto” rifinito e modificato in quelle parti che non soddisfano i videogiocatori. Ovviamente questa non è la versione definitiva, ma possiede senz’altro tutta o quasi la sostanza che l’opera sarà in grado di offrire una volta che arriverà sul mercato. E a riprova di questo c’è anche l’implementazione ottimale del doppiaggio in italiano, cosa che fortunatamente non manca nelle produzioni di Ubisoft.
Per quanto concerne il lato grafico, devo dire di esserne rimasto tutto sommato soddisfatto. Non si urla al miracolo, ma considerando i bei paesaggi visti e solcati nella Closed Beta, era lecito aspettarsi la presenza di altri elementi poco definiti o comunque non al top della situazione. Il sonoro, d’altro canto, mi è parso di ottima fattura, ma sarebbe meglio attendere la versione finale per un giudizio definitivo. Certamente non possiamo che attendere il titolo, sperando che Ubisoft lo supporti come merita.
Sinceramente mi sarei aspettato un The Division in versione 2.0 impostato per un’ambientazione Open World… nulla di più sbagliato. Ghost Recon Wildlands ha una propria anima: è orientato alla cooperazione, all’agire in diversi approcci (stealth o a viso aperto con tutte le problematiche del caso) e fa di tutto per dare agli utenti la possibilità di scegliere quale incarico affrontare per primo, tra missioni principali e quelle cosiddette secondarie o opzionali. Attendiamo fiduciosi un titolo che potrebbe regalare enormi emozioni ai videogiocatori in generale ma, soprattutto, a coloro che adorano il genere.
La data di uscita di Ghost Recon Wildlands è prevista per il prossimo 7 marzo su PC, PlayStation 4 e Xbox One.