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DMC Devil May Cry: Definitive Edition – Anteprima, Dante su PS4 e Xbox One

Durante gli inizi del 2013, il mondo videoludico fu scosso fin nelle fondamenta a causa di un evento biblico che ebbe conseguenze a dir poco devastanti per tutta l’industria, l’uscita di un reboot di Devil May Cry. Il titolo, sviluppato dagli abili ragazzi di Ninja Theory, si ritrovò effettivamente in una situazione di stallo quantomeno complicata, dovendosela vedere non solo con tutti coloro che già non apprezzavano la serie, ma anche con quei milioni di videogiocatori che avevano vissuto gli ultimi dieci anni solo con pane e Devil May Cry. Insomma, un compito tutt’altro che semplice che ebbe risvolti piuttosto scontati. Il gioco, infatti, non riuscì a convincere il pubblico nonostante le sue indubbie qualità, e più di un videogiocatore rimase profondamente amareggiato nel dover impersonare i panni di un nuovo Dante. In pratica quasi tutti i fan più accaniti della serie videro in questo DMC: Devil May Cry un buon titolo che, però, andava a “svecchiare” elementi storici del brand che non dovevano essere neanche lontanamente sfiorati.

Sia chiaro, il gioco nel suo complesso non era neanche lontanamente un fiasco, e le sue divertenti meccaniche di gameplay funzionavano a dovere, ma il pubblico di riferimento a cui questo titolo faceva affidamento non apprezzò l’opera finale, tanto nelle caratteristiche di gioco quanto sotto l’aspetto puramente visivo (non crediamo che ci sia bisogno di ricordare il flame andatosi a creare nei forum a causa del nuovo look di Dante). Non parliamo di un totale fiasco a livello di vendite, ma sicuramente il titolo non vendette tanto quanto meritava, fattore che portò più di un utente a pensare che fosse giunto il momento di lasciar morire dignitosamente anche una saga storica ed apprezzata come quella di Devil May Cry. Capcom, però, non sembrerebbe essere dello stesso parere, ed infatti la famosa software house nipponica ha da poco annunciato la riedizione del suo ultimo Devil May Cry, intitolato per l’occasione DMC Devil May Cry: Definitive Edition ed atteso per il 17 marzo 2015 su Playstation 4 ed Xbox One. Varrà la pena acquistare questa nuova versione del gioco? Cerchiamo di capirlo insieme.

Un mondo governato dal male

Come detto poco sopra, il nuovo Dante di Ninja Theory presenta alcune importanti diversità con il protagonista che tutti i fan della serie conoscono ormai da molti anni. All’interno di DMC: Devil May Cry, infatti, Dante non è più per metà umano, bensì viene definito un Nefilim, termine utilizzato per indicare la progenie dell’angelo Eva e del demone Sparda. La narrazione del gioco, in realtà, difficilmente riuscirà a colpirvi, mettendo sul piatto una trama che funziona senza però tentare mai di stupire il videogiocatore di turno, il quale si ritroverà ad impersonare i panni di un Dante che, insieme a suo fratello Vergil, dovrà salvare il mondo dalle forze del male capitanate dal re dell’Inferno Mundus, uno spietato assassino che controlla le vite di tutti gli abitanti della Terra e che, in passato, uccise la madre del protagonista.

DMC Devil May Cry Definitive Edition - gamplay

Nonostante la trama non mostri mai guizzi davvero meritevoli di nota, ci sentiamo in dovere di dire che l’ambientazione che fa da sfondo agli eventi narrati nel gioco ha decisamente centrato il bersaglio, mettendo in mostra una sorta di evocativa fusione tra mondo demoniaco e mondo moderno davvero ben riuscita di cui i Ninja Theory devono essere solo che fieri. La DMC Devil May Cry: Definitive Edition conterrà inoltre tutti i DLC fin’ora rilasciati, compresa l’espansione Vergil’s Downfall, la quale racconta più nel dettaglio la storia di Vergil, a dir la verità non troppo riuscita.

Più action che mai

Fin dalle prime fasi embrionali di progettazione del gioco, la software house ci tenne a precisare che lo scopo degli sviluppatori non era quello di rivoluzionare un gameplay rodato e funzionante come quello di Devil May Cry, specificando l’intenzione di volerne solo perfezionare alcune peculiari caratteristiche. Effettivamente, dando una veloce occhiata al titolo, è facile evidenziare numerose similitudini tra il sistema di combattimento di DMC: Devil May Cry e i precedenti capitoli della serie, il quale mette in mostra una combinazione dei colpi che si basa sul tempismo nel premere il tasto giusto al momento giusto, con il riuscito risultato che ritardare un attacco dopo un sequenza di fendenti può dar vita a nuove devastanti combo, tutte caratterizzate da un sistema a punti che influirà sulla valutazione finale del livello. Inoltre, sono anche presenti quattro armi extra che si andranno a sbloccare man mano che si proseguirà nell’avventura, le quali aiutano ad offrire un certo tasso di varietà in più che di sicuro non gusta, peccato solo che alcune di queste attrezzature siano esageratamente potenti, uno squilibrio che porta il videogiocatore a focalizzarsi inevitabilmente sui magli Eryx e sui Chakram Aquila, un errore a cui gli sviluppatori avrebbero potuto facilmente porre rimedio (e a cui speriamo che Ninja Theory, questa volta, lo faccia).

DMC Devil May Cry Definitive Edition - gameplayIl cambiamento più importante presente all’interno del titolo, a livello di gameplay, riguarda sicuramente la possibilità di poter sfruttare i due “richiami” demoniaci e angelici, due rampini che permettono di tirare verso di sé i nemici o di raggiungerli più velocemente e che risultano indispensabili per eseguire le combo più lunghe e complesse. Il risultato finale si rivela estremamente riuscito e siamo curiosi di vedere se gli sviluppatori sfrutteranno questa Definitive Edition per limare tutti quei dettagli di gioco che nella versione base del titolo non funzionavano alla perfezione, cambiamenti che potrebbero portare alla luce uno dei migliori sistemi di combattimenti mai visti. La nuova versione del gioco, inoltre, conterrà alcune peculiarità non presenti nelle versioni old-gen del titolo che dovrebbero contribuire a donare maggior varietà e longevità al prodotto finale. Innanzitutto, è stata confermata la presenza di una modalità inedita denominata Bloody Palace. In pratica, siamo di fronte ad una vera e propria arena dedicata unicamente al combattimento nel quale bisognerà scalare una torre alta ben sessanta piani, ognuno dei quali rappresenterà un’ondata di avversari da dover sconfiggere. Le prime venti ondate saranno affrontate a difficoltà “Nephilim”, per poi passare alla difficoltà “Son of Sparda” per le venti successive e concludendosi, infine, con le ultime venti da completare a difficoltà “Vergil Must Die”. Inoltre, tutto il gioco sarà caratterizzato dalla presenza della cosiddetta Turbo Mode, una modalità che renderà il gioco più veloce del 20% al fine di donarci un’esperienza più frenetica ed appassionante.

Speranze tecniche, e non solo…

DMC: Devil May Cry possiede, inoltre, un’altra caratteristica davvero degna di nota, ovvero un level design impeccabile. Tutti i livelli sono dotati di sezioni platform decisamente ben sviluppate e accompagnate da divertenti puzzle ambientali che riescono a donare maggior varietà all’opera finale che, di conseguenza, non risulta mai noiosa o monotona. I livelli ambientati nell’universo demoniaco, denominato Limbo, ci hanno conquistato rapidamente grazie ad un’ottima caratterizzazione di paesaggi e strutture, le quali offrono un panorama mozzafiato e caotico allo stesso tempo. Le versioni Playstation 3 ed Xbox 360 del gioco, purtroppo, presentavano anche diverse sbavature tecniche, tra numerosi e fastidiosi rallentamenti nelle cutscene, texture sottotono che spesso venivano caricate in ritardo e gravi bug che potevano andare a rovinare intere sessioni di gioco, in particolare durante i combattimenti con i boss davvero ben strutturati e divertenti.

DMC Devil May Cry Definitive Edition - ComboParliamo di difetti che, ovviamente, speriamo di veder sparire totalmente nelle versioni next-gen del gioco, le quali presenteranno sicuramente miglioramenti tecnici sia sotto l’aspetto della risoluzione che dal punto di vista del frame-rate. In particolare, i Ninja Theory hanno voluto fare alcune precisazioni proprio su quest’ultimo aspetto, dichiarando che il titolo girerà su Playstation 4 ed Xbox One a 60 fotogrammi per secondo ma specificando che, all’interno del gioco, non sarà presente un vero e proprio blocco a 60 FPS, fattore da non trascurare che ci potrebbe portare a dover fare i conti con possibili cali di frame-rate. A questo punto, però, la domanda che ci siamo fatti inizialmente non ha ancora ricevuto risposta, vale la pena acquistare questa nuova edizione di DMC: Devil May Cry? Al momento, è ovviamente troppo presto per poter dare una risposta esaustiva, ma di una cosa siamo certi. DMC: Devil May Cry fu un ottimo titolo che vantava un gameplay frenetico e divertente caratterizzato da un level design azzeccatissimo che non risultava mai banale o monotono. Il gioco presentava però alcuni difetti secondari che, seppur non esageratamente pressanti, andavano a rovinare parte dell’esperienza che il gioco offriva. Speriamo quindi che Ninja Theory riesca a limare suddetti difetti al fine di donarci una Definitive Edition qualitativamente impeccabile e meritevole di essere acquistata da chiunque abbia perso l’opportunità di giocarne, ai tempi, la versione old-gen.

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