Quando si sviluppa un videogioco, bisogna possedere tre requisiti fondamentali: competenza, voglia e stimoli per mettere in campo il meglio di sé. Lo studio di sviluppo Bungie, dopo aver lavorato per oltre dieci anni al brand Halo di Microsoft, ha atteso il termine del contratto che lo legava al colosso di Redmond. Una volta arrivati a questo, ha deciso di stringere una collaborazione con Activision, publisher conosciuto per essere il detentore di molte serie, fra cui il blockbuster campione di incassi Call of Duty. Questo accordo decennale sta permettendo a Bungie di lavorare alla nuova proprietà intellettuale, Destiny, di cui parleremo in questo dettagliatissimo provato con le nostre prime impressioni. Tutto questo grazie alla fase alpha, rilasciata sullo store di PlayStation 4 dai suoi sviluppatori.
La storia che ruota attorno a Destiny, va a sconvolgere alcuni delicatissimi equilibri. L’arrivo del Viaggiatore porta decisi cambiamenti, difatti egli riesce a cambiare l’atmosfera di ben due pianeti del sistema solare. Proprio per questo si verificano alcuni episodi davvero straordinari, incomincia a piovere su Marte, mentre i cieli di Venere vengono improvvisamente purificati. Ciò porterà gli umani alla conquista dei seguenti mondi. Questo finché la situazione non prenderà il verso negativo, dopo l’arrivo di un temibile nemico. L’azione messa in atto da costui porterà addirittura a rischio il destino del pianeta Terra e dei suoi abitanti, i quali sfioreranno per un soffio l’estinzione. Fortunatamente, il Viaggiatore per merito e grazie al fato, riuscirà miracolosamente ad impedirlo. Dopo di che, gli umani costruiranno l’ultima città terrestre considerata come l’unico baluardo di difesa, in grado di dominare il potere del Salvatore.
Abbiamo appena riportato il breve incipit che vi immergerà nel mondo di gioco, pieno di segreti e di fatti rilevanti da mettere in luce. Ma prima di scendere in campo nelle vesti di guardiano della città, ci sarà posta davanti una decisione molto importante ai fini del gioco, ovvero scegliere quale creatura impersonare fra le tre disponibili. Un titano, un cacciatore o uno stregone? Una volta fatta la nostra scelta, non resterà che personalizzare il nostro alter-ego virtuale per poi scendere sul campo di battaglia e affrontare la prima missione della storia. In questa dovremo farci strada nella Russia post apocalittica per poter prendere dimestichezza innanzitutto con l’assetto dei comandi principali, come ad esempio la possibilità di utilizzare un piccolo robot che fungerà da navigatore per indicarci la via principale in cui dirigerci, e nel frattempo – sempre grazie a questo piccolo hub – richiamare un veicolo per muoverci più liberamente nel campo da gioco (ciò sarà possibile solamente negli spazi aperti). Il nostro obiettivo sarà quindi controllare l’attività di un osservatorio che sembra stia dando dei problemi, grazie ad una grossa densità di nemici. A proposito di essi, c’è da dire che si mostrano abbastanza ragionevoli e intelligenti nel saper sfruttare le coperture, e il loro design è decisamente caratterizzato e bello da vedersi. Alcuni ricordano molto vagamente, soprattutto per le loro armi, i nemici di Halo, complice appunto il team impegnato nello sviluppo, ovvero Bungie. Tuttavia è facile scoprire le loro debolezze e aggirarli per metterli fuori gioco, e proprio per questo motivo non vediamo l’ora di testare il prodotto finale che – sicuramente – prevederà livelli di difficoltà più impegnativi.
Le armi presenti nell’alpha non sono numerose, si differenziano per categorie primarie e secondarie: nelle prime abbiamo i classici fucili d’assalto che è possibile recuperare o completando le missioni oppure acquistandole nel market di riferimento, situato nella location della Torre. Codesta rappresenta in sostanza l’Hub centrale di tutto il gioco, dove si potranno acquistare oggetti o semplicemente ricevere nuovi incarichi dai personaggi non giocanti, oltre ad incontrare altri utenti online.
Le armi secondarie, invece, rappresentano i classici fucili a pompa con varianti e modifiche di essi più o meno devastanti. Oltre a ciò abbiamo i poteri caratteristici per ciascuna classe, nel nostro caso, avendo provato il cacciatore, abbiamo sbloccato un’abilità che ci ha permesso di caricare con un boost di energia una pistola dorata da tre proiettili, uccidendo qualsiasi nemico con un solo colpo. Inoltre, potenziando ancora di più il personaggio si poteva sbloccare la possibilità di lanciare coltelli oppure delle abilità passive che permettevano di ricaricare più velocemente la barra dell’abilità speciale, raccogliendo munizioni dai nemici uccisi.
Per quanto riguarda la componente online abbiamo due sezioni ben distinte, ossia la parte cooperativa e quella competitiva. Nella prima sarà possibile aggregarsi ad altri Guardiani, mandando degli inviti oppure incontrando sconosciuti durante le missioni che svolgeremo in giro per la Terra. Durante le sessioni di gioco, capita spesso di poter partecipare all’improvviso e inaspettatamente a degli eventi online pubblici, in cui dovremo coalizzarci con altri Guardiani per sconfiggere un nemico molto forte, impossibile da battere da solo. Ad esempio a noi è capitato di dover distruggere un corazzato gigantesco a forma di ragno e quest’ultimo nel frattempo sparava fuori nemici da tutte le parti per metterci ancor di più in difficoltà. Una volta completato l’evento pubblico è possibile riscattare delle ricompense e delle onereficienze dal personaggio della Torre addetto a recapitare messaggi.
Parlando dell’aspetto competitivo del titolo, nella nostra prova ci è stato possibile testare solo una delle tante modalità a disposizione, denominata Controllo, in cui due squadre, Alpha e Bravo, si contendono il territorio evidenziato nei punti A, B e C. Per vincere bisogna accumulare più punti possibili e ovviamente mantenere costante il controllo di tutte le zone. Queste ultime, purtroppo, erano limitate a due ma le premesse per un multiplayer competitivo solido e divertente ci sono tutte. Ci è sembrato poi decisamente bilanciato l’uso dei veicoli anche durante le fasi di battaglia. Trattandosi di un’alpha, è lecito affermare che abbiamo riscontrato numerosi difetti affiancati dalla presenza di non pochi bug, come la compenetrazione poligonale tra il personaggio e le pareti, oppure un nemico che rimane morto sospeso in aria. Insomma, sicuramente da questo punto di vista c’è ancora da lavorare.
Il titolo si presenta artisticamente molto gradevole da vedere, e a tratti ricorda vagamente la serie Borderlands, soprattutto nei tocchi di colore, con degli scorci e dei panorami che sfruttano bene il motore grafico delle console next gen, anche se non al suo massimo, essendo fondamentalmente un titolo cross gen. Il comparto sonoro è più che buono, ma non è in grado di eccellere visto che non sono presenti brani particolarmente memorabili. Ci è capitato di vedere un leggero aliasing generale in alcune missioni, e un certo lag nelle sessioni competitive. Per il resto il titolo promette davvero bene, considerando che quella provata è una versione preliminare di Destiny, e alcuni aspetti sono ben lungi da quelli che troveremo poi nel prodotto definitivo.
Da questa breve prova, Destiny ci è sembrato un prodotto curato e ricco di grosse potenzialità, sia dal punto di vista della componente online che del gameplay vero e proprio. La nuova proprietà intellettuale di Activision e Bungie ci ha dato l’impressione di stare giocare ad un titolo costituito da alcune meccaniche proprie del marchio Halo, miste a quelle di Bordelands, in grado di generare un connubio di alto livello. Dunque, c’è la possibilità che Destiny possa fare faville, e magari sapersi distinguere dalla massa dei tanti sparatutto in prima persona che sono giunti negli ultimi anni sul mercato. Tuttavia, ci sono molti aspetti da perfezionare e limare, ma la strada da qui a settembre è assolutamente sufficiente per confezionare un ottimo titolo, capace di assicurare il giusto divertimento e una ventata di novità agli appassionati e a coloro che ne sono rimasti affascinati.
Articolo a cura di Marino D’Angelo e Lorenzo Visicaro