New World, il team creatore di Insurgency, noto FPS dalle ampie potenzialità, ha ora creato Day of Infamy: una mod dello sparatutto citato in precedenza divenuta ora stand alone e quindi, di fatto, un altro gioco.
Trentaquattro sviluppatori si sono riuniti da tutto il mondo nel quartier generale di New World in Colorado per dare vita ad una delle tante, già proposte, rivisitazioni della Seconda Guerra Mondiale; ma cosa ha da offrire il prodotto NW rispetto alla concorrenza?
Sicuramente il titolo è una garanzia, Day of Infamy, “Giorno dell’Infamia”, è ancora in uno stato acerbo dello sviluppo ma si potrebbe già etichettare come un Dark Souls degli sparatutto.
Gli sviluppatori si sono deliberatamente focalizzati sulla profondità di gameplay e nella realizzazione di un ambiente realistico e perfettamente in corde con la linea temporale proposta dove pochi colpi bastano a mandare all’aldilà i soldati e un’agguerrita intelligenza artificiale è pronta ad aspettare chiunque provi il gioco.
New World non è un team di sprovveduti e per quanto si possano ancora definire piccoli e indipendenti hanno preferito non correre troppi rischi su questo Day of Infamy ma anzi, unire in un’unica produzione diversi degli aspetti che si sono rivelati vincenti all’interno degli FPS più grandi e famosi.
Avviato il gioco non si può fare a meno di pensare di essere davanti versione più spartana di Battlefield – sarà anche per questo ritorno alle guerre mondiali di Battlefield 1? – portando con sé anche una serie di elementi dalla nota serie simulativa Arma, compresi i rage quit.
Day of Infamy non è dunque “un gioco per femminucce”, se vi piacciono gli FPS simulativi, ragionati, parecchio punitivi e nei quali il gioco di squadra fa davvero la differenza vuol dire che siete nel posto giusto. Se invece siete amanti delle azioni solitarie, del microfono spento e delle corse nei prati sventagliando proiettili a destra e manca, dubito abbiate molto interesse in questo titolo.
Prima di scendere sul campo di guerra è necessario scegliere il proprio equipaggiamento e il ruolo del proprio personaggio come un comune Battlefield ma tale scelta è molto più importante di quello che sembra. Ogni ruolo può essere ricoperto da un numero limitato di persone ed anche i respawn una volta uccisi sono limitati, meglio quindi scegliere con attenzione la propria classe assecondando i talenti dei membri della squadra.
Proprio per questo motivo Day of Infamy dal suo meglio nella modalità online competitiva nella quale due o più squadre si sfidano sul campo di battaglia, il più delle volte con l’obiettivo di conquistare punti di controllo specifici disposti nella mappa. A questa classica modalità si affiancano poi altre due: multiplayer cooperativo e single player. Queste ultime due ripercorrono alcuni degli avvenimenti più importanti della grande guerra che ha segnato la fine della prima metà del 1900 e da buon italiano come non cercare di rivivere lo sbarco degli alleati in Sicilia?
Questo titolo, come affermato precedentemente, offre un gameplay abbastanza profondo e da non sottovalutare per lo standard attuale degli FPS; i comandi sono tanti e non di rapido apprendimento, scegliere quando sdraiarsi a terra, accovacciarsi o sporgersi da un muro può realmente fare la differenza tra la vittoria e la sconfitta.
Quello che sorprende positivamente è anche la presenza di una serie di frasi preimpostate che permettono di comunicare rapidamente con i compagni di squadra e una bussola a comparsa sull’hud che permette di sapere in che direzione siamo rivolti.
Se ad esempio si utilizza la frase “nemico individuato” mentre si guarda a nord, automaticamente il nostro personaggio comunicherà la presenza di persone ostili sul lato nord della mappa e così via.
Piccole chicche che offrono un buon punto di partenza per la cooperazione tra giocatori ma che ovviamente non riescono a sostituire in modo definitivo la comodità e la rapidità del microfono. Non essendo ancora una release ufficiale e subendo il danno del periodo vacanziero, ho potuto provare solo in minima parte il multiplayer online poiché tra i tantissimi server messi a disposizione solo pochi avevano giocatori attivi.
Nonostante la grafica spartana, che non è comunque male ma ovviamente non ai livelli dei titoli tripla A attuali, Day of Infamy, come del resto Insurgency, ha le carte in tavola per permettere ai giocatori amanti degli FPS più calmi e ragionati di passare piacevoli pomeriggi davanti allo schermo con le proprie cuffie e il microfono.
La cooperazione sembra essere la chiave vincente per non subire invece morti in rapida sequenza ed è per questo che l’acquisto in massa con un gruppo di amici è decisamente la scelta migliore per questo nuovo prodotto targato New World