Qualche giorno fa, come vi abbiamo riportato come vi abbiamo riportato qui, Bandai Namco ha rilasciato un nuovo trailer per Code Vein: Sete di Sangue, action-rpg in sviluppo presso lo studio Shift, noto per aver dato alla luce la serie God Eater e il più che discreto Freedom Wars. In quest’ultimo video rilasciato ci vengono mostrate ulteriori sfaccettature sul desolato mondo di gioco, su alcune creature che lo popolano e sulle loro caratteristiche e abilità, oltre a qualche breve scorcio di gameplay. Fermo restando che le informazioni in merito alla produzione scarseggiano ancora e che il più è tutto da vedere – e provare, soprattutto – ci concentreremo principalmente, in questa breve analisi, su cosa possiamo aspettarci da un progetto cui il fascino non sembra proprio mancare.
Il mondo di Code Vein è in rovina. Un apocalisse di cui non si conoscono le origini ha portato via con sé ogni cosa, dalla bellezza della natura al frastuono delle città, sino all’umanità stessa. Cumuli di macerie, palazzi a brandelli, grotte desolate e cupe ed enormi spuntoni dall’ignota provenienza, chiamati Rovi del Giudizio sono ora teatro di una sanguinosa battaglia per la sopravvivenza, in nome della memoria di ciò che è stato. I sopravvissuti alla catastrofe hanno abbandonato ogni effigie d’umanità, divenendo mostruosità atroci, i Corrotti. Soltanto alcuni tra essi, tenaci, sono sfuggiti a questo triste destino, ottenendo immensi poteri sovrannaturali in cambio dei loro ricordi. I Revenant – o Redivivi – detengono le sorti del pianeta, alla ricerca di una risposta al mistero che avvolge un mondo oramai consunto, con il giocatore che andrà ad impersonare proprio uno di essi. Sebbene non se ne conosca la profondità, è stato confermato che sarà presente un editor di personalizzazione del proprio alter ego, il quale sarà accompagnato nel corso della sua avventura da un altro abitante di Vein. Nulla è stato ancora rivelato, per il momento, relativamente a come sarà possibile sfruttare questo compagno e alle abilità che ci verranno conferite, nonostante le conferme di Bandai Namco e i video svelati mostrino una discreta quantità di armi bianche e da fuoco che saranno, con tutta probabilità, utilizzabili.
Entrando nel merito degli aspetti più ludici e artistici della produzione, non è affatto un mistero che la serie Souls di From Software sia stata fonte d’ispirazione per questo Code Vein. Come confermato dagli sviluppatori stessi, ci sono molti elementi della oramai celebre saga nipponica che riaffiorano in questo mondo di sangue e vampiri: dall’atmosfera e dallo stile artistico che richiamano paesaggi decadenti e dai tratti gotici in pieno stile Bloodborne o Dark Souls 3 sino ad un combat system che sembra a tutti gli effetti puntare in quella direzione, con pattern dei nemici vari e diversificati ed armi capaci di offrire una discreta schiera di possibilità. A tal proposito, non possiamo davvero essere più precisi in questa sede, ma stando a quanto affermato dal team di sviluppo e a quanto è possibile cogliere dagli sprazzi di gameplay proposti, tra spade, fucili, zanne e quant’altro, la situazione sembrerebbe piuttosto rassicurante. Così come immediatamente è stata confermata quest’ispirazione ai titoli From Software, allo stesso tempo Bandai Namco ci ha tenuto a precisare che Code Vein sarà più accessibile, non raggiungendo il livello di difficoltà dei vari Souls. A conti fatti, questo potrebbe rivelarsi un pregio per la produzione, a patto che ciò non si traduca in un livello di sfida troppo sbilanciato verso il basso o in un combat system poco rifinito e sfaccettato. Per entrare in questioni così specifiche è molto presto, tuttavia l’impressione iniziale è quella che Code Vein possa proporre combattimenti divertenti, appaganti e non eccessivamente semplicistici, non abbandonando del tutto il tecnicismo tipico dei Souls.
In merito al gameplay, l’unica meccanica che possiamo dare per certa è legata alla gestione ed al consumo del sangue, vitale per la sopravvivenza dei Revenant. Attraverso dei manufatti chiamati Blood Veil sarà indispensabile, infatti, succhiare il sangue dei nemici per rimanere senzienti. Tale azione vi permetterà, inoltre, di entrare in possesso di alcuni Doni, abilità attive o passive che il vostro alter ego potrà sfruttare direttamente su sé stesso o sui nemici o per buffare le armi con potenti bonus. Ecco, dunque, che la varietà e la sfida nei combattimenti non dovrebbero mancare. Saranno con molta probabilità presenti delle boss fight nel corso dell’avventura, anche se non si è ancora visto né sentito nulla in merito, così come si è visto molto poco per poter affermare qualcosa in merito alla varietà dei nemici: tutti quelli mostrati fino ad ora in trailer o immagini sono antropomorfi, ad ulteriore riprova del fatto che l’umanità pare estranea alla gran parte di questo titolo, ma non sappiamo davvero altro. Un aspetto che non troppo ci ha convinto, infine, sembra essere la fisica, in modo particolare per quanto riguarda l’impatto dei colpi sferrati sui nemici e le loro reazioni, che sembrano un po’ troppo “sfuggenti”. Si è visto ancora troppo poco, tuttavia, per poter operare considerazioni tecniche e accurate.
Le qualità di Shift sono fuori da ogni dubbio, e gli ottimi God Eater sono certamente un biglietto da visita più che positivo in vista di questo Code Vein. Se a ciò aggiungiamo un’ambientazione ed un background certamente d’impatto e colmi di fascino, ed un’ ispirazione tutt’altro che velata nei toni e nello stile ai vari Souls, non si può che essere fiduciosi ed impazienti di mettere le mani sul prodotto. Relativamente al combat system, resta da vedere se si opterà per un’ impronta più action e meno tecnica o se anche su questo fronte il team seguirà le orme lasciate da Miyazaki, con il rischio di andare a creare un confronto dal quale sarà certamente molto dura uscirne vincitori. L’unica certezza, al momento, è quella che le premesse per un titolo degno di nota ci sono tutte, e non resta che attendere la prossima finestra utile – l’E3 con ogni probabilità – per conoscere altri dettagli sul titolo, vedere un po’ di gameplay in più e provarlo con mano. L’appuntamento definitivo è nel 2018.