Eravamo nel lontano 2008 quando i talentuosi ragazzi di Treyarch inserirono, molto silenziosamente, una particolare modalità a ondate per il loro nuovo Call Of Duty, improntata sulla cooperazione e totalmente estranea al comparto single-player del gioco. Com’era logico immaginare, più di un videogiocatore rimase fortemente perplesso da una simile rivelazione, un sentore timoroso fattosi ancor più pressante quando, a pochi mesi dall’uscita, fu confermato che in tale modalità i giocatori avrebbero dovuto fronteggiare orde sempre più numerose di non-morti, fattore che di fatto ben poco aveva a che fare con il setting narrativo in cui si svolgevano gli eventi narrati nel titolo.
In molti videro tale introduzione come un goffo tentavo da parte della software house americana di introdurre un qualcosa di diverso per poter far fronte alle numerose lamentele avanzate dal pubblico che, con sempre maggior preponderanza, stava iniziando a criticare lo storico brand Activision per non aver mai tentato di proporre qualcosa di effettivamente innovativo. La mancanza di informazioni ben definite a riguardo da parte degli sviluppatori rappresentò, infine, ciò che in molti interpretarono come il segno premonitore del disastro, una chiara dichiarazione di come l’ormai battezzata modalità “zombie” di COD non avesse nulla di realmente interessante da offrire… e poi World at War arrivò nei negozi.
Milioni di videogiocatori da tutto il mondo, già dopo i primi giorni dall’uscita, si videro costretti a scusarsi con l’intero team di Treyarch che, a fronte di tutte le critiche ricevute, era riuscito a confezionare quella che non solo era una modalità inedita estremamente coinvolgente e divertente ma anche ciò che, nel corso degli anni a venire, si sarebbe trasformato in una delle punte di diamante dell’intero brand. Sono ormai passati molti anni da allora e vista la sempre maggior popolarità che i mangia cervello si sono ritagliati nella serie, non è difficile comprendere come mai l’ultimo trailer di Black Ops III, rilasciato poche settimane fa, si sia concentrato unicamente su questa frenetica modalità di gioco. Noi l’abbiamo analizzato fin nei più piccoli dettagli ed oggi siamo pronti a raccontarvi tutto quello che abbiamo scoperto.
L’ambientazione del gioco sembra aver fatto passi da gigante se messa a confronto con quanto visto in passato. Il setting in cui dovremo macinare famelici cadaveri ambulanti ci vedrà infatti all’interno di una Chicago distopica degli anni ’40 dove grandi insegne e luci al neon si stagliano alte nel cielo, mentre architetture fortemente retrò ci immergono in quella che è, probabilmente, una delle più belle ed interessanti location mai viste all’interno di un Call of Duty, il tutto adornato da famose canzoni del passato che contribuiranno ancor di più ad immergerci nel mondo di gioco. Non più stretti corridoi labirintici alternati a piccole stanze poco differenziate tra loro all’interno delle quali cercare di eliminare il maggior numero di non-morti possibile, bensì ampie zone aperte in cui potersi muovere con maggior libertà e dove il rischio di ritrovarsi accerchiati, seppur sempre presente, si vedrà ampliamente ridimensionato.
I quattro nuovi personaggi che potremo impersonare, tutti raffiguranti le fattezze di famosi attori reali (Neal McDonough, Ron Perlma Jeff Goldblum ed Heather Graham), contribuiscono a donare all’intera produzione un fascino che, rifacendosi ad uno stile tipicamente noir, è riuscito a conquistarci fin dai primissimi istanti. Come da tradizione, tutti i nostri “eroi” si ritroveranno costretti, loro malgrado, a dover collaborare per riuscire a spuntarla e cercando al contempo di comprendere come mai siano gli unici esseri viventi che non si sono trasformati in violenti mangia cervelli.
Nel corso del trailer, è stato possibile vedere dei brevi flashback per ognuno dei personaggi, fattore che ci ha permesso di delineare con maggior chiarezza quelle che dovrebbero essere le caratteristiche dei nostri sopravvissuti, ognuno dotato di una particolare arma con la quale potersi tirar fuori dalle situazioni più critiche. Avremo quindi a che fare con un lottatore di boxe che potrà affidarsi al suo portentoso tirapugni, una ballerina di burlesque in grado di utilizzare delle affilate forbici, un lanciatore di coltelli che, com’era ovvio che fosse, potrà lanciare da lunghe distanza dei pericolosi coltelli ed un investigatore che spesso e volentieri farà a pezzi i nemici con il suo fidato revolver.
Il gameplay che andrà a comporre l’ossatura della modalità “zombie” di Call of Duty: Black Ops 3 non dovrebbe discostarsi più di tanto da quelli che sono gli stilemi classici della serie, caratterizzati dalla necessità di dover eliminare, da soli o con un massimo di altri tre amici, ondate di non-morti sempre più numerosi e resistenti al fine di guadagnare punti da dover spendere per ottenere nuove armi e potenziamenti, indispensabili se si vuole sperare di riportare a casa la pellaccia. Parlando in particolare delle armi, queste si presenteranno sicuramente in un numero molto variegato, offrendo sia fedeli repliche delle bocche da fuoco utilizzate negli anni ’40 sia armi futuristiche dall’elevata potenza distruttiva. Secondo quanto rilasciato fino ad ora, le portentose bibite gassate viste nei precedenti capitoli ed in grado di donarci variegati e sempre utili bonus, verranno qui rimpiazzate da dei simpatici distributori di caramelle.
Ciò comporta che non sarà più possibile scegliere preventivamente quale bonus ottenere, ma si dovrà semplicemente aver fortuna nel ricevere il premio giusto al momento giusto. Queste singolari caramelle ci doneranno particolari abilità, dal banale teletrasporto nelle situazioni di pericolo alla possibilità di materializzare preziosissime casse di munizioni in giro per la mappa, fino ad arrivare a vere e proprie trasformazioni del vostro protagonista (ognuno avrà le sue caratteristiche uniche?), il quale otterrà arti aggiuntivi che, ricordando da vicino i due divertenti capitoli di The Darkness, vi permetteranno di fare letteralmente a pezzi qualsiasi malcapitato che vi capiti a portata di tentacolo, un’aggiunta mai vista nella serie che potrebbe rivelarsi una mossa vincente.
Inoltre, i giocatori non dovranno solo affrontare semplici zombie senza cervello, ma di tanto in tanto capiterà di dover fare i conti con mini-boss mutanti. In particolare, nel trailer è stato possibile fare la conoscenza con una sorta di cane a tre teste ricoperto di lunghi e taglienti tentacoli. Per ora non ci è dato sapere come queste aberrazioni verranno implementate ma, se sfruttate nel modo giusto, rappresenteranno sicuramente un valore aggiunto all’opera da non sottovalutare. In definitiva, quella che i ragazzi di Treyarch stanno sviluppando sembra essere una modalità di gioco che nulla avrà da invidiare con le precedenti iterazioni del brand, ma è ancora troppo presto per poter dare dei giudizi specifici.
Ci sono ancora molti dubbi che ci attanagliano ma conosciamo bene le grandi capacità di questa talentuosa software house che si trova a dover reggere sulle sue spalle le aspettative di milioni di fan, quindi non possiamo far altro che aspettare e sperare che gli sviluppatori riescano nel difficile compito di offrire una modalità non solo divertente da giocare, ma che sia anche in grado di offrire un buon tasso di varietà ed un bestiario dei nemici di tutto rispetto.