Il 2018 sancisce una rivoluzione per la saga Call of Duty. Nell'ultimo capitolo, infatti, non troveremo una campagna single player alla vecchia maniera, ma una componente Battle Royale chiamata Blackout!
Activision e Treyarch ci hanno permesso di provare dapprima la beta dedicata al multiplayer “classico” e ora quella che rappresenta la vera tendenza del momento: il Battle Royale. Il successo di Fortnite non poteva passare inosservato a un publisher dalla caratura internazionale come lo è Activision. Era francamente impossibile e tutti – me compreso – si aspettavano una mossa di questo tipo che arriva a circa un anno di distanza dal rilascio della Battaglia Reale di Fortnite.
Blackout non intende affatto cambiare le carte in tavola. La lobby iniziale è una sorta di ambiente logistico, in cui i giocatori possono muoversi liberamente, trollare in modi disparati, cercare di migliorare la propria mira etc. Insomma, non ci troviamo davanti a nulla di nuovo, ma soltanto a un modo per ammazzare quel poco tempo che vi separerà dallo start della battaglia reale. A prescindere dal tipo di modalità (singolo, in duo o quartetto), il tutto ha inizio seguendo lo stesso filone. Come in tutti i Battle Royale, inizialmente si viene letteralmente catapultati in un’immensa area di gioco. L’obiettivo iniziale sarà quello di cercare il miglior armamentario disponibile sulla piazza, così da fronteggiare adeguatamente gli altri giocatori.
L’intenzione di Treyarch con Call of Duty Black Ops 4: Blackout è stata fin da subito quella di realizzare le diverse location, rifacendosi ad alcune storiche mappe della saga Black Ops. Ad esempio, tra le altre, figura l’isola di Nuke Town che celebra una delle mappe più amate dalla community del gioco. Al momento la mappa è di media grandezza, variegata e può essere solcata in diverse maniere; a piedi, a bordo di mezzi a terra (quad, camion), veivoli (elicotteri) e via acqua. Il limite dei giocatori inizialmente era fissato a 80, mentre adesso è stato portato a 88. Stando ad alcune dichiarazioni, prima o poi verranno raggiunte le 100 persone, ma non è dato sapere quando ciò avverrà.
Call of Duty Black Ops 4 in salsa Battle Royale mantiene lo stesso feedback del multiplayer. Tutti però partiranno ad armi pari, fortuna permettendo. Tuttavia, dovrete fare scorta di munizioni, bende, kit medici, anti-traumi ed altri beni di approvvigionamento per resistere alle intemperie dei videogiocatori avversari e dirigervi (o rimanere, a seconda dei casi) all’interno della safe zone. Di tanto in tanto, verranno anche lanciate delle casse di rifornimenti, detti in gergo air drop, che vi aiuteranno a ottenere gadget ancora più all’avanguardia.
Il gameplay in sé non mi dispiace affatto, perché mantiene saldo il marchio della serie. A dispiacermi, però, è il comportamento della maggior parte dell’utenza. Ho trovato camperoni dappertutto, quasi in ogni match. Faticherete a incontrare gente disposta a sfidarvi a viso aperto. Molti preferiranno rimanere asserragliati all’interno dei numerosi edifici presenti, per poi attaccarvi a sorpresa. Non sto discutendo questo, tutti possono fare ciò che meglio credono, ma ciò va in contrasto con il meraviglioso trailer realizzato da Activision per pubblicizzare Call of Duty Black Ops 4: Blackout.
Nel momento in cui scrivo questo pezzo, ovvero nei giorni in cui sta avendo luogo la beta privata su PS4, non ho mai assistito in prima persona o da spettatore di terzi, quali youtubers e/o streamer, a partite veramente spettacolari e al cardiopalma. Manca quel senso di spettacolarizzazione che il giocatore e lo spettatore vorrebbero vedere in un’opera del genere. L’atmosfera è troppo standard, non sprizza di originalità e ogni partita rischia – per forza di cose – di essere simile all’altra.
Il Battle Royale di Call of Duty Black Ops 4 non riuscirà a gettare nell’ombra Fortnite. Per come la vedo io non avverrà nemmeno il contrario, ma da questo punto di vista tutto è nelle mani di Treyarch. Lo studio responsabile del gioco dovrà preoccuparsi di aggiornare la sua opera frequentemente, al fine di non far perdere stimoli ai videogiocatori. Epic Games ha capito fin da subito la lezione con il suo Fortnite, andando a rinvigorire spesso la formula per mantenere alto l’interesse con l’introduzione di nuove armi e gadget, utili e fondamentali per rinvigorire continuamente il meta del gioco. In poche parole; vuoi essere forte su Fortnite? Devi giocarci costantemente perché le carte in tavolo potrebbero cambiare da un momento all’altro. L’offerta inizia a diventare alta, quindi anche in casa Call of Duty dovranno essere perspicaci, andando a modificare e aggiungere vari elementi per espandere il proprio universo Battle Royale, oltre a tenersi stretti l’ossatura della propria community.
A dispetto di queste pure e lecite perplessità, la prova con Blackout è andata piuttosto bene. Il gioco non soffre particolarmente di lag e ciò non può che giovare alla competizione. Dal mio punto di vista, mi sarei aspettato un qualcosa di più originale, ma forse chiedevo troppo trattandosi di un Battle Royale, un genere che inizia ad essere trito e ritrito. Molti hanno definito Call of Duty Black Ops 4 una sorta di “nuovo” PUBG; personalmente non sono d’accordo e spero che col passare del tempo inizi ad assumere una propria identità ben lontana da quella della produzione Bluehole. Non perché non mi piaccia, ma soltanto perché vorrei trovarmi davanti a una produzione il più originale possibile.
Giocatelo in compagnia! La cooperazione dà una dose di divertimento ulteriore, rispetto alle partite in singolo!