kingdomgame.it
Anteprima

Call of Duty: Advanced Warfare – Anteprima E3

Call of Duty. Alzi la mano chi, tra voi, non ha mai sentito parlare di questo fortunatissimo brand di targato Activision. Nessuno vero? Beh, è comprensibile se si pensa che esso riesce ad ogni nuova pubblicazione, a cadenza annuale, a infrangere ogni record di vendita piazzando milioni e milioni di copie in tutto il mondo. La gallina dalle uova d’oro del publisher statunitense, infatti, ha saputo appropriarsi di una fetta gigantesca del ultrasaturo mercato degli FPS conquistandone, almeno dal punto di vista economico, la corona. Ogni anno, infatti, gli appassionati di tutto il globo attendono con trepidazione l’uscita del trailer di annuncio di ogni nuovo titolo legato alla serie per poterne saggiare le novità nell’ambito del setting, del gameplay e, soprattutto, dell’apprezzatissimo multiplayer. Quali sono i fattori di un simile successo planetario? Semplice! Call of Duty si è da sempre contraddistinto da una struttura di gioco facile da apprendere ma capace di donare svariate ore all’insegna del puro divertimento e a tutti i tipi di giocatori grazie al suo approccio ai combattimenti veloce, dinamico e furibondo che si distacca marcatamente da quanto propone, invece, EA col suo Battlefield. Si tratta quindi di un quadro di assoluta eccellenza? Ovviamente no.

Call of Duty: Advanced Warfare

Nessuna serie, infatti, riesce a spaccare il pubblico quanto quella di Activision che da un lato ha una schiera numerosissima di fans pronti a difendere a spada tratta ogni nuovo episodio mentre dall’altro ha un altrettanto nutrito gruppo di detrattori che sostengono che le software house non fanno mai abbastanza per meritare un esborso annuale di ben 70€. La situazione, comunque, sembra destinata a cambiare grazie ai ragazzi dello studio Sledgehammer, che già avevano partecipato alla realizzazione di Modern Warfare 3 e che ora sono al debutto con una nuova sottoserie chiamata Call of Duty: Advanced Warfare. Abbiamo visto una presentazione del gioco durante l’E3 di Los Angeles, una delle più grandi kermesse al mondo legate al mondo dei videogiochi, ed ecco cosa abbiamo appreso.

Un salto nel futuro

La demo mostrata da Sledgehammer si apre in uno scenario bellico futuristico, in cui un manipolo di soldati americani armati di tutto punto e dotati di tecnologie avanzatissime e potenti esoscheletri si preparano ad intervenire nel conflitto in atto a Seul, in Corea. Già dalle prime battute salta subito all’occhio come l’utilizzo di un motore grafico completamente nuovo abbia dato nuova vita al brand Activision dotandolo, finalmente, di una veste estetica di tutto rispetto che non ha nulla da invidiare ai concorrenti. Gli effetti particellari, le esplosioni, l’orizzonte visivo, il design futuristico della città, tutti elementi che contribuiscono nel creare un’atmosfera decisamente credibile che non vediamo l’ora di esplorare fino in fondo. Pare già da ora eccellente anche il comparto animazioni con un dettaglio facciale davvero credibile e movimenti che ricalcano da vicino quelli adottati dai veri soldati. Un punto assolutamente favorevole per la nuova produzione made in Sledgehammer.

Call of Duty: Advanced Warfare

La vera rivoluzione, comunque, è da ricercarsi nel gameplay del titolo che, almeno da questo primo assaggio, sembra pesantemente modificato seppur fedele ai canoni che l’hanno reso grande in passato. Sempre il solito, buon vecchio CoD, quindi ma con una mobilità del personaggio totalmente rinnovata grazie ai salti amplificati degli esoscheletri che consentiranno al team di sviluppare in verticale le varie mappe di gioco in modo da rinfrescare una formula che stava diventando parecchio stantia. Intendiamoci, non si tratta dei retropropulsori di Titanfall, dimenticate di poter correre sui muri o di saltare di parete in parete da una parte all’altra della mappa, ma si tratta di un eccellente diversivo che può rendere le battaglie ancora più frenetiche ed esaltanti rispetto al passato. Ottimo anche il design delle armi, tra cui ricordiamo uno shotgun a onde soniche e un fucile capace di emanare un flusso continuo e mortale di energia. Ripensate anche le granate che, adesso, possono essere selezionate tramite la pressione di un tasto e che passano dalla modalità “letale” alla modalità “a ricerca” garantendo un’efficace variegatura del gameplay la cui bontà, tuttavia, andrà testata a fondo sia nel singleplayer che, soprattutto, nel multigiocatore.

Conclusione

La prima, ufficiale, incursione di Sledgehammer nel mondo degli sparatutto in prima persona appare, già da ora, indirizzata sulla giusta via. Maneggiare un brand “difficile” come quello di Call of Duty col rischio di disattendere le aspettative dei milioni di fan in tutto il mondo e, allo stesso tempo, avere il coraggio di modificarne pesantemente gameplay e comparto visivo dimostra la volontà dello sviluppatore di proporre qualcosa di davvero fresco che lascia ben sperare per l’ottima riuscita del prodotto finito. Certo, tutte le modifiche apportate andranno testate pad alla mano, ma per adesso ci riteniamo abbastanza soddisfatti.

Seguici su Facebook