Broforce è un prodotto in beta release, sul quale siamo riusciti a mettere mani e pad, pronti a provare quella che i trailer di gioco descrivono come un’esperienza tanto divertente quanto adrenalinica. Non fatevi ingannare quindi dall’appeal pixelloso e forse troppo giocoso: Broforce nasconde di punti di forza incredibili, soprattutto se pensiamo che è ancora in fase di sviluppo.
Il gioco più che una trama contiene uno stereotipo di questa: l’esportazione della democrazia e dei principi di libertà americani nell’unica maniera a noi conosciuta in base alle esperienze cinematografiche: la violenza pura. Inizieremo quindi nel Vietnam (potremo ripercorrere la stessa modalità campagna attraverso la World Mode, dove ci muoveremo lungo il Nam in maniera più libera), con lo scopo di uccidere e distruggere fino al checkpoint finale. Il nostro primo personaggio sarà proprio una versione “bro” del celebre John Rambo. La fine del livello – truculento e sanguinoso – porterà al vero nemico invasore comunista: il diavolo in persona. Una volta ucciso non ci resterà che salire sull’elicottero di salvataggio, pronti per la prossima missione.
Quella appena descritta è la modalità di svolgimento della campagna, che potrà, tra l’altro, essere giocata anche in coop locale. Le componenti multiplayer, in preparazione da parte degli sviluppatori, sono ancora da implementare, sebbene per ora consistano nella riproposizione, per un massimo di 4 giocatori, delle stesse mappe giocabili in single player. Il gameplay è semplice e lineare, e deve molto alla sua immediatezza ed alla grande rigiocabilità. Avremo a disposizione solo tre tasti: salto, arma principale e granata, attraverso le quali distruggere l’intero livello. Broforce si sviluppa in orizzontale, con un frenetico scorrimento 2D ed un approccio in pixel art molto stilizzato, coloratissimo e rispondente a situazioni sandbox molto simili a quanto visto in Terraria. Tendenzialmente nulla resisterà ai colpi delle nostre armi, neanche l’ambiente circostante, il quale spesso si trasformerà in una minaccia per i nemici, ma anche per noi stessi. Il mondo di gioco si allarga su tutte le altezze, costringendoci a salire, scendere, proseguire ed a volte aprirci strada in maniera piuttosto brutale. Incontreremo vari tipi di nemici e molti ostacoli. Tra questi indubbiamente i peggiori sono i barili esplosivi, le bombe, i blocchi che invece di distruggersi seguono la fisica resistendo alle munizioni e cadendo – con probabile morte per schiacciamento -. Per il resto riusciremo a radere al suolo tutto, ed anzi bisognerà stare attenti che non si elimini, per esempio, l’unico ponte disponibile per arrivare a destinazione. Fiore all’occhiello di questo stile di gioco, molto simile a Metal Slug, con una implementazione distruttiva degna di nota, è il cambio di personaggio.
Invece che cambiare armi, gli sviluppatori hanno ben pensato di far trovare al protagonista compagni da salvare, i quali lo sostituiranno prontamente, caratterizzati dai propri armamentari. Quindi, piuttosto che far usare allo stesso Bro Rambo un lanciafiamme, ci penserà Barracus. Se vogliamo una spada da guerra ecco Conan il Barbaro, e così via. Ognuno avrà dei tipi di “granate” – che in realtà sono vere e proprie mosse speciali – uniche e differenti. La varietà di gioco ne risulta grandemente allargata, vista e considerata anche la stupefacente riproduzione e polivalenza degli armamentari. Neo colpirà solo con i pugni, muovendosi in aria in pieno stile Matrix, i lanciarazzi ed altre armi più potenti avranno effetti distruttivi più marcati, mentre altre faranno della precisione e del rateo di fuoco la propria caratteristica principale. Sebbene il gioco sia ancora breve, con una campagna di poche ore, le potenzialità sono state tutte ben espresse, il gameplay visto fin qui è valido e mantiene quanto promette. Ricordiamo tra le altre tipologie di gioco il classico deathmatch e due tipologie di run (consistenti nel raggiungere il traguardo prima che lo facciano le esplosioni che ci inseguono), una competitiva e l’altra di squadra. Si tratta tutte di modalità multiplayer, locale e non.
Le componenti tecniche di questo prodotto sono di grande qualità ed impatto. Innanzitutto la pixel art usata per la caratterizzazione di personaggi ed ambientazione è fantastica. Mentre il Vietnam sarà riprodotto fedelmente, con le peculiari costruzione abbarbicate lungo colli irti di giungla e vegetazione. Allo stesso modo i nemici, nel loro anonimato, saranno sempre colorati ed esploderanno in tantissimi cubetti sanguinolenti. Fenomenali poi gli effetti particellari ed i giochi di luce, nonché le esplosioni, fiore all’occhiello della produzione. La difficoltà di gioco, a fronte di un’iniziale facilità di conclusione, diviene via via più ardua, costringendoci a ripetere svariate volte gli stessi livelli. Certo l’IA non brilla di luce propria, visto che spesso saranno i grandi numeri e le esplosioni ad ucciderci, più che una particolare attitudine dei nemici, ma tanto basta per rendere il prodotto divertente. Le musiche allo stesso modo ricalcano lo stile guerrafondaio ma anche sbarazzino del software, sottolineando l’epicità rock ed un po’ pacchiana del tutto. Molto belli anche i suoni, soprattutto quelli personalizzati delle armi.
Il gioco è ancora in fase di beta, pertanto, parlare sin da subito di grande successo sarebbe prematuro. Speriamo che i contenuti vengano largamente espansi, visto che, allo stato attuale, considerando anche il numero esiguo di server, comprare a 13,99 € Broforce, per poi finirlo in 3 ore scarse, sarebbe sicuramente una spesa eccessiva e non consigliata. Tecnicamente gli unici veri difetti riscontrati sono stati la telecamera a volte scomoda e poco reattiva, la mancanza di voce parlata e la possibilità di giocare altre modalità anche in single player, a fronte della vuotezza dei server online. Ad ogni modo ricordiamo che sono state promesse tantissime nuove missioni, ed inoltre è già presente un editor di livelli, che se implementato con il workshop porterebbe Broforce a nuovi incredibili vertici di distruttivo divertimento.