L’articolo è stato scritto grazie al portatile Asus GL552 durante la Gamescom 2016.
Mancano ormai meno di due mesi all’uscita dell’attesissimo Battlefield 1, nuovo capitolo del famoso e fortunato brand targato DICE che si è dimostrato capace di catalizzare l’attenzione dell’intera utenza videoludica verso di sé. La scelta di ambientare il titolo nel cuore della Prima Guerra Mondiale, infatti, si è rivelata essere una carta decisamente vincente per la software house svedese, ed oramai sono davvero tanti i fan da tutto il mondo che attendono impazientemente l’uscita del gioco, atteso per il 21 Ottobre, un periodo videoludico molto caldo in termini d’uscite videoludiche, considerando che Battlefield non solo dovrà vedersela con il nuovo Call of Duty, bensì anche con Titanfall 2.
Nel frattempo DICE ha però permesso, a chiunque volesse, d’ingannare l’attesa grazie ad un’open beta che ha preso il via questo 30 agosto e che si concluderà l’8 settembre, permettendo a tutti i giocatori interessati di gustare in prima persona la bontà della componente multiplayer del titolo. Dopo un lungo momento d’incertezza dei server durato diverse ore che ha reso sostanzialmente impossibile mettere alla prova la beta, sono però infine riuscito a gustare con mano l’effettiva qualità dell’opera nel corso di una lunga prova che ha messo in evidenza numerosi pregi, ma anche qualche difetto.
L’open beta attualmente disponibile offre due modalità di gioco multiplayer (Conquest e Rush) affrontabili all’interno della mappa “Deserto del Sinai”, una gigantesca distesa sabbiosa in cui si alternato altopiani rocciosi e piccole abitazioni oramai abbandonate, con una centro cittadino a coprire la zona centrale della mappa, lì dove si andranno a concentrare gli scontri più violenti e ravvicinati tra Impero Ottomano ed Esercito Britannico, le due fazioni rese disponibili.
Nonostante una realizzazione generale della mappa tecnicamente impeccabile su PC e capace d’immergere totalmente il videogiocatore nel cuore della battaglia grazie a texture incredibilmente dettagliate, giochi di luci ed ombre meravigliosi, effetti particellari di grande qualità e 60 frame per secondo granitici anche nelle situazioni più concitate, il level design della mappa lascia non poco a desiderare per la presenza di zone totalmente vuote in cui può capitare di ritrovarsi a correre senza incontrare niente e nessuno per più di trenta secondi abbondanti, sempre che non siate saliti in sella al vostro fidato cavallo da battaglia.
Questi, in particolare, risultano essere una delle introduzioni più interessanti inserite da DICE, utilizzabili per coprire lunghe distanze in breve tempo ma anche, e soprattutto, per dar vita a violentissime cariche a suon di sciabola tanto letali quanto pericolose, favorite grazie ad un sistema di controllo semplice ed intuitivo. Purtroppo capita spesso d’incastrarsi in un qualche angolo dal quale risulta quasi impossibile liberarsi, ma confido nel fatto che i problemi in tal senso verranno risolti prima della release ufficiale. Generalmente, il gameplay nudo e crudo alla base del gioco non è stato stravolto in maniera evidente, ma sono comunque stati inseriti alcuni accorgimenti pensati specificatamente per far provare al giocatore un’immersione totale all’interno di quella che dovrebbe essere la Prima Guerra Mondiale, intento che attualmente sembra essere però riuscito solo a metà.
Se da una parte, infatti, ci ritroveremo con armi riprese direttamente dalla Grande Guerra, tutte piuttosto pesanti e non molto facili da tenere sotto controllo, anche e soprattutto a causa di un forte rinculo che complicherà il lavoro di chiunque decida d’impugnare un’arma automatica, queste risultano essere comunque troppo veloci ed efficaci per il periodo storico prescelto.
A voler essere onesti, capita in realtà fin troppo spesso di ritrovarsi in scontri così violenti e movimentati che quasi si perde l’idea del periodo storico in cui il gioco è ambientato, il quale a tratti ricorda semplicemente una sorta di Battlefield 4 con skin diverse; ovviamente, era impossibile mettere in campo un sistema di gioco fedele alle strategie di guerra proprie del Primo Conflitto Mondiale dove erano le trincee a farla da padrone, ma in qualche caso la situazione si fa così caotica che vien quasi da chiedersi come mai DICE non abbia preferito affidarsi alla più consona e conosciuta Seconda Guerra Mondiale, decisamente più adatta ad un titolo di questo genere.
Merita al contrario di essere lodata la carica con la baionetta, tanto rischiosa e capace di lasciarvi indifesi per numerosi preziosissimi secondi, quanto letale nel caso in cui il vostro attacco dovesse andare a segno. Risultano invece fin troppo sbilanciati i carri armati pesanti, capaci di decimare le forze avversarie in pochi istanti grazie ai loro devastanti colpi e fin troppo resistenti, almeno che folti gruppi di soldati non si coalizzino per mandarli all’altro mondo, risultando spesso fin troppo determinanti nelle sorti del match. Menzione d’onore anche per il Behemoth della mappa, un possente treno corazzato controllabile dalla squadra in svantaggio e devastante nelle corte distanze. Impossibile, infine, non menzionare le diverse tipologie d’areoplani pilotabili, tanto difficili da gestire inizialmente quanto divertenti da utilizzare quando si sarà presa dimestichezza con i controlli.
Una piccola menzione di merito e di demerito va anche attribuita alle due modalità affrontabili, con Rush che offre un esperienza estremamente piacevole e meno dispersiva di quanto invece sia Conquest che, a causa delle dimensioni davvero generose della mappa di gioco, rischia di stancare presto, quantomeno nella mappa disponibile nella beta, fin troppo spoglia per invogliare i giocatori a percorrere lunghe distanze prima di raggiungere il cuore della battaglia. Infine, non vanno assolutamente dimenticati i cambiamenti atmosferici che potrebbero verificarsi nel pieno di uno scontro, tra tempeste di sabbia e fitte coltri di nebbia capaci di rendere inutilizzabili sia i mezzi aerei che i fucili di precisione, per un esperienza di gioco tanto divertente ed appagante quanto imprevedibile e stimolante.