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Anteprima

Assassin’s Creed Origins – Anteprima, Genesi di un assassino

Assassin’s Creed Origins rappresenta, a tutti gli effetti, il ritorno di una delle saghe più rappresentative ed emblematiche della settima e dell’ottava generazione videoludica. Il primo capitolo, al netto di alcune inconfutabili criticità a livello di ritmo e di gameplay, seppe senza dubbio tracciare un terso solco nel genere degli action-adventure, grazie ad uno stile storico evocativo, impreziosito da ambientazioni finemente ricreate ed immersive. Correva l’anno 2008 quando noi tutti – o quasi – vestivamo i panni di Altair Ibn La’Ahad, e con il passare degli anni – in particolar modo con il secondo “italiano” capitolo e la riuscita compagine Brotherhood – il brand ha saputo migliorarsi, prima di affacciarsi sull’orlo di quella ciclicità e ripetitività che la cadenza annuale, unitamente ad una formula fin troppo ancorata alle origini in termini di gameplay ed incapace di rinnovarsi adeguatamente, ha inevitabilmente portato. Così, Ubisoft, dopo ben 8 anni e 9 capitoli decide di dare respiro alla serie: niente Assassin’s Creed nel 2016, pausa di riflessione ed appuntamento al 2017. Ebbene, all’E3 di quest’anno, durante le conferenze Microsoft e Ubisoft, è stato finalmente mostrato Assassin’s Creed Origins, il nuovo capitolo che si prefigge come obiettivo quello di portare una ventata d’aria fresca, spezzando l’inerzia che ha investito le traversie dell’Ordine degli assassini negli ultimi anni. Le novità, in tal senso, non sembrano mancare, da quanto si è visto finora. Scopriamole insieme!

Tutto ha un inizio

Come ampiamente vociferato e trapelato già tempo addietro, questo nuovo capitolo sarà ambientato in Egitto, e più precisamente nell’Egitto dell’età tolemaica. La vicenda sarà collocata, precisamente, nel 49 a.c., ed andrà ad abbracciare ed accompagnare l’intero periodo dell’insediamento al potere della regina Cleopatra. Il profilo narrativo della produzione è tutt’altro che velato, come suggerito dal titolo stesso: è proprio nell’antica terra faraonica che si celano i misteri più reconditi inerenti all’Ordine degli Assassini. La sua genesi ed i suoi segreti saranno con ogni probabilità svelati in quello che può, a tutti gli effetti, definirsi il primo, vero prequel della saga. Impersoneremo Bayek, una sorta di sicario-sceriffo al servizio del faraone e dei suoi sudditi, accompagnato da un fido compagno: Senu, un’aquila dall’impatto tutt’altro che meramente visivo all’interno del titolo, ma di questo ne parleremo in seguito. Non si conoscono – e per fortuna – altri dettagli in merito al contesto narrativo e al plot di questo ennesimo romanzo storico, che rimane una grossa incognita. Le premesse sembrano esserci, ma al momento non è davvero possibile pronunciarsi a riguardo.

Assassin's Creed Origins - Le tradizioni degli antichi egizi.

Questione di ruoli

In termini di struttura ludica, Assassinìs Creed Origins ripropone la formula di gioco open world che ha contraddistinto i precedenti capitoli, proponendo svariate quest – tra principali e secondarie – in cui poter liberamente incorrere, inserite in un contesto che pare, però, molto più esteso e denso, in termini prettamente quantitativi, rispetto al passato. Nella versione alpha del titolo mostrata e lasciata provare alla fiera di Los Angeles non si ha, chiaramente, potuto aver accesso alla totalità della mappa, ma soltanto ad una sezione parziale della stessa. Questa, comunque, pare essere sensibilmente più ampia e ricca rispetto a quanto visto nei precedenti capitoli. Se, del resto, in termini di approccio esplorativo questo prequel non pare discostarsi quasi affatto dal passato, le novità più corpose ed interessanti giungono dalla scelta di introdurre marcati elementi tipici dei GDR in tale collaudata struttura.

Il nostro alter ego, Bayek, avrà adesso la possibilità di progredire e crescere attraverso un classico sistema di livelli, il quale conferirà maggior profondità al gameplay e all’esplorazione. Ci sarà la possibilità di sbloccare dei punti abilità, spendibili in tre diversi rami: un primo che migliorerà il combattimento all’arma bianca, un secondo che favorirà un approccio stealth ed infine un terzo che vi permetterà di specializzarvi nella raccolta e nella creazione di risorse particolari e di diversi gadget. A tutto ciò si affianca una gestione dei nemici e dell’equipaggiamento altrettanto vicina ai classici action-GDR: entrambi disporranno di un livello proprio che, nel primo caso vi permetterà di ottenere utili informazioni sulla potenza del nemico, permettendovi di riflettere sul tipo di approccio da intraprendere, mentre nel secondo vi fornirà un limite ed un requisito per l’utilizzo dell’arma od oggetto in questione, unitamente ad un sistema di statistiche altrettanto già visto. Va da se che, ad accompagnare l’introduzione di tutte queste novità ruolistiche, vi sia un loot system pensato e dimensionato di conseguenza, che vi consentirà di ottenere armi, equipaggiamento e oggetti dai nemici affrontati e sconfitti. Lo dobbiamo ammettere: l’introduzione di queste meccaniche in un contesto come quello di un Assassin’s Creed fa un piacevole effetto, andando ad introdurre quel cambiamento in termini di profondità di cui si avvertiva veramente il bisogno.

Assassin's Creed Origins - Bayek affronta due temibili templari.

Un’altra interessante e nuova meccanica di gameplay, come si accennava in precedenza, è legata al fido pennuto compagno di Bayek, Senu. Sarà possibile mandarlo in avanscoperta, per osservare da una prospettiva sopraelevata un determinato luogo e coglierne importanti informazioni, così come per individuare oggetti o nemici, in quello che si rivela una sorta di Occhio dell’Aquila spogliato della sua componente “paranormale”. La criticità di cui si accennava in apertura, in merito al primo capitolo in termine di gameplay, e che invero non è mai stata troppo limata nei titoli successivi, riguarda nello specifico il combat system. Quest’ultimo è da sempre il vero tallone d’Achille della famigerata serie targata Ubisoft Montrèal: combattimenti minati da un’intelligenza artificiale parecchio deficitaria, con nemici che approcciano il giocatore rigorosamente uno alla volta e con pattern d’attacco tutt’altro che vari, sono diventati una sorta di maledizione, di marchio nero pendente su ciascun capitolo di Desmond ed antenati. In Assassin’s Creed Origins il combat system è stato completamente rivisitato, ma ve lo diciamo subito: il risultato è ben lungi dal fornire una ferma sensazione di solidità e quadratura. Certo, lo ricordiamo: stiamo pur sempre analizzando una versione alpha del titolo, il cui lancio, previsto per il 27 Ottobre 2017, non è affatto troppo lontano, tuttavia. Eppure, sebbene sia stato implementato un sistema basato sull’alternanza di attacchi leggeri e pesanti, con la possibilità di respingere e parare i colpi grazie all’introduzione degli scudi, le animazioni d’impatto sono ancora parecchio acerbe e poco convincenti. La stessa IA pare ancora molto lontana dall’eccellenza, con nemici che, ora sì, tentano anche un approccio offensivo di gruppo, ma peccano in aggressività e varietà di pattern. Il risultato generale si traduce, ancora una volta, nell’impressione di avere di fronte un combat system fin troppo meccanico, improntato al button mashing e poco skill based.

Il fascino della potenza

La versione alpha che si è vista e provata all’E3 girava in risoluzione 4K, sebbene ancora bloccata a 30 fps sulla nuova Xbox One X, svelata proprio in occasione della fiera sul palco della conferenza Microsoft, con un impatto visivo generale decisamente notevole. I due aspetti tecnici in cui si nota il maggior margine qualitativo sono la qualità delle singole texture e la field of view, merito del generoso quantitativo di RAM di cui dispone il nuovo gioiellino Microsoft. In generale, anche la resa globale delle luci, delle ombre e dei colori sembra parecchio convincente. Da un punto di vista artistico, l’antico Egitto si rivela – nemmeno troppo sorprendentemente – un’ambientazione con fascino da vendere, riprodotta con stile ed attraverso scorci decisamente evocativi. Non soltanto paesaggi desertici, ma troveremo anche distese acquatiche – tra cui il fiume Nilo – con annesse sequenze su navi che ricordano da vicino quelle del piratesco Black Flag, o ancora villaggi, città o insediamenti più o meno popolati. Sul fronte tecnico, nonostante gli oggettivi passi in avanti in generale, si è palesata in toto la natura di alpha della versione mostrata, con ancora diversi bug grafici e di compenetrazione delle texture. E ribadiamo: al lancio non mancano eoni.

Assassin's Creed Origins - Bayek e i segreti delle Piramid'

In conclusione?

Assassin’s Creed Origins, in questo primo assaggio fornitoci a pochi mesi dal lancio, ha esternato una reale e concreta volontà di discostarsi da quell’inerzia ormai divenuta quasi congenita agli ultimi capitoli della saga. Le novità ruolistiche introdotte evolvono e stratificano una struttura ludica che necessitava fortemente di una scossa. D’altro canto, un combat system ancora poco convincente e minato da evidenti mancanze a livello di IA, nonché una serie di incertezze legate alla gestione della fisica degli impatti e dei colpi, oltre che ad alcuni bug grafici, rischiano di mantenere questo nuovo capitolo ancorato agli standard di apprezzamento e riscontro a livello del resto delle ultime produzioni della saga, vanificando l’auspicio di un reale balzo sulla cima dell’Olimpo. Nulla è ancora certo, e non ci resta che attendere qualche mese per un verdetto davvero definitivo.

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